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redarrowleft.GIF (53 byte) Letture & Scritture Giugno 1999


Cyberrussia (12)
Appunti quotidiani via web da S.Pietroburgo e Mosca

Riceviamo l'ultimo taccuino di Roberto Ferrucci. Un po' a S.Pietroburgo con lui siamo stati anche noi. Un ringraziamento affettuoso al "nostro inviato" e la valutazione estremamente positiva di un esperimento che speriamo ancora di ripetere e che ci fa riflettere su come in pochissimi anni il mondo dell'informazione e non solo quello sia cambiato. Ora si fa ciò che da adolescenti si vedeva realizzare nei film di fantascienza. E' banale dirlo, meno banale accorgersene: siamo proprio nel futuro.

tac12b_p.jpg (13465 byte)San Pietroburgo, 30 giugno 1999 L'ultimo giorno, poco tempo per le ultime cose. Mi ero ripromesso di farlo e ora lo faccio. Non ero mai entrato in un McDonald's. Mai in vita mia. Ho deciso di entrarci qui, a San Pietroburgo, in una laterale della Nevski Prospekt, con McDonald's scritto in cirillico.
E' l'una, dentro c'è una lunga fila che va pero piuttosto veloce. Pensavo di trovare una clientela giovane, ragazzi che affollano i tavolini, come succede in Italia. Qui, invece, ci sono famiglie intere, e non di turisti, ma di gente con la borsa della spesa incastrata fra le gambe, che addenta cheeseburger disgustosi come quelli di Milano e Venezia, patatine strafritte in olii che poi liberano i loro effluvi dentro le narici di innocui passanti o, peggio, di indifesi vicini di casa.
Me la ordino anch'io la mia dose di chips, cheeseburger e coca. Me la danno con una quantità di ghiaccio che riempie per meta il bicchiere. Mi hanno consigliato di non   prendere il ghiaccio, l'acqua del sindaco Yakovlev pare sia meglio bollirla prima di berla. Ve li vedete voi i cuochi tac12a_p.jpg (9465 byte)del McDonald's (cuochi? al McDonald's?) che fanno bollire l'acqua per poi fare dei bei cubettini di ghiaccio dissetante? Tento un'operazione impossibile: raccogliere con la forchetta i cubetti piovuti dentro al mio bicchiere.
Cedo al numero 38 ma ce ne saranno altrettanti dentro che nel frattempo vanno assottigliandosi, stanno diventando coca pure loro.
Accanto al mio tavolo, una famiglia russa madre padre e tre figli arriva coi vassoi e tre scatole fatte a casetta dentro le quali i bimbi si gettano ansiosi. Gliene frega niente dei regali, dei pupazzetti: addentano voraci i loro sandwich.  Una vera e propria mensa, mi sembra, questo McDonald's, a San Pietroburgo.

Ogni notte San Pietroburgo viene spaccata in due. Divisa a metà dal fiume Neva che per due ore si reimpossessa della sua originaria funzione: unica via di comunicazione possibile, senza scorciatoie innaturali da far passare sopra le sue acque. Alle due di notte, i ponti sulla Neva si spezzano, diventano due braccia alzate, pronte a venerare la superiorità precaria dell'acqua sull'asfalto.
E' un vero e proprio rito per la citta, quello dei ponti. Durante le notti bianche, non avendo più il buio a fare da confine eventuale tra la veglia e il sonno, il rito dei ponti sancisce l'ora del rientro, fidanzati si congedano all'imbocco prima che uno dei due attraversi di corsa il Troitskiy Most o il Dvortsovyy Most per andare a casa. Un altro simbolo, o se volete, un'altra chiave di lettura, questa affascinante spaccatura in due della citta. Ci vorrebbe ancora qualche pagina per raccontarla, o per inventarci sopra una storia.
Non so se questi appunti di viaggio, brevi, confusi, confutabili possano
avere incuriosito qualcuno. Di certo non bastano a esaurire un luogo, una citta cosi immensa e non solo nel senso di quelle ampiezze di cui dicevo il primo giorno. Io l'ho vista in un periodo particolare, quello delle notti bianche, con un caldo che qui non avevano da decenni. Mi manca la Leningrado (lasciatemela chiamare cosi) d'inverno, quella più autentica, grigia e ovattata. Ci scriverò sopra ancora, credo, su questo viaggio.
Posso solo dare un consiglio, piuttosto ovvio, giunti a questo punto: non appena potete, andate a vederla, San Pietroburgo.

Roberto Ferrucci

Taccuino # 1 (19/06/1999)
Taccuino # 2 (20/06/1999)
Taccuino # 3 (21/06/1999)
Taccuino # 4 (22/06/1999)
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