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[RULE] Mediaset vola in borsa e scala il mercato della telefonia cellulare [RULE]
Gli operatori finanziari ritengono che la richiesta sarà superiore alle azioni disponibili. L’operazione dovrebbe consentire alla società di Arcore di scendere al di sotto della maggioranza. Intanto la possibile revisione della legge Mammì che potrebbe togliere al gruppo una delle tre reti televisive (probabilmente Retequattro ) può corrispondere a un deciso taglio dei costi ma i bene informati sostengono che il vero segreto di Mediaset è un altro.....

Alla fine la Consob, la commissione di controllo sulle società e la borsa, ha detto si. Lunedi 8 luglio Mediaset, la subholding televisiva e pubblicitaria della Fininvest, sarà quotata in borsa. Un'offerta pubblica di vendita e di sottoscrizione (opvs), che frutterà una cifra compresa fra i 1.518 a 1.821 miliardi di lire complessivi facendo scendere la Fininvest sotto al 50% del capitale dall'attuale 69,5%. Una scelta dettata dalla volontà di Silvio Berlusconi di indossare gli abiti del politico e dalla conseguente opportunità di scindere gli interessi dell'uomo d'affari da quelli dell'amministratore pubblico. Una scelta difficile che ha portato Berlusconi ad aprire ai risparmiatori 11 capitale della società che comprende Canale 5, Retequattro, Italia 1 e Publitalia '80. Un colosso che detiene una library di diritti televisivi europei relativi a 5.500 film e a 47 mila episodi di fiction, che ha acquisito i diritti per la diffusione televisiva di oltre 60 fra i principali 100 film della stagione 1994-95, mentre dalla fine degli anni '80 si è aggiudicata díritti televisivi delle principali major americane. II valore preciso dell’operazione si conoscerà solamente il 29 giugno, alla chiusura del road-show, e sard in funzione del prezzo da scegliere all'interno del range compreso tra le 6 mila e le 7.200 lire per azione. Mediaset sarà la seconda società del Biscione quotata a Piazza Affari1 dopo Mediolanum che opera nel risparmio gestito e che si quotò a listino registrando una richiesta di azioni 15 volte superiore alla disponibilità offerta. Dall'aumento di capitale Mediaset incasserà un massimo di 990 miliardi destinati al ripianamento dei debiti e al finanziamento della crescita nella tv spagnola Telecinco, nella tv a pagamento e nella telefonia mobile. Un'operazione di grande portata, quella di Mediaset, probabilmente la più importante dell’anno nel settore della proprietà privata. Se il '96 si annuncia come l'ennesima tappa del programma di privatizzazione della grande proprietà pubblica è innegabile infatti l’importanza della quotazione di Mediaset non fosse altro per le implicazioni politiche che la circondano e perchè la proprietà dei mezzi di informazione si rivela sempre più strategica in prospettiva futura. Un'operazione di ampia portata, che proviamo a sintetizzare per argomenti.

Un via libera lungamente atteso. L’ok della Consob e stato travagliato dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto negli ultimi due anni il gruppo del Biscione. Proprio alla vigilia del via libera da parte della Consob c'è stato a Milano un summit tra i vertici della commissione e la magistratura che evidentemente ha chiarito molti aspetti della vicenda giudiziaria che coinvolge il gruppo Fininvest. «Per gli indagati", ha sottolineato la società nella versione integrale del prospetto informativo da destinare ai potenziali sottoscrittori, «non vi sono state sentenze di condanna, neppure provvisorie, in alcun procedimento Tuttavia, qualora dall'esito dei processi ne dovesse risultare definitivamente accertata la responsabilità penale, gli stessi cesseranno dalle cariche ricoperte nel gruppo Mediaset».

II prospetto informativo. Nel prospetto informativo di Mediaset è stato inoltre precisato che Mediaset non è stata in alcun modo »coinvolta negli accertamenti dei giudici sulle imprese e sui conti esteri della Fininvest. «In base a informazioni disponibili, ha infatti aggiunto il prospetto, il gruppo Mediaset non è oggetto di indagine». I vertici della società hanno anche tenuto a sottolineare di ritenere che i procedimenti giudiziari, pure nell'eventualità di una condanna per gli indagati (tra i quali il presidente del gruppo, Fedele Confalonieri, e gli amministratori delegati, Adriano Galliani, Carlo Bernasconi e Ubaldo Livolsi), non determinerebbero alcun effetto pregiudizievole sulla situazione patrimoniale e finanziaria sia di Mediaset sia delle società controllate. Nel comitato esecutivo è stata prevista la presenza di sei componenti il presidente, quattro amministratori delegati e Gilberto Doni, consigliere di amministrazione e direttore degli affari legali e rapporti con l'Authority.

I patti parasociali. Nella versione integrale del prospetto informativo sono stati anche illustrati i tre patti parasociali che la Fininvest ha stipulato con i soci esteri strategici, con le banche entrate nel capitale alla fine dell’anno scorso e con Albacom. In particolare, vengono previsti vincoli e prelazioni nella vendita dei titoli Mediaset e in alcuni casi, specifiche forme di accordo sulle nomine dei consiglieri di amministrazione e dei componenti il collegio sindacale. Con riferimento all'accordo con Albacom , le parti si sono formalmente impegnate, in modo reciproco, a non vendere o comunque offrire azioni della holding televisiva ad altri imprenditori operanti nel settore delle telecomunicazioni. Ad Albacom, società di British telecom e Bnl, Fininvest ha anche concesso il diritto di opzione su 8,2 milioni di titoli Mediaset a un valore pari al prezzo di offerta al pubblico maggiorato del 5%, ripetendo, cosi, l'esperienza dei warrant a suo tempo attribuiti agli istituti di credito. II collocamento dei 253 milioni di azioni è previsto tra il 2 e il 5 luglio. Nel caso in cui si verificasse l'integrale adesione all'offerta e dopo l'eventuale esercizio della green shoe (I'incremento della quantità offerta in caso di elevata domanda da parte del mercato) e dei warrant concessi da Fininvest alle banche e ad Albacom, la partecipazione in blediaset del gruppo di Silvio Berlusconi scenderebbe ai 47,9% del capitale, mentre il flottante si attesterebbe al 24,4%. «E' intendimento della Fininvest - ha infine sottolineato la società nel prospetto informativo - ridurre, attraverso l'offerta al pubblico , la propria quota di partecipazione in Mediaset al di sotto del 50%, pur mantenendo il controllo sulla società mediante una quota di partecipazione che continui ad assicurare un'influenza determinante».

Le reazioni. Gli operatori di borsa hanno applaudito all'annuncio dell'esordio. Per alcuni con Mediaset si andrà quasi certamente verso una oversubscription, ovvero la richiesta di azioni sarà maggiore del numero delle azioni disponibili, decretando il tutto esaurito. L'operazione, come previsto dai piani finanziari, sarà un'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione equamente divisa a metà. Al prezzo di sottoscrizione compreso tra le 6 mila e le 7.200 lire saranno immesse sul mercato 220 milioni di azioni Mediaset per un controvalore variabile tra un minimo di 660 miliardi e un massimo di 1.080 miliardi L'offerta pubblica di sottoscrizione riguarderà un aumento di capitale da 110 miliardi nominali che sarà realizzato attraverso l'emissione di 110 milioni di nuove azioni, mentre l'offerta pubblica di vendita sarà promossa dall'azionista di maggioranza Fininvest che metterà sul mercato 110 milioni di azioni L'utilizzo della green shoe per altri 40 milioni di titoli Mediaset dovrebbe poi consentire alla società di Arcore di scendere at di sotto della maggioranza.

La televisione di domani. Neppure la revisione della legge Mammì sull'emittenza televisiva che, se andrà in porto rischia di togliere una rete al gruppo Mediaset (probabilmente Retequattro), impensierisce ì potenziali acquirenti di azioni Mediaset. Eppure il rischio b di non poco conto. Ma gli ambienti finanziari sintetizzano diversamente il loro pensiero; se dovrà esserci la cessione di una delle tre reti televisive questo corrisponderà anche a un deciso taglio dei costi. Dall'altro lato, invece, in molti credono che la potenzialità del mezzo televisivo e le alleanze internazionali che già ora stanno profilandosi permetteranno grazie alla tecnologia di scavalcare gli steccati restrittivi di qualsiasi legge.

II business delle telecomunicazionl. Altro che tv! II vero segreto di Mediaset è nel ruolo che la società potrà giocare nello sviluppo prossimo delle tlc. Dopo il faticoso sbarco di De Benedetti nel mondo della telefonia attraverso Omnitel, Mediaset potrebbe diventare il terzo gestore in ordine di tempo delle tlc italiane. Soprattutto nel campo della telefonia Pcn, il sistema più avanzato rispetto all'attuale Gsm e che determinerà il definitivo salto di qualità nella telefonia cellulare e nella trasmissione via etere di dati e informazioni.

II tour di presentazione. Infine, le tappe del road-show che comincerà il 17 luglio a Milano, proseguirà il 18 e 19 luglio a Parigi, Francoforte, Ginevra e Zurigo.Il 20 tappa a Londra, il 21 a Edimburgo e Glasgow, il 24 ritorno a Londra e in serata trasferimento a New York dove il giorno dopo avverrà la presentazione. II 26 appuntamento a Boston il 27 a Chicago, il 28 a Los Angeles e San Francisco.

Giovanni Vespa

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