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redarrowleft.GIF (53 byte) Musica Novembre 2000  
 


L'opera del 2000

Si chiamano "Ghost Cafè", "Il telefono" e "La donna nel quadro". E non sono film ma opere liriche contemporanee. Proposte dalla rassegna del Teatro delle Novità di Bergamo

Dopo un silenzio di ben 27 anni si è riaperta a Bergamo l'importante rassegna del Teatro delle Novità; nata nel 1937 (anche se in effetti si è avuto un preludio nel 1935 ) è stata una encomiabile iniziativa che dava la possibilità a musicisti contemporanei di presentare le loro ultime composizioni.
Scorrendo il catalogo delle opere messe in scena per questa rassegna troviamo nomi di autori importanti e partiture che sono tuttora in circolazione, anche se eseguite raramente. Il Teatro delle Novità si era aperto con la rappresentazione di " Paolo e Virginia " di Gianandrea Gavazzeni rappresentata nel 1935 mentre l'ultima opera andata in scena è stata "Il Sogno" di Roman Vlad.
Per merito del maestro Fabrizio Maria Carminati quest'anno è ripresa questa importante inziativa con la presentazione di tre atti unici ; "Il Telefono" di Giancarlo Menotti, "Ghost Cafè" di Carlo Galante e "La Donna nel Quadro" di Carlo Boccadoro; le ultime due partiture erano in prima esecuzione assoluta.
Contemporaneamente alla messa in scena dei tre lavori è stata allestita una interessante mostra di bozzetti, libretti, partiture, rassegne stampa delle opere rappresentate e per ciascuna opera è stato riportato il cast potendo così notare quanti artisti di fama internazionale hanno partecipato a questa importante rassegna.
La mostra è situata nel foyer del teatro, intitolato a Gianandrea Gavazzeni, e rimarrà aperta per tutto il periodo della stagione in corso.

"Il Telefono" di Giancarlo Menotti è basato su una semplice trama: Ben vuole fare una dichiarazione a Lucy prima di partire per un viaggio ma non riesce nel suo intento in quanto è continuamente interrotto da telefonate fatte alla sua amata; ormai è ora di partire e non gli resta che dichiarare il suo amore chiamando Lucy da una cabina telefonica. Lucy era interpretata da Cinzia Forte con brio ed una bella vocalità mentre Marco Camastra si è ben disimpegnato nella parte di Ben.

In prima assoluta è stata rappresentata "Ghost Cafè" di Carlo Galante. La vicenda si svolge in un bar gestito da Sel; entra Flora, una ragazza desiderosa di divenire un'artista ma sempre rifiutata alle audizioni. Sel la rincuora, le offre un cocktail e l'invita a mettere in funzione un vecchio juke-box ; appaiono in successione tre donne; la prima veste i panni di una canzonettista ed esorta Flora a cantare l'amore, la seconda è lo spettro di una famosa cantante d'opera ed indica alla giovane obbiettivi di alti valori e la terza è una donna manager che esalta la potenza del danaro.

Flora non si ritrova in nessuna di queste donne e tutto sembra finito per lei quando entra nel Ghost Cafè un giovane a cui Sel getta un'asta da funambolo; un filo di luce attraversa la scena e l'acrobata si allontana insieme alla giovane che finalmente ha trovato una strada sospesa nel vuoto ma diretta verso l'alto come la Vita e il Destino.

Molto brava sia vocalmente che scenicamente Chiara Chialli che ha interpretato a tutto tondo il personaggio di Flora mentre Marco Camastra era Sel, il barista. Appropriate e ben eseguite le tre apparizioni interpretate da Giuseppina Piunti che ha messo in luce una interessante vocalità ed un gusto raffinato del canto. La musica di Carlo Galante è di gradevole ascolto e sottolinea efficacemente lo stato d'animo della protagonista.

Ultima opera rappresentata, sempre in prima esecuzione assoluta, è stata "La Donna nel Quadro" di Carlo Boccadoro. La scena rappresenta un salone nel castello Von Berg; il giovane Amadeus intona una canzone quando irrompono nel castello un Cavaliere, il servo Margadòn e la moglie contessa Maria. Il Cavaliere si svela essere Giuseppe Balsamo ossia il Conte di Cagliostro, noto per i suoi poteri magici. Amadeus chiede allora a Cagliostro di far rivivere la donna rappresentata in un quadro, si tratta di Doriana, amata da Amadeus ancora da bambino ma mai più vista. Cagliostro si allontana e Maria mette in guardia Amadeus dalle arti demoniache del marito. Il mago fa rivivere Doriana che balla con Amadeus; Maria è inorridita, grida e Cagliostro le si scaglia contro.
Amadeus difende la donna e scaccia il mago; Doriana ritorna nel quadro ed Amadeus e Maria si dichiarano reciproco amore ma l'ombra gigantesca di Cagliostro incombe sui due amanti.

Marzio Giossi ha interpretato la parte di Cagliostro sfoggiando dei mezzi vocali di notevole pregio e risolvendo con sicurezza le difficoltà non indifferenti legate al suo personaggio. Sicure e disinvolte Cinzia Forte nel ruolo di Maria e Maria Sandra Pacheco Quintero in quello di Doriana, ambedue corrette e precise da un punto di vista vocale. Buona la prova di Cristiano Olivieri nella parte di Amadeus

La musica di Boccadoro inizia in modo assai sommesso e con cellule tematiche ripetute, quasi rifacendosi al minimalismo per poi sfociare in ampie sonorità con grande uso di percussioni. Il gruppo Strumentale dell'Orchestra Sinfonica Gaetano Donizetti di Bergamo ha bene assecondato il maestro Fabrizio Maria Carminati che ha diretto "Il Telefono" e il maestro Carlo Boccadoro che ha diretto gli ultimi due lavori. Stefano Monti ha curato la regia delle tre opere e la scenografia assieme a Sonia Arienta mentre i bei costumi erano di Alessandra Gramaglia. Pubblico numeroso che ha tributato convinti applausi a tutti gli interpreti ed agli autori Galante e Boccadoro chiamandoli più volte alla ribalta. 

Luciano Maggi

 

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