indice ARTE - a cura di Giovanna Grossato - Giugno 1998



Appuntamenti d'arte

DONAZIONE MUMPRECHT A LOCARNO- L’opera incisa su rame

La Pinacoteca Casa Rusca di Locarno presentò, già nel 1992, una rassegna antologica dell’opera di Rudolf Mumprecht, un interessantissimo artista svizzero che, partito negli anni Cinquanta da esperienze informali, giunge ad un linguaggio costituito di "segni, lettere, cifre: un codice della vita incisa nel metallo".

Dopo quell’incontro, l’artista decise di donare alla città di Locarno un fondo con tutta la sua opera, 480 fogli grafici e 10 monotipi, frutto di cinquant’anni di attività.

Tale donazione, accolta nel settembre del 1993, cominciò ad essere ordinata in un catalogo generale edito in occasione dell’esposizione odierna, aperta al pubblico dal 15 marzo di quest’anno, e che mette a disposizione dei visitatori oltre duecento opere, datate a partire dal 1946, significative del percorso tecnico ed artistico del Maestro.

Nella produzione di questo artista, infatti, la calcografia riveste un’importanza non secondaria a quella della pittura di cui si direbbe, anzi, affianchi, assecondandola, l’evoluzione.

Il catalogo, pubblicato a cura dell’Amministrazione Civica e della Pinacoteca Casa Rusca, riveste anche un particolare significato in quanto riprende la tesi di laurea di Margrit Bachofen Moser, studiosa di Mumprecht scomparsa nel 1984, e sul testo della quale l’attuale pubblicazione si articola. L’interessante monografia, oltre che dalle schede, ricche e puntuali, relative a tutte le incisioni del fondo, è corredata, inoltre, anche da un glossario che indica le varie tecniche incisorie adottate dall’artista

Come per Kandinskij, anche la grafica di Mumprecht si avvale di tre elementi fondamentali: il punto , la linea, la superficie, intesi non in senso geometrico, ma come segni interpretativi e simbolici della realtà ed attorno a ciascuno di essi la Bachofen Moser sviluppa un’analisi formale incredibilmente approfondita che offre al lettore un’ulteriore indicazione per comprendere il valore e la portata delle sperimentazioni di Rudolf Mumprecht.

 

IL GOTICO A PIACENZA

"Maestri e botteghe tra Emilia e Lombardia" è il percorso proposto, fino al 28 giugno, al pubblico in una esposizione a Palazzo Gotico che riunisce per la prima volta importanti testimonianze della grande stagione artistica e culturale vissuta dalla città fra il Trecento e la prima metà del Quattrocento.

Piacenza, entrata a far parte dei domini viscontei, risentiva dell’influenza della corte milanese mantenendo, nel contempo, contatti con altre aree culturali sia italiane che straniere in virtù della sua privilegiata situazione geografica lungo il percorso della via Francigena.

In esposizione sono affreschi, pitture su tavola e sculture in vari materiali, codici miniati e manoscritti che testimoniano questo ricco momento culturale attraverso un itinerario destinato ad offrire stimoli e strumenti per una conoscenza più approfondita sul Medioevo.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 28 giugno, è accompagnata da un catalogo, ricco di immagini e di utili repertori di ricerca, edito da Skira.

 

NUOVE RACCOLTE FUTURISTE A TRENTO

Con queste Nuove Raccolte Futuriste ACQUISIZIONI 1988 - 1998, il 4 giugno si inaugura a Trento al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea una nuova esposizione che rimarrà a disposizione del pubblico fino al 25 ottobre.

La mostra, ulteriore testimonianza della presenza vivace e radicata del Futurismo nella cultura italiana tra le due guerre, è dedicata alle opere futuriste della collezione permanente del MART acquisite negli ultimi dieci anni.

Essa propone una selezione di opere e documenti d’archivio di grande interesse, dimostrando così lo sforzo del museo di dare alle sue raccolte uno spessore organico, originale e soprattutto specialistico in settori nei quali può vantare una priorità di studio e di ricerca.

In mostra circa settanta opere dedicate in particolare a progetti d’architettura, scenografia e moda, fondi archivistici di recente acquisizione, incluso quello relativo alla danzatrice futurista Giannina Censi con materiali relativi ai suoi spettacoli, lettere, fotografie che documentano la sua collaborazione con Marinetti, Depero e Prampolini.

VICENZA RENDE OMAGGIO A NERI POZZA

Con una mostra inaugurata il 16 maggio al Museo Naturalistico- Archeologico il Comune di Vicenza propone, fino al 30 agosto, un’esposizione di incisioni e sculture dell’artista vicentino Neri Pozza, per la prima volta presentate in un unico corpus.

"Credo che Vicenza debba molto a Neri Pozza - afferma l’assessore Francesca Lazzari - un artista poliedrico e instancabile, raffinato e rigoroso, legato alla città da un sentimento d’amore autentico e profondo".

L’antologica è costituita da una scelta di pezzi grafici appartenenti ad un legato di Pozza al Museo che, come spiega la direttrice dei Musei Civici, Maria Elisa Avagnina, "comprendente 158 fogli, per la maggior parte puntesecche, ne documenta in modo completo la nota ed apprezzata attività di incisore, iniziata in anni giovanili fin dal lontano 1935, intensificatasi negli anni Cinquanta e Sessanta con la serie incalzante delle Vedute di Vicenza, perfette simbiosi di luoghi geografici e luoghi del cuore, approdata infine all’essenzialità disarmata delle Rovine.[...]Come la pratica dell’incisione, così quella della scultura riporta agli incunaboli della personalità artistica di Neri Pozza. Precoce figlio d’arte in quella disciplina che definisce egli stesso irresistibile "vizio" e "professione dilettosa", si ispirò alla lezione formale di maestri quali Martini e Marini, lasciando, nonostante il precoce e volontario abbandono di quell’arte, una galleria di figure, testine e gruppi di pregevole qualità e forza comunicativa, una galleria di personaggi e situazioni che l’allestimento ha cercato di comporre in una trama suggestiva di rimandi e di reciproci richiami. "

G.G.