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redarrowleft.GIF (53 byte) Scienza ottobre 2003  
 

Il sole a prezzi di saldo

 Mentre si riparla di nucleare, nuove centrali e black out arriva una notizia shock: hanno inventato l’energia solare a basso costo. Venti volte meno dei pannelli solari di oggi. E anche meno del petrolio e del gas. Tutto merito di una plastica. Lo dice la Stmicroelectronics, maggior costruttore europeo di semiconduttori. Che è in parte anche italiana

Un giorno si e uno no ci tolgono la luce, tutti gridano che l’energia non basta e servono centrali una sopra l’altra e rispunta dalle ceneri di Cernobyl perfino chi vuole tornare al nucleare. Così la notizia che arriva dal sito online della Cnn sulla invenzione della Stmicroelectronics, il maggior costruttore europeo di semiconduttori (compagnia franco-italiana di cui ha una quota anche Finmeccanica), sembra fatta apposta. In tv e giornali non si è visto niente, ma l’argomento non poteva essere più attuale: “Abbiamo scoperto un modo per produrre energia solare a un costo venti volte inferiore a quello dei pannelli solari”. Bum. In Italia vogliono rimetterci davanti alle porte di casa i reattori atomici e c’è chi potrebbe venderci il sole a prezzi di saldo? Parliamone, prima che riattivino anche la centrale elettrica del Vajont (l’Enel ha smentito, ma siamo in Italia…).

Entro la fine dell’anno prossimo, dicono alla Stmicroelectronics, saremo in grado di presentare il primo prototipo stabile di una nuova cella solare pronta per la produzione. Tutto si basa sul fatto che oggi nei pannelli solari si usa il silicio, lo stesso materiale usato nei semiconduttori e nei chip. E il silicio costa caro. Ma la Stm ha scoperto che si può usare anche del materiale plastico che costa molto meno. Le cifre: un singolo watt prodotto da una cella solare con il nuovo materiale costerebbe circa 0,20 dollari (0,20 euro), mentre oggi un watt prodotto da una cella solare al silicio ne costa 4, di dollari (cioè 4 euro).

Non basta: Salvo Coffa, responsabile della ricerca, dice che con questi numeri l’energia solare può competere anche con quella ottenuta dal petrolio e gas, che costa 0,40 euro per watt: “E questo rivoluzionerà il futuro dell’energia solare”. Pensare che l’idea di Stm sembra perfino banale: usare un materiale che è sì il 50% meno efficiente del silicio nel produrre energia dalla luce del sole, ma che costa anche molto di meno. Risultato: energia elettrica e acqua calda a prezzi perfino inferiori a quelli di una centrale idroelettrica. E tutto pulito.

Certo a magnificare la nuova tecnologia per ora è il produttore. Quindi resta da verificare. Anche perché la Stmicroelectronics è quotata in Borsa e una notizia così può far schizzare le azioni alle stelle. Però vale la pena dargli una chance. Per quattro motivi: se è vero facciamo marameo ai pro-nucleare dell’ultima ora; risparmiamo; non inquiniamo. E, una volta tanto, la scoperta porta anche un marchio italiano. Alla faccia di Silicon Valley, che forse dovrà cambiare nome.

a.m.

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