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redarrowleft.GIF (53 byte) Arte Settembre 2000 (a cura di Giovanna Grossato)


Donne nell'arte (44)

ALEKSANDRA EKSTER - Un'amazzone dell'avanguardia russa

Le opere di Aleksandra Ekster, esposte in una mostra alla Peggy Guggenheim Collection fino al 28 maggio di quest'anno, assieme a quelle delle altre "amazzoni" Goncarova, Popova, Rozanova, Stepanova e Udaltsova, mostrano il profondo legame esistente tra l'avanguardia russa del primo ventennio del Novecento e la tradizione culturale di quel Paese alla fine del secolo precedente.
Aleksandra, nata a Velostock in Ucraina nel 1882, studia alla Scuola dell'arte di Kiev e nel 1908 sposa un avvocato; parte per Parigi dove frequenta l'ambiente artistico di punta e fa amicizia con Picasso, Braque, Apollinaire. Si afferma sulla scena artistica russa viaggiando 
molto tra la Francia e l'Italia, dedicandosi alla pittura cubofuturista. Nel 1916 aderisce al Suprematismo e dipinge composizioni dinamiche non oggettive. Si dedica alla scenografia per spettacoli teatrali in Italia, in Francia e in Russia e dopo la rivoluzione fonda a Kiev uno studio di pittura, lavorando anche con la Rozanova. Nel 1924 espone alla Biennale di Venezia. Muore a Fontenay-aux-Roses, in Francia, nel 1949. Il suo stile unico, che elude qualunque classificazione e l'utilizzo spirituale e poetico del colore, le assegna un posto particolare nell'arte del XX secolo e distingue l'opera della Ekster da quella delle altre artiste russe.

G.G.

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