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redarrowleft.GIF (53 byte) Società Dicembre 1999


E il sesso inventò Internet

Senza l'erotismo la tecnologia on line non si sarebbe diffusa tanto, rivelano le statistiche. Perché è stata la pornografia a guidare Internet verso il successo. Solo nel '98 l'industria dell'hardcore virtuale ha guadagnato un miliardo di dollari. E il 70 per cento dei siti a pagamento sono legati alle luci rosse. Per questo qualcuno adesso parla di seconda rivoluzione sessuale

Nei primi centri informatici del dopoguerra le donne con le loro calze di nylon erano addirittura temute: infatti, camminando coi collant producevano una tensione elettrostatica estremamente pericolosa per i computer. Il mondo dei computer era un mondo di uomini.

Nel 1979 andò online la prima mailbox e contemporaneamente nacquero le prime reti di comunicazione. Gli argomenti? Il piccolo commercio di prodotti elettronici, i dibattiti politici e il sesso. Le mailbox costituivano un mezzo di comunicazione che rendeva possibile uno scambio di opinioni in uno spazio aperto dove non interveniva nessun tipo di censura. Non c'era nessuna redazione, nessun moderatore. Anche il mondo delle mailbox era un mondo di giovani.

Nel 1981 l'Ibm produsse i primi Personal Computer. A quel punto erano tre gli elementi che facevano crescere il mercato dell'hardware e del software: la pigrizia, la voglia di giocare e il sesso. La pigrizia oggi si chiama comodità ed è la base sulla quale si sta costruendo un mercato da molti miliardi: l'impressionante giro d'affari dell'industria del sesso digitale. Nel 1984 apparve il Macintosh: un apparecchio quasi effeminato, dagli spigoli arrotondati e le dimensioni ridotte rispetto ai suoi predecessori. Sul video mostrava una serie di piccoli oggetti che venivano spostati tramite una scatoletta con la coda: il mouse. Art director e donne in carriera se ne innamorarono subito.

Contemporaneamente venivano sviluppati i primi giochini per il computer. Nel 1986 il fumettista Michael Saenz scrisse il primo gioco pornografico per l'Apple II: Mac playmate.

Mentre ovunque si parla della terza rivoluzione industriale, è sempre più evidente quella che si connota ormai come una seconda rivoluzione sessuale. A differenza degli altri media, Internet si è offerto sin dall'inizio come il primo mezzo di comunicazione veramente democratico dove nulla veniva censurato. Lo scambio di materiale pornografico soprattutto tramite Usenet (secondo alcuni, il distruttore del diritto d'autore) portò ad una 'decommercializzazione' della pornografia.

E la femminista inglese Sherry Turkle non è la sola a definire la sessualità in Internet 'creativa, sperimentale e comunicativa'. Molte persone che hanno intrapreso dei rapporti virtuali trovano che le chat erotiche siano estremamente eccitanti. Ognuno può definire e modificare liberamente la propria identità sessuale: in Internet le donne possono avere rapporti sessuali come uomini virtuali e viceversa.

Per alcuni questo 'gender swapping' (cambiamento di genere) è un'occasione per comprendere meglio il proprio orientamento sessuale o, meglio, l'esperienza concreta di come i ruoli sessuali siano solo una costruzione sociale.

L'unica incertezza non del tutto piacevole è quella che ha messo a nudo il film Viol{Sostituisci con chiocciola}, dove una ragazza accetta una relazione via chat: non possiamo essere sicuri che chi si trova all'altro capo del cavo sia maggiorenne.

La pornografia è diventata la pentola d'oro di Internet. Circa il 70 % del giro d'affari complessivo dei siti a pagamento in Europa e negli Stati Uniti ha a che fare col sesso, secondo le ricerche della Datamonitor. Solo nel 1998 l'industria pornografica ha raccolto un miliardo di dollari. L'84% appartiene agli Usa. Tra questi, i tre siti più visitati fatturano tra i 100 ed i 150 milioni di dollari l'anno. I produttori di materiale pornografico virtuale di medio successo guadagnano tra i 25 e i 50 milioni. D'altronde negli Stati Uniti ci sono società produttrici di siti specializzati proprio in questo settore, come la Lumyr (http://www.lumyr.com/) che si presenta come la ruota della tua fortuna: 'let us make you rich', è il loro invito.

Per quanto riguarda , invece, gli utenti, sono per il 90% uomini, principalmente nella fascia d'età tra i 20 ed i 35 anni. Ma anche le donne stanno entrando nel target delle pagine erotiche della Rete. Studi di mercato hanno scoperto che sono interessate soprattutto a testi erotici piuttosto che ad immagini esplicite. Eppure l'80% degli acquirenti di giochi sessuali in Internet risulta essere di sesso femminile: sembra, quindi, che le donne cerchino anche materiale ben più 'forte' dei soliti raccontini.

Vedremo nei prossimi mesi se le previsioni statistiche (circa 3 miliardi di dollari il giro d'affari previsto per il 2003) avranno ragione. Intanto con un qualsiasi computer collegato ad Internet, ognuno può giocare con la propria fisicità tanto liberamente da staccarsene completamente e farla diventare quasi esclusivamente un fattore mentale. E questa volta sarà il partner più fantasioso ad averla vinta su quello più prestante.

t.t.

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