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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Novembre/Dicembre 2001

 
Je suis l’uomo lupo, madame

Recita solo in Francia e non vuole andare negli Usa. Per aiutare il cinema del suo Paese. Ep er non dover fare la solita parte del cattivo. Eppure Vincent Cassel fino ad ora ha fatto solo il cattivo. Come ne Il patto dei lupi di Christophe Gans. In attesa di diventare uno 007. Francese, ovviamente

Vincent Cassel, attore protagonista de I fiumi di porpora e L’odio, torna al cinema con una pellicola d’azione ambientata nel diciottesimo secolo: Il patto dei lupi in cui un animale misterioso è al centro di una catena di delitti. Il regista è Christophe Gans, un appassionato del cinema di Hong Kong e al fianco dell’attore c’è l’inseparabile Monica Bellucci.

Qual è il senso della leggenda che sta alla base de Il patto dei lupi?

E’ una storia molto complessa: un lupo sembrava essere il responsabile di una serie di morti in una regione della Francia. Il re lo fa uccidere ed imbalsamare dall’esercito. Nella realtà è possibile che fosse un leone, utilizzato da una setta nel tentativo di cercare di destabilizzare il potere tramite un atto di terrorismo. Del resto la cosiddetta "bestia di Gevaudan" è ancora molto presente nell’immaginario francese.

Dieci anni fa lei ha esordito con L’odio di Mathieu Kassovitz: il viaggio di un giorno di un ebreo, un nero e un arabo in una Parigi insensibile. Non trova triste che non sia cambiato nulla da allora e che la guerra con l’Afghanistan abbia contribuito ad inasprire il razzismo?

Ma il cinema non può cambiare nulla! E’ difficile capire se è la società ad influenzare il cinema o viceversa. Io credo che sia molto ingenuo quello che fanno gli americani ovvero che smettono di girare film in cui si vedono aerei che esplodono, pensando così di arginare il terrorismo. Con un film si possono solo dare delle informazioni come è accaduto con L’odio. La gente aveva paura di quello che succedeva nelle periferie, senza peraltro conoscerle. Nessuno aveva mostrato questo tipo di gioventù sullo schermo. Alla fine, però, nel cinema e nella televisione sono stati scelti più attori arabi e neri. E questo sì che è già un bel risultato…

La vedremo mai in un film americano da protagonista?

La differenza tra me e mia moglie Monica Bellucci è che lei è già una stella internazionale e io no. Io sono ancora ancorato alla cultura francese. La mia missione è quella di fare uscire il cinema francese ed europeo dal ghetto in cui l’hanno relegato gli americani. Non so se ci riuscirò. Del resto non mi va di andare in America e fare il cattivo così come è capitato a Jean Reno in Godzilla.

Perché il cattivo?

Gli attori europei in America a parte Hugh Grant che fa il fidanzatino, sono sempre dei cattivi e basta. Se faccio il cattivo in Europa almeno è per mia scelta.

A cosa sta lavorando adesso?

Sempre con Christophe Gans stiamo pensando a sviluppare il personaggio di Bob Moran, una figura che proviene dal mondo dei fumetti. E’ un giornalista che dopo avere vissuto gli orrori della Seconda Guerra Mondiale ha deciso di lottare contro il male in maniera pacifica. Il suo nemico è una specie di Osama Bin Laden, un terrorista che si fa chiamare "L’ombra gialla" e che odia l’occidente per il suo essere stato responsabile dell’industrializzazione del mondo. Cercheremo di farne una sorta di saga sullo stile di 007 "alla francese", però.

m.s.

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