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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema novembre/dicembre 2001


 I film di novembre/dicembre 2001

Vai alla III parte

Vajont {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di Renzo Martinelli con Laura Morante, Philippe Leroy, Michel Serrault

Film dall’intento etico ancor prima che politico o storico, Vajont è la storia di uno dei più grandi disastri della storia italiana che vide morire circa duemila persone nell’inondazione di un’intera valle per colpa dell’acqua di un invaso artificiale traboccata oltre la diga costruita danneggiando l’ambiente. Un film di denuncia in cui il regista Renzo Martinelli ha ricostruito con una sceneggiatura decisamente molto interessante, gli anni che hanno preceduto il disastro e tutta la serie di connivenze e di fatalità che ha portato alla morte colposa di migliaia di persone. Laura Morante nei panni della giornalista Merlin che per prima denunciò i rischi connessi alla costruzione della diga del Vajont diventa così un simbolo dal grande valore etico, morale e perfino ecologico. Da notare gli effetti visivi sorprendenti con un film interamente girato su un lago che non c’è.

Il diario di Bridget Jones {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di Sharon McGuire con Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth

Smussate le ruvidità del romanzo, Renée Zellweger ha messo su parecchi chili per entrare nei larghi abiti di Bridget Jones, alter ego da quattro milioni di copie della scrittrice – editorialista Helen Fielding che nel Diario a lei dedicato ha descritto la vita di una single trentenne con problemi di alcol, fame nervosa e sigarette. Un successo tutto britannico che nel film realizzato dallo stesso gruppo di lavoro di Notting Hill e Quattro matrimoni e un funerale ha come protagonista la trentaduenne attrice proveniente dal Texas. Una commedia romantica divertente e decisamente adatta a questa era di singles forzate con Colin Firth (Shakespeare in Love, Febbre a 90°) e Hugh Grant a contendersi la bella addetta all’ufficio stampa di una casa editrice londinese.

Scary Movie 2 {Sostituisci con chiocciola}

Di Keenan Ivory Wayans con Carmen Electra, Marlon Wayans

Scary Movie, il suo predecessore, ha avuto il merito di riutilizzare il genere horror per una grande satira, affrontando i temi topici di pellicole come Scream, So quello che hai fatto e Urban Legend sotto una prospettiva ironica e deflagrante. Adesso il suo seguito – deludente e volgare – punta al soprannaturale: L’esorcista, Hannibal, Le verità nascoste, L’uomo senza ombra e The haunting vengono presi in giro uno dopo l’altro in maniera più o meno riuscita. Nonostante James Woods e Tim Curry una stantia sequela di gags che fanno sembrare il film lunghissimo e insopportabile. Sembra che si voglia indicare quello che fa ridere e si cerca di insistere su fatti e situazioni già viste anche in altre parodie. Eppoi nel primo sono state fatte fuori Carmen Electra e Shannon Elizabeth…la loro bellezza ci manca…

Il mandolino del Capitano Corelli {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di John Madden con Nicolas Cage, Penelope Cruz, John Hurt

L’efferata strage di Cefalonia operata dall’esercito nazista ai danni della divisione italiana Acqui di stanza nell’isola greca è il fatto storico da cui prende le mosse Il mandolino del Capitano Corelli diretto dal regista di Shakespeare in Love John Madden. Protagonisti ne sono Penelope Cruz e Nicolas Cage insieme ad uno straordinario John Hurt e a un trascurabile Christian Bale. La storia è quella dell’amore tra Pelagia, la figlia del medico condotto dell’isola greca e Antonio Corelli, un ufficiale italiano dal carattere gioviale e con la passione per il mandolino. Un intreccio romantico sullo sfondo di eventi tragici che pure raccontando gli italiani come tutti canzoni e galanterie secondo un abusato punto di vista, commuove sia per il ricordo dell’eroismo dei nostri soldati, sia per il suo messaggio in cui l’amore per la vita e per la musica rappresentati da Nicolas Cage hanno la meglio sulla barbarie. Un polpettone elegante e suadente per la visione del mondo "naturalista" da cui è ispirato.

Nella morsa del ragno {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di Lee Tamahori con Morgan Freeman, Monica Potter

Diretto dal regista di Once Were Warriors, Along came a spider (letteralmente Più avanti arrivò un ragno) è il prequel de Il collezionista del 1997 con Morgan Freeman e Ashley Judd nei panni (lacerati) di una vittima che sopravvive al rapimento di un serial killer. Questo nuovo film vede il Dottor Alex Cross indagare al centro di una trama tratta dal primo acclamato romanzo di James Patterson. Il rapitore Gary Soneji vuole in cambio della restituzione del suo ostaggio qualcosa che nessuno può dargli: un posto nella storia della letteratura. La tela di intrighi e trappole che ha tessuto può essere strappata solo dal lavoro di uno psicologo di fama come Cross e da un’agente dei servizi segreti interpretata dalla bella Monica Potter nota al grande pubblico per la sua interpretazione al fianco di Robin Williams in Patch Adams. Un film ad alta tensione con un grandissimo – come al solito - Morgan Freeman.

Canicola

Di Ulrich Seidl con Maria Hofstätter, Erich Finsches, Gerti Lehner

Fa un caldo infernale alla periferia di Vienna, in quella terra di nessuno tra tangenziali, ipermercati e villette a schiera sempre uguali. Si attendono temperature tropicali. Ci si mette in mutande, in bikini o senza niente addosso. La temperatura sale, così come l’aggressività. Sei storie frammentarie, legate solo alla lontana, raccontano, in un’atmosfera di quotidianità, di desideri e delusioni, di quadri umani alla periferia di una città. Le serate sono piene di giochi, canzoni, sesso e violenza. Le giornate sono piene della perdita d’amore, del desiderio d’amore e dell’impossibilità di raggiungerlo.

Moulin Rouge {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di Baz Luhrmann con Nicole Kidman, Ewan McGregor, John Leguizamo, David Wenham

Nel 1899 Christian un giovane poeta insofferente nei confronti delle convenzioni e dei legami familiari, si trasferisce a Montmartre per prendere parte alla vita scapestrata e sregolata della Bohème. Il ragazzo piomba così nella vita notturna parigina e incontra Satine, fra le donne più belle e pagate del Moulin Rouge. Un melodramma postmoderno a tempo di rock in cui la contaminazione tra musica pop e un impianto da opera lirica fa di Moulin Rouge una pellicola letteralmente straordinaria, ispirata da una visione distorta e portata all’eccesso dei punti di contatto tra passato e presente. Una stupenda Nicole Kidman è la protagonista insieme ad un cast di attori decisamente in gamba tra cui un formidabile Ewan McGregor.

Santa Maradona {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di Marco Ponti con Stefano Accorsi, Mandala Tayde, Libero De Rienzo

Uno dei migliori film della presente stagione cinematografica. Una commedia allegra e divertentissima sulla scorta dell’influenza di tanto buon cinema americano e anglosassone. Una pellicola d’esordio fortunata per il regista Marco Ponti che ha diretto Stefano Accorsi (al suo primo film dopo L’ultimo bacio e Le fate ignoranti), Libero De Rienzo, Anita Caprioli e Mandala Tayde in una storia urbana di sogni, sesso e felicità nella Torino dei giorni nostri. Una pellicola intrigante soprattutto per la qualità della recitazione degli attori in grado di raccontare la normalità in maniera credibile e vagamente spettacolare. Da non perdere anche perché Accorsi mostra in maniera egregia il suo talento per una comicità fresca e istintiva.

Tre mogli

Di Marco Risi con Francesca D'Aloia, Iaia Forte, Silke, Claudio Gregg Gregori.

Volgare e pieno di preconcetti, il nuovo film di Marco Risi dopo L’ultimo capodanno è una pellicola vecchia nella concezione e datato negli intenti. La storia "fantascientifica" di tre donne così innamorate dei mariti al punto di inseguirli dopo che i fedifraghi non solo le hanno abbandonate, ma si sono portati via pure i nove miliardi di refurtiva dopo un colpo nella banca in cui lavoravano è sinceramente poco interessante e ancor meno credibile. Una pellicola noiosa che fatica a coinvolgere il pubblico, anche per una scelta disdicevole degli argomenti narrati dove – donne del duemila – dinanzi al cospetto di spettacoli naturali mozzafiato si mettono a parlare (e non in senso metaforico) degli organi genitali dei rispettivi consorti. Della serie quando il buon gusto arriva prima del femminismo…

La promessa

Di Sean Penn con Jack Nicholson, Robin Wright Penn, Aaron Eckhart, Benicio del Toro

C’è qualcosa di estremamente irritante in questo film di Sean Penn. E’ una pellicola molto interessante, basata su una storia efficace che vede un poliziotto in pensione come l’unico consapevole delle azioni di un serial killer di bambini ed è girato in maniera decisamente intrigante. Risultato? Noia e poco altro. Questo, perché il film sembra essere stato diluito e reso inefficace dal volere aggiungere troppi particolari. E dire che la lista di attori famosi che partecipano alla pellicola è decisamente di tutto rispetto: Mickey Rourke, Helen Mirren, Sam Shepard, Vanessa Redgrave, Harry Dean Stanton fronteggiano egregiamente un grande Jack Nicholson. Purtroppo, però, il resto del film è costruito con lungaggini eccessive. Certo, nessuno pretendeva da questo thriller psicologico il dovere trasformarsi in un film d’azione ritmato e mozzafiato, eppure l’avere reso così morbidamente questa trama sembra danneggiare più che migliorare La promessa. Inoltre, l’avere fatto doppiare Nicholson da Giancarlo Giannini sembra una mossa tutt’altro che riuscita.
 

From Hell – La vera storia di Jack Lo Squartatore {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di Allen e Albert Hughes con Johny Depp, Robbie Coltrane, Ian Holm, Heather Graham

E’ difficile pensare ad un film su Jack Lo Squartatore in grado di coniugare mistero, suspence e risvolti nuovi che ne facciano qualcosa di completamente diverso rispetto ai tanti Hannibal cinematografici. I fratelli Allen e Albert Hughes al loro secondo film, invece, sono riusciti a portare sullo schermo un capolavoro di intensità espressiva in grado di coniugare tutto quello che è lecito attendersi da un film su Jack Lo Squartatore (una cupa Londra vittoriana, con lame e assassini efferati) ad elementi del tutto nuovi provenienti dalla politica e da suggestioni introspettive inquietanti. Una regia coinvolgente e soprattutto un cast di attori superlativo (di Johnny Depp e Ian Holm non si può dire sufficientemente bene) sprofondano lo spettatore in un thriller agghiacciante carico delle suggestioni di X files, di Millennium, ma anche di tanti cult movies degli anni Cinquanta. Un po’ Dracula e incarnazione malvagia della stessa intensità, Jack Lo Squartatore è protagonista di una storia dove non esistono più i buoni e i cattivi che incastona il personaggio storico in un contesto sociale e politico opprimente che fa piazza pulita di tutti i luoghi comuni. Catalizzatore dei peggiori sentimenti dell’umanità, questa figura si aggira per una Londra violenta, classista, razzista schiacciata dall’immagine iconica di una regina Vittoria al di sopra del Bene e del Male tra massoneria e depistaggi, tra tecniche investigative nuove e l’ottusa superstizione. Un film emozionante in cui il cinema propone una storia romanzata, ma anche verosimile che oltre suscitare nuovo interesse colpisce lo spettatore per la perfetta sincronia con le rivelazioni che la scrittrice Patricia Cornwell  ha recentemente tirato fuori. Del resto confrontando con i fatti la sceneggiatura si scoprirà con raccapriccio che le situazioni più inverosimili mostrate nel film sono anche quelle tratte dal vero andamento della cronaca dell’epoca. Segno che per superare la realtà si può soltanto raccontarla degnamente in maniera veritiera. Come accade proprio in La vera storia di Jack Lo Squartatore – From Hell.

Spy game {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Di Tony Scott con Robert Redford, Brad Pitt, Catherine McCormack

Nonostante un uso leggermente sconsiderato della tecnologia (cellulari e personal pc impiegati in maniera massiccia a metà degli anni Ottanta, monitor a bassissima emissione di radiazioni nei primissimi anni Novanta) Spy Game è un film interessante e di grande intrattenimento. La regia di Tony Scott, scatenato dopo il successo di Nemico pubblico, è decisamente molto ritmata con un montaggio a dir poco esaltante, “pompato” dalla colonna sonora tecno – etnica di Harry Gregson Williams. Robert Redford è un attore ancora carismatico che riesce a dominare la scena e l’azione con classe, mentre quello che risulta vagamente anacronistico è un Brad Pitt che al tempo dell’azione (1991) dovrebbe avere compiuto circa una quarantina d’anni che, però, non sembrerebbe dimostrare. Ambientato in Vietnam, a Berlino Ovest e a Beirut Spy Game è un’intrigante carrellata sulle malefatte della CIA, incarnate da due agenti Redford e Pitt le cui operazioni segrete sono oggetto di una serie di lunghi flashbacks, allorché uno dei due (Pitt) è stato preso prigioniero dai cinesi in un’operazione militare condotta in piena solitudine per questioni di cuore. Anche se la trama è vagamente banale e – per certi versi – poco credibile, la classe di Redford, lo stile narrativo del regista fratello di Ridley Scott e il carisma di luoghi e personaggi tra scenari da Guerra Fredda e Medioriente conducono lo spettatore in un gioco di spie che sembra richiamare il grande cinema del passato. Un po’ Le Carrè e molto lontano dalle suggestioni bondiane, i due protagonisti sono uomini alle prese con un gioco più grande di loro dalle regole spietate. Un film divertente e carico di humour in cui il genere di spionaggio conquista una nuova dimensione, sebbene cristallizzata dieci anni nel passato. Da notare, inoltre, il finale che sembra ricordare un altro film di spie con Robert Redford: I tre giorni del condor. Stessa macchina, stesso colore, stesso attore straordinario.

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