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redarrowleft.GIF (53 byte) Arte Marzo 2001 (a cura di Giovanna Grossato)
 

PROFILI D’ARTISTA

Paola Volpato

Pittrice e grafica, Paola Volpato vive e lavora a Noale (VE) e, benché sia laureata in Scienze Politiche, ha seguito parallelamente la sua forte inclinazione all’arte, manifesta fin dagli anni dell’infanzia, frequentando a Venezia l’Accademia di Belle Arti, la Scuola Libera del Nudo, la Scuola Internazionale di Grafica in corsi di tecniche sperimentali e con i pittori come Licata e Basaglia, e, ancora, stages di fotografia e di elaborazioni immagini digitali organizzate dal Museo Fortuny di Venezia.

Altri maestri preziosi della Volpato non sono stati e non sono necessariamente solo gli artisti, ma anche i poeti, gli scrittori, i critici, gli intellettuali con i quali essa ha maturato la sua crescita personale e creativa: sono Evtuscenko, Alberti, Bellezza, Rubini che la Volpato conosce in varie occasioni letterarie, come il concorso “I poeti intorno al mondo” promosso da “Il Gazzettino” dove Paola vince, nell’85, un premio di poesia.

La poesia, la storia dell’arte, gli incontri con altri artisti, la sua inesauribile capacità di inventare nuovi mestieri all’arte sono poi fortemente intrecciati alla sua vita di donna, di madre così come finemente intrecciati tra loro sono i motivi della sua pittura: figure e situazioni che appartengono al vissuto quotidiano, e dunque alla storia, e concetti primari, e dunque assoluti; personaggi dipinti da artisti del passato,  che hanno già passato il vaglio del tempo e che nella pittura di Paola Volpato riemergono non come valore culturale ma come immagine-archetipo che si riappropria del presente. 

In un certo senso si potrebbe affermare che l’attività ormai ventennale di Paola Volpato, pur nella complessità dei suoi motivi (o anzi, appunto, proprio anche in virtù di questa complessità) esempli magistralmente e interpreti una tendenza dell’arte contemporanea attuale che, alla determinazione degli impegni programmatici o teorici, preferisce un’espressione fondata su libere rielaborazioni, a partire da esigenze individuali, di suggestioni, motivi, strutture, soluzioni formali provenienti da più fonti del presente e del passato. 

Nascono così moderne Madonne senesi che hanno perduto, nel rutilante barbaglio del manto e nell’oro delle aureole, tutta la loro timida ritrosia e l’ansioso trasmutare del corpo che accoglie il Verbo all’annuncio dell’Angelo: di esse rimane il sogno perduto dentro un libro al segno del quale un dito della mano bianca trattiene il filo. Nascono rane, rapide a percorrere il tratto pericoloso e insonne della iuta  per giungere all’acqua rassicurante di un grembo. 

Le opere così elaborate costituiscono una saldatura tra tutti i contenuti del passato che sono andati a sedimentare  il presente e il futuro, aperto ad una eterna continuazione del racconto. E l’utilizzo di queste rielaborazioni ha, più o meno implicitamente, il suo punto di forza nella rifondazione del linguaggio dell’arte: personale, complesso, curioso tanto quanto curioso, complesso, ricco e personale è il repertorio dei contenuti. Le sue attività artistiche, infatti, spaziano dalla grafica, all’affresco, al disegno tessile da cui sono state prodotte collezioni  per l’alta moda, alla progettazione di tappeti e di vetri per importanti fornaci veneziane, ai disegni per l’editoria. Non manca alla sua esperienza nemmeno la poesia. Infatti la Volpato  ha pubblicato, in numerose occasioni anche testi poetici, come quello del dicembre dello scorso anno 2000, dal titolo “Il pentagramma dell’architetto”, appositamente poetato e illustrato dall’artista per l’architetto Teresa Caleghin e che contiene l’elaborazione di 5 formelle che traducono in pittura 5 “P” architettoniche: Pensiero, Pianeta, Poesia, Progetto, Parola. 

G. G.

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