Torna alla prima pagina nvi_banner_top.jpg (1268 byte)
nvi_banner_right.jpg (1340 byte)
nvi_banner_bottom.jpg (1415 byte)
nvi_servicemenu_left.jpg (1067 byte)Pronto Intervento, Farmacie di turnoCinema, SpettacoliMusica, ConcertiPub, Discoteche, IncontriIniziative Associazioninvi_servicemenu_trsp.jpg (1557 byte)ricerca avanzatanvi_servicemenu_left.jpg (1067 byte)
 

 

 

 

 

Torna indietrorossi.jpg (3381 byte)

 

UNA LEZIONE DIVERSA DAL SOLITO

Venerdì 18 dicembre noi ragazzi della 2°M e della 2°C, accompagnati dalle professoresse di Italiano Elisabetta Furlan e Stefania Lievore, abbiamo incontrato in classe l'Ingegner Franco Busetto, un sopravvissuto alla terribile esperienza dei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale.

La sua testimonianza, relativa al periodo trascorso nel lager di Mauthausen (agosto 1944 - maggio 1945) dopo l'arresto operato dalle SS di Padova per la sua attività antifascista nella Resistenza, ha saputo catturare, interessare e coinvolgere ognuno di noi durante le due ore trascorse assieme.

Nel suo racconto si è rifatto maggiormente al libro "Tracce di memoria" che egli stesso ha scritto. In una prima fase del suo discorso l'ingegnere ci ha fatto conoscere termini da lui definiti "parole chiave" del lager; abbiamo conosciuto termini come prigioniero, definito "uomo sradicato dal mondo e rinchiuso in un incubo", o come Huger, fame, la più terribile delle torture e insopportabile allo stesso tempo. Altre parole come "frusta", strumento di tortura, assieme alla fame riduceva i corpi essiccati, barcollanti e senza forze e "kinder", bambini, i più indifesi e le principali vittime del lager.

In un secondo momento ha poi analizzato l'aspetto politico di questo periodo condannando non solo il nazismo ma anche l'adesione italiana del 38 con le leggi razziste o questo omicidio di massa testimoniato nella sua immensità dalle cifre:

- 5000 morti in media al mese per i più grandi campi di concentramento;
- 13000000 di deportati;
- 11000000 di morti;
Dalla sua storia personale, dai suoi ricordi, dalle emozioni che ci ha trasmesso abbiamo compreso più e meglio il tema affrontato, siamo stati catapultati nella storia!

Con le sue parole, insomma, ci ha resi partecipi di un dramma che non deve essere dimenticato, di cui dobbiamo mantenere la memoria storica, perchè, come dice Primo Levi nel libro "Se questo è un uomo", "... è accaduto, può accadere di nuovo".

Vorremmo infine ringraziare l'ing. Busetto per la sua disponibilità e tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro.

Michele Agostini 2M

Diego Bruttomesso 2M

Luca Frigo 2M

 

Torna indietro Torna all'inizio