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Domenica di Vicenza 19/09/1998

Bandini: "accetterò di partecipare al tavolo del confronto dei popolari"

Ora tocca a un laico

La nuova sede di via Gorizia, la stradina che dal Jolly Marzo Campo porta in contrà Pallamaio; è fresca di tinte, tavoli, sedie e computer: assomiglia a quei `comitati elettorali’ visti nei film americani. Fernando Bandini e la sua squadra accolgono visitatori,

Lo sa professore che la voce più, o il motto di una certa parte, è "fermate Bandi a qualsiasi costo"?.

-Non credo che l’ostilità nei miei confronti arrivi fino a tanto. Posso pensare di dare solo qualche fastidio a chi non vuole che il migliore Ulivo, le- migliori forze della tradizione cattolica e laica vicentina si riconoscano finalmente in un unico e, perché no, nobile progetto".

E' stato convocato un `tavolo di consultazione' o di confronto tra le varie formazioni del centrosinistra: in pratica le componenti che si riconoscono nella maggioranza nazionale. Si dice che sia una trappola Per ‘farla fuori'

Trappola? E perché mai? Ad ogni modo, se mi invitano, sarebbe scortese non partecipare. Forse ci si accorgerebbe una volta ancora di quanto mi stia a cuore la sorte di questa città, con tutto il buono che ha saputo esprimere con precedenti sindaci di sicura fede cattolica. Sarebbe ora una prova di grande maturità democratica 1'accogliere un candidato laico che, pur da una posizione critica, ha sentiti questi sindaci come `suoi' ".

Giorgio Sala, uno di questi ex-sindaci, si trovava in prima fila alla sua presentazione di martedì scorso. Considerando il prestigio di cui gode 1'attuale direttore della `Voce deî Berici', dà a questa presenza un particolare significato?

"Sì: la conferma che Giorgio Sala è una persona intelligente".

Terrà duro fino in fondo, anche se il Ppi presenterà un suo candidato?

"Mi sono proposto una estrema coerenza. Non ho idea di che cosa intenda fare il Ppi. Sono certo però che non lascerà cadere una proposta innovativa che dà dignità e senso di esistenza ad un vasto ventaglio di energie e di valori morali. L accerdo deve essere preciso e chiarissimo. Mai più si deve ripetere 1'esperienza amara che ha stroncato l'amministrazione di Quaresimin".

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Cangini: "Bandini non del centro". Rolando: "Si alla strategia del dialogo"

Operazione uno per tutti

Pierangelo Cangini, ex capogruppo del Ppi in consiglio comunale, non nasconde le difficoltà in cui versano il partito e la coalizione dell'Ulivo: "Il tavolo di confronto del centrosinistra può essere lo strumento per uscire da una pericolosa empasse".

Non avete apparecchiato troppo tardi questo tavolo. Bandini ha ribadito che lui andrà fino in fondo, come può rimangiarsi tutto?

`A meno che non si voglia fare testimonianza, in politica si corre per vincere. Bandini dove pensa di poter arrivare senza l’appoggio del Ppi e di Ds? Alla regola del consenso non si scappa di questo si deve rendere conto".

Ma è proprio così difficile per un popolare accettare Bandini come candidato?

"Quella del professore è una autocandidatura, lui non può pensare di esser il portacolori dell'Ulivo solo perché si è presentato alla città prima degli altri. Partecipi al tavolo comune e poi si vedrà. Bandini non è configurabile come un uomo di centro, la sua storia dice che è un esponente della sinistra per questo noi popolari, che vorremmo una coalizione spostata al centro, preferiamo che il sindaco sia il rappresentante di questa area, meglio se cattolico'.

Il personaggio giusto può essere Variati?

"Variati non è un candidato è una ipotesi su cui confrontarsi. Io non sarei per riproporre ex sindaci, credo che si possa individuare un nome con minor esperienza amministrativa, ma nuovo, capace di proporsi come protagonista del cambiamento".

"Non esiste una guerra delle candidature, in questo momento sarebbe una operazione suicida visto che i sondaggi danno il centrosinistra più accreditato in termini di percentuale rispetto a tutti gli altri schieramenti". A esprimersi così è il consigliere regionale dei Democratici di sinistra Giovanni Rolando che non vuol sentire parlare di Ulivo diviso."Cresce l'ipotesi di una amplissima alleanza democratica pronta ad allargarsi in tutte le direzioni. Disperdere le energie sarebbe infantile".

Il rischio di un testa a testa Bandini--Variati esiste concretamente?

"Da questa fase usciremo solo appellandoci alla strategia del dialogo, le contrapposizioni risulterebbero "letali". Una cosa è certa il centrosinistra non può fare a meno di nessuno di questi due personaggi. E' necessario fare tutto il possibile per operare una sintesi delle varie e diverse proposte politiche intorno ad una chiara idea di città. Il tavolo del confronto espressamente voluto da Variati può essere l'occasione per ricompattare le forze sane di Vicenza".

In tutta questa convulsa e per certi aspetti contraddittoria campagna elettorale ciò che non è mai stato messo in discussione è il patto di fedeltà tra popolari e diessini, cosa è una alleanza sacra ed inviolabile?

"La strategia che risulta da accordi firmati a vari livelli prevede che sia la sinistra ad allearsi con il centro, non a caso l''area di riferimento è il centrosinistra non il contrario".

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