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Effetto Bandini

Il professore sceso per primo in campo come candidato sindaco si ritira assieme alla sua lista. Ma ha costretto i partiti di centro e sinistra a rinunciare ai loro candidati ufficiali. E a sostenere il ritorno di Gorgio Sala. "Perché il dietrofront? Ppi e Ds hanno bocciato la mia candidatura. Un no che è arrivato da Roma". Intanto la ex Lista Bandini costituirà l'associazione "Vicenza, io ci credo". Per preparare, dicono, i dirigenti politici di domani

Nessuna bandiera bianca, né trombe della ritirata. "Diciamo un atto di realismo politico". Con qualche delusione, magari. Ma il professor Fernando Bandini, primo candidato a sindaco sceso in campo, ha deciso di fare marcia indietro. Niente corsa al municipio, niente lista alle elezioni. "Che non esclude il sostegno a Giorgio Sala. Anche perché - dice Bandini - siamo un po' i padrini del suo arrivo...".

Così resta l'onore delle armi. E' stata proprio la candidatura Bandini infatti a spiazzare i partiti tradizionali, in questo caso del centro e della sinistra. Che, costretti a rinunciare ai loro candidati (a volte calati dall'alto) hanno dovuto raccogliersi intorno a Sala. Un "effetto Bandini" con una soddisfazione non da poco. Però una domanda è inevitabile: al di là della persona, il sostegno ad un ex sindaco democristiano degli anni '60-70 non è un passo indietro? "Senza dubbio - ammette Bandini - Ma è anche vero che Sala ha vissuto in realtà moderne, dalla Biennale alla segreteria della Regione. E poi onestamente in questo momento non ci sono giovani candidati validi, o non vogliono uscire. Comunque nelle sue intenzioni vuole essere una candidatura di transizione in attesa di nuovi quadri".

Adesso che la Lista Bandini è fuori dalla mischia potete dirlo: avete commesso errori? "Beh, peccati, come ne fanno tutti". Veniali o mortali? "Veniali. Diciamo piuttosto che c'è stato un netto rifiuto della mia candidatura". Da parte di chi? "Soprattutto Ppi e Democratici di sinistra, anche se una parte di loro mi appoggiava". Cosa chiederà a Sala, in caso di elezione? "Come poltrone non ho niente da chiedergli. Non appartengo a quella logica. Manterremo però i contatti, la lista costituirà l'associazione "Vicenza, io ci credo". Faremo manifestazioni pubbliche per la città". E se le offre un assessorato? "Ci penserei, certo".

E cosa farà la neonata associazione? Non sarà il solito club per pochi eletti, fatto di incontri e tavole rotonde? "No, niente club illuministico. Vogliamo unire le persone migliori che ci sono nella città. E formare i quadri politici del futuro, chi potrebbe un giorno governare la città". Rifiuto del Ppi e dei Ds a parte, cosa l'ha più delusa della politica vicentina? "Intanto quello non è poco. Però mi ha colpito il fatto che ai dirigenti dei partiti non interessa conoscere la gente, i candidati. Cioè non gli interessa sapere chi è la persona. Perfino un industriale, se deve assumere qualcuno, prima si informa...". Professor Bandini, ma è vero che l'ok a Giorgio sala è arrivato direttamente da Roma? "No, la candidatura no. Da Roma è arrivato il no per la mia, di candidatura".

a.m.

Comunicato della Lista Bandini

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