Torna alla prima pagina nvi_banner_top.jpg (1268 byte)
nvi_banner_right.jpg (1340 byte)
nvi_banner_bottom.jpg (1415 byte)
nvi_servicemenu_left.jpg (1067 byte)Pronto Intervento, Farmacie di turnoCinema, SpettacoliMusica, ConcertiPub, Discoteche, IncontriIniziative Associazioninvi_servicemenu_trsp.jpg (1557 byte)ricerca avanzatanvi_servicemenu_left.jpg (1067 byte)
 

 

 

 

 

Torna indietro

APPUNTAMENTI D'ARTE E DI CULTURA

CONCERTI BRANDEBURGHESI DI BACH ALL’AUDITORIUM CANNETI alle 21 di venerdì 18 febbraio (concerti n. 2, 4 e 5) e venerdì 3 marzo (concerti n. 1, 6 e 3)

Nell’anno in cui ricorre il 250° della morte di Johann Sebastian Bach, l’Auditorium Canneti ospita, alle 21 di venerdì 18, la prima delle due serate dedicate all’esecuzione de “I concerti brandeburghesi”, pagine fra le più significative della produzione bachiana. Promossa dall’Orchestra dell’Accademia Musicale Vicentina “J.S. Bach”, diretta da Giovanni Leonardo Lorenzin, in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Culturali del Comune, l’iniziativa viene proposta ad ingresso libero a chiaro scopo divulgativo: favorire l’approccio del pubblico vicentino all’opera di un autore fra i più importanti nella storia della musica.

Nato nel 1685 ad Eisenach, in Germania, Johann Sebastian Bach compone i sei “Concerti Brandeburghesi” tra il 1708 e il 1720, al tempo in cui egli era Kapellmeister alla corte di Köhten. L’opera si distingue per la spiccata eterogeneità strumentale e formale che dà vita a un repertorio di possibilità musicali inscrivibili sì nella categoria del concerto, ma secondo un’accezione assai ampia. Essa comprende tradizioni diverse rispetto ai modelli storicamente più consueti, come quello del concerto grosso italiano, rispetto al quale i “Brandeburghesi” sembrano tracciare nuovi sviluppi, soprattutto per quanto attiene ai rapporti tra solisti e insieme orchestrale.

La scaletta della serata prevede l’esecuzione dei concerti n. 2, 4 e 5; di questi, il n. 2 in fa maggiore mostra maggiori affinità con i tipi del concerto vivaldiano, non solo nella tripartizione allegro-andante-allegro, ma anche nel profilo tagliente ed energico dei temi, di contenuto marcatamente ritmico, e in altri particolari di scrittura connessi con la struttura “a ritornello” dei movimenti rapidi. Nello stesso tempo è anche il concerto che permette di valutare appieno le trasformazioni che il modello veneziano subisce nell’assimilazione di Bach: la rigorosa subordinazione degli elementi concertanti alla disciplina contrappuntistica, la maggiore ricchezza di scrittura e, soprattutto, una più evidente complessità del disegno costruttivo.

Il concerto n. 4 in sol maggiore appartiene al numero piuttosto esiguo di concerti bachiani che palesano atteggiamenti virtuosistici. Dei tre strumenti che compongono il “concertino”, il violino svolge un ruolo nettamente predominante, con ampie digressioni in stile fiorito e veri e propri passaggi di bravura, relegando a una funzione di contorno la restante coppia di flauti in echo. È invece marcato da un inedito impiego del clavicembalo il concerto n. 5 in re maggiore. Per la prima volta lo strumento a tastiera è emancipato dal suo ruolo convenzionale di basso continuo e innalzato al rango di strumento obbligato e concertante, che già prelude alla serie dei concerti cembalistici di Lipsia.

 

Il secondo e conclusivo appuntamento con i “Concerti Brandeburghesi” avrà luogo venerdì 3 marzo (orario e sede restano invariati); in programma i concerti n. 1, 6 e 3.

 

Torna all'inizio