Attualità Dicembre 1999
L'uomo dal
braccio d'oro
Un incidente in moto gli ha
paralizzato l'arto superiore sinistro e lesionato la gamba. Ma Gianfranco "Jeff"
Onorato di handicap non ne vuole sentir parlare. Così anche con una mano sola ha
continuato a fare sport, è diventato campione di sci nautico a piedi nudi e ha inaugurato
i campionati del mondo di Sidney. Ma ha un sogno: aprire a La Maddalena in Sardegna una
scuola di sport acquatici per quelli che lui chiama i "diversamente abili". E
insegnare loro a non abbassare più lo sguardo
Lui
dice che la svolta della sua vita è legata ad un episodio in fondo semplice. Ma se anche
non fosse proprio così, E' il 1977, Gianfranco Onorato ha 25 anni ed esce dopo un anno di
ospedale, il braccio e la gamba sinistra non gli servono più a nulla: il primo
paralizzato e la seconda semiatrofizzata dopo l'asportazione di mezzo muscolo della
coscia. Tutto per un terribile incidente di moto. Il traghetto per Olbia sta per
attraccare, si accorge di avere i lacci della scarpe slegati e sorridendo chiede aiuto
all'uomo che ha vicino: "Mi dà una mano, per cortesia?". E la risposta è il
benvenuto del mondo dei normali: "E a me che me ne frega?". Oggi a 48 anni
Gianfranco "Jeff" Onorato è diventato un acrobata dello sci nautico, campione
mondiale di sci a piedi nudi nei campionati per disabili e addirittura 150esimo in Europa,
davanti a una quarantina di atleti normalissimi. A lui hanno fatto inaugurare i mondiali
di nuoto a Sidney, in Australia. E ora vuole aprire un centro di sport nautici per
disabili nell'isola sarda de La Maddalena, ha già comprato il terreno. Tutto perché quel
giorno del '77, ad Olbia, Jeff ha pianto.
"E' così che è scattato il meccanismo"
racconta. Perché poi dalla rabbia e dall'umiliazione ha imparato ad allacciarsele con una
mano sola, le scarpe. Poi ha deciso di continuare a fare sport. Poi si è costruito la
casa, mattone su mattone. E quando ha messo l'ultima tegola, dice, ha capito "che
anche con un braccio solo e una gamba semi-inferma non c'erano limiti".
Prima dell'incidente sulla sua Mv Augusta 350, Jeff Onorato
nell'isola de La Maddalena in Sardegna dove è nato vive per tre cose: sport, sport e
sport. Inizia con il calcio: prima le giovanili, poi nell'eccellenza con il Palau e
capitano ne La Maddalena. Gli basta? No: vince il campionato provinciale di pallavolo nei
campionati studenteschi, fa gare di atletica nel fondo, quando non gareggia va in barca a
vela, fa subacquea e quando cerca di entrare all'Isef si fa notare anche nelle parallele e
nel volteggio al cavallo. Tra un allenamento e una gara trova anche il tempo di sposarsi.
Una vita di corsa. Fino al crack nelle sue vertebre quando un'auto lo investe in moto. Per
molto tempo spera di recuperare il braccio. Non è così, è quell' "arrangiati"
al porto di Olbia gli fa capire cosa lo aspetta. In più arriva anche il divorzio. E il
messaggio è chiaro: devi imparare a fare da solo. E Jeff impara.
"Ero
un single con la voglia di riprendere in mano i progetti che avevo abbandonato - racconta
Gianfranco Onorato - Insomma ho riaperto il cassetto, ho ricominciato ad allenarmi, a
darmi da fare, a riallacciare i contatti perduti". Già che ci sono, pensa, tanto
vale esagerare: "Mi sono buttato sulle discipline estreme. Fino ad arrivare alle gare
di sci nautico a piedi nudi, roba per pochi. E quando mi hanno scelto per aprire i giochi
di Sidney è stato un momento impossibile da definire". Ma come si fa a dimenticare
che si ha un solo braccio utile, che puoi contare solo su una gamba? "La vita è una
questione di atteggiamenti mentali - spiega Onorato - Santo cielo, lo so che sembra facile
a dirsi, ma si può fare. E ci si arriva a piccoli passi, giorno dopo giorno. Anche quando
ti dicono di no, che questo non lo puoi proprio fare. Certo ho un grande vantaggio: parto
da una situazione che fa sembrare agli altri che io faccia molto...". Tutto qui?
"Anche le filosofie orientali sono importanti: danno calma, relax e il coraggio di
affrontare le zone d'ombra. Ah, e ho molta fede in Dio, in qualche modo ha voluto che
questo fosse il mio destino". La difficoltà maggiore? "Che non esistono regole
o leggi che organizzino la vita dei "diversamente abili", come chiamo io i
disabili. Se provi a rompere questo muro, trovi insidie e ostacoli. Ma gli ostacoli vanno
superati, non serve lo scontro".
Una
specie di monumento alla gioia di vivere, Onorato. Un "prozac" in carne e ossa.
Che non si ferma mai. L'ultima idea? Il centro di sport nautici a La Maddalena. Ha scritto
anche un libro sulla sua esperienza e girato un video, "Fly for life" si chiama,
"Vola per la vita". Tutto per finanziare il suo progetto. Per questo sta girando
mezza Italia, per promuovere il suo sogno. "Ho comprato un terreno apposta - racconta
Gianfranco Onorato - L'obiettivo è attrezzarlo e accogliere i disabili, insegnarli che si
può andare oltre. Sci nautico, vela, subacquea e canottaggio. Due edifici, uno per il
ristoro e uno per la didattica, con aula e spogliatoi, e un prefabbricato. Ci sarà una
piccola piscina e un porticciolo naturale. Vorrei che diventasse un centro di riferimento
internazionale, per questo spero di ottenere fondi anche dall'Unione Europea. Servono 600
milioni, non uno sproposito. Conto anche sulle fondazioni, nomi come Benetton, Barilla, le
banche. La regione Sardegna mi ha aiutato con il libro e il video.
Insomma io soldi non ne ho, ma uso il patrimonio che mi ha dato la vita. E mi sento un
privilegiato: l'incidente che ho avuto non ha importanza: ora ho la forza, le idee e la
responsabilità verso gli altri. Voglio che i diversamente abili la smettano di abbassare
gli occhi per la vergogna. E tornino a guardare le altre persone in viso".
a.m.
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