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redarrowleft.GIF (53 byte) Scienza Ottobre 1999

La Lambretta volante

Si chiama Solo Trek e perfino la Nasa ci crede. Tanto da aiutare il suo inventore. Due ventole, un motore a normale benzina e due joystick per pilotarlo: è lo scooter dei cieli che potrebbe portarci in giro fra qualche anno guardando gli ingorghi stradali da 3 mila metri di altezza

pilot400.jpg (15523 byte)Figurarsi: neanche il tempo di annunciare la prima vera automobile volante, pronta a lanciarci in un futuro alla Blade Runner, che arrivano i soliti motorini. Volanti anche quelli. Dopo la Skycar infatti, berlina due posti e quattro turbo eliche per viaggiare nel cielo sopra le autostrade e gli ingorghi, ecco il Solo Trek Exo-Skeletor Flying Vehicle. Nome complicato per una specie di "poltrona" sormontata da due eliche orizzontali mosse da un semplice motore a benzina. In grado di trasportare una persona per 90 minuti senza bisogno di rifornimento e volare a 3 chilometri di altezza a 120 km l'ora di velocità. Consumando poco più di un litro per 8 chilometri. Come dire una lambretta volante.

Lo scooter spaziale è così intrigante, pare, che la stessa Nasa ha deciso di metterci il naso e sviluppare il progetto. L'ideatore del Solo Trek è Michael Moshier, ingegnere aerospaziale ed ex pilota da caccia dell'Us Navy. Moshier ha speso tre anni di lavoro e quasi due miliardi di lire (suoi) per realizzare quello che considera "un sogno che sta per diventare realtà". Così ha fondato la Millenium Jet ed ha ora trovato la complicità dell'agenzia spaziale americana che è rimasta colpita dalla sua creatura. Al punto di fornire all'ex pilota assistenza ingegneristica, tecnologica e di controllo. La Millenium Jet si occuperò della costruzione e dell'eventuale distribuzione sul mercato. Chi ha smanie da Icaro può informarsi al sito ufficiale: www.solotrek.com

Isolo2.jpg (21051 byte)nsomma ci credono davvero, allo scooter volante. Anche se i primi test, previsti per la fine dell'anno, non andranno oltre la semplice prova di decollo a pochi metri dal suolo. La struttura del Solo Trek è abbastanza semplice: il pilota sta eretto contro uno schienale e su due appoggia-piedi. Con le mani muove due joystick che regolano potenza del motore e movimenti del Solo Trek. Dietro c'è il motore collegato a due ventole orizzontali che, inclinate, permettono di muoversi in alto e in avanti o di appoggiarsi dolcemente al suolo. Secondo Moshier tutta l'apparecchiatura è creata sul concetto della massima sicurezza (e ci mancherebbe). Qualche esempio: il motore è un 4 cilindri a due tempi da 110 cavalli, con poche parti in movimento. Molti elementi, come negli aerei, sono ridondanti, cioè doppi in modo da permettere il funzionamento anche se uno va in tilt. Come le candele, gli iniettori (niente carburatori, troppo delicati) e la doppia pompa della benzina, mossa da batterie indipendenti. E se si rompe la centralina elettronica che regola il tutto? Niente paura, dice l'inventore del Solo Trek: si passa automaticamente al "modo manuale" senza problemi.

Ancora: in tutto il sistema dei comandi e dei meccanismi non ci sono fili, cavi, pulegge o parti elettroniche che possano rompersi. Ma non basta: Solo Trek è provvista di una lunga serie di sistemi di sicurezza. Ad esempio lo scooter dei cieli, che si guida con l'aiuto di un "casco intelligente", si accende solo se il "sistema di lettura della retina" (retinal eye scan) riconosce il proprietario. solopic1.gif (8319 byte)Così si evitano incidenti da parte di persone che non sono autorizzate. In più Solo Trek può essere programmato per tre tipi di volo: principianti, medi o ottimi piloti. Comunque la poltrona volante non permette mai di andare oltre le capacità del motore o della struttura. Insomma inutile tentare capriole o picchiate selvagge: sensori ed elettronica lo impediscono. E se finisce la benzina? Ovvio che non basta la spia di segnalazione, visto che il pilota potrebbe fregarsene o credere di farcela lo stesso. Così Solo Trek "insiste" con forza nella segnalazione man mano che la riserva di carburante cala, fino a convincere il guidatore che, razza di taccagno, è meglio fare benzina o si casca. Se poi dovesse andare in tilt l'intero sistema elettronico di bordo, il motorino spaziale è comunque in grado di essere pilotato manualmente e atterrare. E se i sensori di bordo rilevano qualche anomalia importante, avvisano subito il pilota che è meglio appoggiarsi a terra. Infine, ultima risorsa, c'è il buon vecchio paracadute ad apertura automatica come negli aerei militari. Utile almeno dai 30 metri in su.

Csolo3.jpg (12899 byte)erto qualcosa di buono deve esserci in questa macchina da James Bond, se la Nasa ha deciso di infrangere la sua regola di non lavorare mai con privati. "Il potenziale - dicono - è notevole". L'unico esempio simile fu proprio quello usato nel film di 007 "Thunderball" ancora nel 1965 (e all'inaugurazione delle Olimpiadi di Atlanta del '96): il razzo a perossido d'idrogeno che, indossato come uno zaino, riusciva a far volare un uomo anche se per soli 30 secondi. Fra breve, quarant'anni dopo, potremo perfino scegliere se "volare" al lavoro con la più lussuosa Skycar o con lo scooter Solo Trek. Chissà Fantozzi, dove andrebbe a sbattere.

a.m.

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