Vai al numero precedenteVai alla prima paginaVai al numero successivo

Vai alla pagina precedenteVai alla prima pagina dell'argomentoVai alla pagina successiva

Vai all'indice del numero precedenteVai all'indice di questo numeroVai all'indice del numero successivo
Scrivi alla Redazione di NautilusEntra  in Info, Gerenza, Aiuto
 
redarrowleft.GIF (53 byte) Arte Ottobre 1999 (a cura di Giovanna Grossato)


DONNE NELL’ARTE (35)

Graziella Bertante: scherzando con il corpo

donne1_p.jpg (7868 byte)donne2_p.jpg (8833 byte)Ben dice di questa interessante scultrice piacentina, in un suo recente saggio critico, Anna Còccioli Mastroviti: “L’onirico e il lirico, in lei, come appunto ci ha insegnato la lezione metafisica, sono strettamente intrecciati alla trama di un medesimo tessuto espressivo, ma a ben guardare (ed è uno dei segni affascinanti della sua poetica e certo un sintomo ulteriore della verità del suo talento) il mito o la fiaba, l’iperbole dell’immaginazione o la vertigine dell’ironia non si staccano mai dalla vivificante radicalità del reale”.

Balthus e Botero sono, nella scultura di questa artista, citazioni presenti ma non imprescindibili, più culturali che di riferimento, perché il mondo tradotto dalla Bertante in terrecotte policrome appartiene ad una immagine mentale propria dell’artista, ad un fantastico, esclusivo, specialissimo femminile. Che si tratti di figurazioni metaforiche o mitiche o di una proiezione, ironica, enfatica ed esagerata del sé, poco importa, infine. Chi guarda le fascinosissime ciccione della Bertante non è donne3_p.jpg (8791 byte)portato a farne un’analisi psicoanalitica (che verrebbe quasi spontanea, in un’attualità in cui l’anoressia e la bulimia sono un dominio mediatico), no, le strabordanti eppure realistiche rotondità di quelle donne e fanciulle sono da spiarsi, presi da stupefatto incantamento, come attraverso la fessura della porta di un boudoir. Anche in queste piccole, imperturbabili creature sembra riverberarsi il principio che anima la produzione letteraria di Graziella Bertante la quale dedica una delle sue raccolte poetiche “a chi crede che nel sogno ci sia lo spessore della vita”.

Graziella Bertante, che è nata a Piacenza, città in cui vive e lavora, ha iniziato la sua carriera espositiva sia in Italia che all’estero, a partire dal 1968.

G.G.

np99_riga_fondo.gif (72 byte)

                                           Copyright (c)1996 Ashmultimedia srl - All rights reserved