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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Mostra del cinema di Venezia 1999


Mostra del Cinema di Venezia 1999

Lido di Venezia (9/9/99) Ci mancava solo la telenovela del nordest. Si intitolerà Nuvole, sarà girata in 60 puntate ma non si sa bene dove la vedremo. Ci sono delle trattative in corso oltre al desiderio di esportarla in Giappone e Stati Uniti "perché, dice il regista Sergio Serafini, quando uno gira a Venezia non sbaglia mai. È una città che sta nell'inconscio collettivo". Ha detto proprio così. E infatti il promo visto qui al Lido, incomincia con una musichetta languida, inquadratura di San Giorgio, poi le immancabili gondole, un bel bacio e via con le maschere. La solita Venezia, insomma, quella finta di cui si farebbe volentieri a meno. Vi ricordate Mai dire tv, la trasmissione della Gialappa's che mostrava il peggio che passava sui canali locali? Lì si vedevano le telenovelas più trash ed esilaranti mai viste. Ciò che entusiasmava era l'esito scadente dovuto non solo a registi e attori improvvisati, ma agli scarsissimi mezzi tecnici impiegati. Nuvole non è nemmeno questo, perché le tecnologie utilizzate sono sofisticatissime. Ogni puntata di 24 minuti costerà attorno ai 30 milioni. Alla fine il tutto dovrebbe ammontare a 5 miliardi. Per far vedere cosa?

Secondo Serafini, le telenovelas sono il melodramma del 2000, il feuilletton. "Faremo quello che nell'ottocento hanno fatto Dumas e Dostoevski (parole testuali, ndr). Ci riappropriamo di ciò che ci appartiene, dice. Le telenovelas le ha inventate il rotocalco Grand Hotel negli anni '60'.
Insomma, dire che si tratta di un progetto ambizioso è dire poco. Quello che balza agli occhi, da quello che si è visto - ma alla fine potrebbe essere una fortuna - è che di nordest c'è ben poco. Gli attori parlano in un italiano con cadenza non certo veneta. Anche le ambientazioni non sono affatto connotate e il personaggio cardine della vicenda, l'imprenditore tessile Cardi, sembra più che altro una macchietta.

Nuvole sembra insomma un'operazione giunta in ritardo, quando del discorso sul nordest è già stato detto tutto e il contrario di tutto. Serafini ha incentrato la sua introduzione sul fatto che un imprenditore e un sindaco-filosofo hanno messo su il partito del nordest, ma non si è accorto che il progetto è già fallito. Sembra ignorare che il fenomeno nordest, finalmente, si è sgonfiato quasi del tutto. Si è poi accorto di recente che uno dei programmi più visti è Beautiful. Complimenti. Dovessimo riuscire a vederla, questa telenovela del nordest, correremo il rischio di assistere a un mare dei peggiori luoghi comuni appicicati in questi anni ai nostri territori. E sarebbe un peccato.

Roberto Ferrucci

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