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redarrowleft.GIF (53 byte) Attualità Luglio/agosto 1999

Ciao, vado a rischiare un giro in bici

I più sfortunati sono i motociclisti. Poi i ciclisti. Comunque è la strada a uccidere di più. Chi viaggia in treno invece, secondo un recente studio della Comunità Europea che forse non conosce le ferrovie italiane, non dovrebbe preoccuparsi della propria incolumità. Ecco cosa vi può succedere ogni volta che uscite da casa e usate l'auto, l'aereo, un traghetto. O i vostri piedi

Quando ci si muove il pericolo di vita sembra sia ben 40 volte più alto che nel proprio posto di lavoro, dove è già 12 volte superiore a quello corso tra le quattro mura di casa. Non molto consolante da sapere mentre moltissimi si preparano agli spostamenti vacanzieri, e forse neanche tanto imprevedibile, visti i morti del primo fine-settimana di luglio.

Ma vediamo come ci consigliano di viaggiare le statistiche. Il mezzo di trasporto più pericoloso sono le moto: su 100 milioni di motociclisti, ad ogni chilometro percorso ne muoiono 16. Ma in realtà anche chi decide di andare a piedi non può dirsi sicuro: in questo caso 7,5 persone in media perdono la vita. Subito dopo segue il gruppo-campione di 100 milioni di ciclisti, dei quali in media 6,3 muoiono ad ogni chilometro percorso.

Ben più lontani sono le cifre degli altri mezzi di trasporto: in auto muoiono 0,8 persone su 100 milioni ad ogni chilometro, 0,33 in traghetto, 0,08 in aereo o corriera, 0,04 in treno. È da notare che chi decide di percorrere un pezzo di strada a piedi o in bicicletta non fa che aumentare i propri rischi., quando sostituisce più del 15% del percorso previsto con questi mezzi. Ma gli autori della ricerca sottolineano che un singolo autista può fare molti più danni di svariati ciclisti o pedoni. Delle vie di trasporto utilizzate in Europa, la più pericolosa risulta la strada: 1.1 morti rispetto agli 0.08 del traffico aereo e gli 0.04 della strada ferrata. I voli in Europa, però, sono relativamente corti e la maggior parte degli incidenti avviene in fase di decollo o atterraggio. Per cui su percorsi più lunghi l’aereo diventa meno pericoloso del treno.

Prendendo in considerazione la popolazione nel suo complesso, gli incidenti stradali sono la seconda causa di morte o di ricovero ospedaliero dopo il cancro e prima delle malattie cardiache. Nella popolazione sotto i 45 anni salgono al primo posto.

E così anche questo studio mette in guardia dai pericoli della guida sconsiderata e ricorda la necessità di affrontarla in modo responsabile, sia in Italia che all’estero. Tra i vari stati europei, infatti, il tasso di mortalità dovuto ad incidenti stradali diventa il doppio della media europea in Grecia, Portogallo e Spagna, mentre l’Italia si colloca un po’ al di sotto di tale media, dopo Francia, Belgio ed Austria. Muoversi negli altri paesi sembra essere meno pericoloso, ma forse non è un caso che i 5 paesi dove la mortalità è più bassa siano quelli che hanno preso seri provvedimenti per diminuire il numero delle vittime della strada. Peccato che la ricerca non ci dica quali sono.

t.t.

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