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redarrowleft.GIF (53 byte) Letture & Scritture Giugno 1999


Sogno, dunque sono

Era tormentata dagli incubi. Poi ha deciso di capire perché il suo sonno era diventato un tormento. Oggi Gayle Delaney è una delle massime esperte mondiali dell'interpretazione dei sogni. Che, dice, ci raccontano la parte nascosta di noi stessi. E possono anche diventare un'arma per risolvere i problemi di tutti i giorni

La studiosa americana Gayle Delaney è considerata una delle massime esperte mondiali riguardo all'analisi e all'intepretazione dei sogni. Presidente dell'Associazione per lo studio dei sogni con sede in California a San Francisco, si dedica da anni al perfezionamento delle tecniche intepretative sviluppate insieme alla dottoressa Loma Flowers. Autrice di decine di saggi e ottima conoscitrice di diverse lingue tra cui l'italiano e il francese, la dottoressa Delaney è sempre impegnata in collaborazioni con riviste e televisioni di tutto il mondo. Innamorata dell'Italia dove trascorre almeno un mese di vacanza all'anno - in particolare adora Roma e il Lazio - in questa intervista ci parla dei suoi ultimi studi sui sogni, raccolti in un libro pubblicato da Sperling & Kupfer (pagg. 294, lire 26500) e intitolato appunto Il significato dei sogni. Una vera e propria guida per imparare a ricordare i sogni e a vivere meglio dopo averli compresi.

Dottoressa Delaney, quando ha deciso di incominciare a occuparsi dei sogni?

Nel 1969 ero a Parigi per studiare la politica sovietica presso L'Ecole des sciences politiques. Dopo un mese in cui ogni notte avevo incubi terribili, ho incominciato a leggere degli studi riguardo ai sogni e sono risalita alla causa dei miei problemi.

Da qualche tempo avevo interrotto una storia d'amore con un ragazzo danese che avevo conosciuto a Copenhagen e - senza saperlo - ne portavo inconsciamente ancora traccia. Era per questo che ogni notte mi vedevo morire in mille modi diversi. Messo da parte il mio senso del melodramma, ho operato su me stessa un'autoanalisi di qualche giorno che mi ha liberato degli incubi. Tornata all'università di Princeton, ho messo da parte gli studi sull'economia sovietica e mi sono dedicata intensamente all'analisi onirica. A quell'epoca Freud e Jung avevano dato un'impronta tutta germanica allo studio di questa materia. Personalmente ero più interessata a uno studio impostato con una matrice meno autoritaria e di natura maggiormente democratica che tendesse a mettere il sognatore al centro dell'analisi come un individuo. Lontano dalla metapsicologia e da un certo astrattismo sicuramente dannoso alla comprensione reale del sogno e del suo significato nella vita di ogni persona.

Nel suo libro lei spiega come arrivare a ricordare i sogni. Vanno ricordati anche quelli che ci fanno soffrire?

Soprattutto. Perché dopo essere arrivati alla causa del problema, sapremo come risolverlo. Soprattutto un sogno che ripete un'esperienza traumatica va analizzato per tentare di modificarlo quando lo sogniamo un'altra volta, superando così un finale doloroso che ripete qualcosa che abbiamo vissuto e ci ha arrecato dolore.

Chi sono i suoi pazienti?

Persone portate all'analisi che vogliono stare meglio comprendendo una parte di loro stessi che - in genere - gli psicoterapeuti non sono in grado di spiegare loro. Ci sono soprattutto professionisti: moltissimi avvocati, alcuni ingegneri e architetti e tanti artisti. Ci sono anche tanti psichiatri che vogliono lavorare con me per imparare le tecniche che abbiamo sviluppato.

E' vero che ci sono molti guru della New Age tra i suoi clienti?

Sí, anche se per motivi di riserbo non posso farne ovviamente i nomi. Molti di loro non riescono a mantenere un controllo su se stessi e si lasciano andare in atteggiamenti pericolosi e eccessivi. Tramite la mia tecnica scoprono come cominciare ad avere di nuovo un buon rapporto con se stessi e con i loro sogni. Spesso - a causa delle gerarchie che sono costretti a vivere - sono uomini e donne molto soli che hanno un pessimo rapporto con il potere.

Quali sono i sintomi peggiori che ha riscontrato in queste persone?

Il disprezzo per la vita di tutti i giorni, per i rapporti sessuali in particolare e per i rapporti interpersonali in generale. Il mio lavoro tramite i sogni è quello di insegnare loro come trovare la spiritualità in un matrimonio. I sogni non ti lasciano mai dimenticare che la vita nasce grazie al confronto di se stessi con gli altri.

Qual è stata l'esperienza professionale che le ha dato la maggiore soddisfazione?

Quella di restituire a una vita normale persone che vivevano un rapporto distruttivo con loro stress, consentendo ad esse di capirsi meglio senza dipendere dagli altri. La mia formazione democratica mi ha fatto soprattutto apprezzare i momenti in cui sono stata utile a donne che aspettavano sempre che qualcuno dicesse loro cosa fare e che oggi vivono una vita normale e serena.

Perché gli artisti - nella cultura occidentale - sono tanto influenzati dal sognare?

E' così che funziona. Tutti lavoriamo con la testa mentre dormiamo e gli artisti sono particolarmente influenzati da questa fase notturna in cui possono trovarsi faccia a faccia con la propria creatività. Gli artisti trovano nei sogni la conferma al proprio lavoro e anche delle nuove ispirazioni.

Cosa pensa di tante culture dell'estremo Oriente e dell'Oceania che considerano i sogni come una diretta ispirazione divina?

Non so dire se i sogni provengano dagli dei o piuttosto solo da una parte di noi che non conosciamo. Certo è che comprendere i propri sogni vuol dire venire a conoscenza di alcuni aspetti del nostro essere che ci sono rimaste nascosti. Fino ai primi anni di questo secolo con Freud e Jung, avevamo una concezione molto primitiva della nostra attività onirica. Molte religioni orientali come quella buddista tendono a ignorare i sogni, perché distraggono dalla concentrazione e dalle meditazione che sono tecniche sviluppate per sfuggire ai problemi e non per risolverli. Questo è un fenomeno molto comune anche ad altre culture che utilizzano i sogni perfino per sviluppare pratiche di cura del corpo e che allo stesso tempo non hanno mai pensato di utilizzare i sogni per arrivare a comprendersi. Capire quello che sogniamo significa comprendere noi stessi. Forse non ci sono ispirazioni divine alla base, ma serve per arrivare a vivere una vita migliore lontana da dubbi e da incubi.

 

Marco Spagnoli

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