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redarrowleft.GIF (53 byte) Letture & Scritture Aprile 1999


Gustavo Rol, il gentleman dell’Aldilā

Era il "confidente" di Fellini e Jean Cocteau, conosceva Einstein e De Gaulle. E anche in chi non crede a spiritismo e affini la figura del parapsicologo torinese Gustavo Rol ha sempre suscitato rispetto. Quello che ha portato la sua collaboratrice Maria Luisa Giordano a scrivere un libro su un uomo dal fascino certo speciale

Rol.jpg (11578 byte)Gustavo Rol č stato uno dei maggiori sensitivi italiani e uno dei pių seri. Nel suo libro dedicato ai misteri d’Italia, il grande scrittore Dino Buzzati parlava con ammirazione del fatto che Rol all’etā di sessantadue anni ne mostrasse almeno una decina in meno. Morto nel 1994 a novantuno anni, il parapsicologo torinese č stato grande amico di Federico Fellini, di Jean Cocteau, capace – secondo chi l’ha conosciuto – di evocare spiriti di grandi pittori e in stato di trance eseguire quadri magari nello stile inconfondibile di Picasso e Chagall. Secondo Maria Luisa Giordano, che del sensitivo fu assidua collaboratrice, Gustavo Rol le parlerebbe ancora dall’Aldilā e il dialogo portato avanti per anni non si sarebbe interrotto. In Rol mi parla ancora (Sonzogno, pagg.191, lire 16.000) la Giordano, traduttrice e moglie di un noto medico torinese esperto dell’altro grande parapsicologo italiano Cagliostro, oltre a tracciare un ritratto morale di Rol, uomo che per tutti č rimasto un mistero, racconta di come il gentiluomo torinese di origine norvegese le sia ancora accanto. Nonostante questo abbia attraversato giā da cinque anni il labile confine tra la morte e la vita.

Poeta, pittore, musicista, veggente, filosofo ed elegante dandy dalla cultura vastissima, affascinato dagli enigmi dell’esistenza, Gustavo Rol fu un grande uomo dalla profonda umanitā. E Maria Luisa Giordano ricorda con stima e affetto la filosofia di Rol che viene sintetizzata in una interessante serie di aforismi e di aneddoti che danno – semplicemente e serenamente – la misura della forza d’animo di questo famoso sensitivo. Amico anche di Einstein e di De Gaulle, ebbe un unico grande cruccio: il dispiacere di una scienza ufficiale che non ha mai preso in considerazione il suo appello di collaborare per comprendere la sua posizione, sicuramente fuori dal comune, ma profondamente radicata in una sua personalitā molto umana e serena.

m.s.

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