Attualità Aprile 1999
I pellerossa del cielo
L'ok al loro uso ha dovuto darlo
personalmente Clinton. Così sul Kosovo arrivano 48 Ah-64 Apache, gli elicotteri da
combattimento più "cattivi" del mondo. Veri computer volanti, sparano missili a
guida laser, razzi e proiettili esplosivi; inquadrano 128 obiettivi contemporaneamente e
scelgono automaticamente quelli più pericolosi. E grazie a un super casco i due piloti
controllano armi, puntamento e strumenti attraverso i movimenti della testa
Per qualcuno è solo il passo (militare)
necessario per far arretrare o mettere ko truppe e mezzi corazzati serbi dal Kosovo. Per
altri il primo segno che l'attacco di terra è imminente, nonostante le smentite di
Pentagono e comando Nato. Resta il fatto che Clinton ha deciso di dare il via libera
all'arrivo nei Balcani degli elicotteri da combattimento Ah-64 Apache.
Neri, brutti e cattivi, sono veri arsenali volanti già
usati con successo contro postazioni radar, antiaeree e carri armati iracheni nel 1991. La
loro presenza si può comunque leggere i due modi diversi: colpire i mezzi corazzati
jugoslavi per ridurne la pressione sui profughi albanesi; preparare e appoggiare
l'"invasione" Nato del Kosovo. Certo sugli Apache gli Usa e l'Alleanza contano
molto. Al punto che se in un primo momento ne erano stati annunciati 24, già il 9 aprile
mentre il comandante delle forze Nato Clark chiedeva più aerei A-10 anticarro, gli Usa
decidevano di raddoppiare il numero di elicotteri. Che diventano così 48.
Senza andare tanto sul tecnico, vale la pena spiegare
perché l'Apache (e soprattutto il suo successore Ah-64D Longbow) è considerato dal
Pentagono (e dalla Boeing che lo costruisce...) l'arma ideale per le battaglie
"computerizzate" del 21esimo secolo. Insomma è il più diretto parente del
micidiale "Tuono Blu" pilotato sugli schermi cinematografici da Roy Scheider.
Totalmente computerizzato, è controllato da 24
microprocessori. Per questo è in grado di agganciare con il radar fino a 128 bersagli
contemporaneamente, indentificarli, classificarli, stabilire quali sono i 16 più
pericolosi e attaccarli. Vola e colpisce con qualsiasi tempo: giorno, notte, nuvole,
pioggia. La velocità massima è di circa 280 km l'ora. Per puntare i bersagli e muoversi
al buio usa sistemi laser, infrarossi e altre tecnologie come il Pilot Night Vision
System. Tra i punti di forza dell'Apache anche la grande capacità di comunicare dati per
via digitale ad altri aerei o basi di terra, praticamente in tempo reale.
L'armamento, soprattutto anticarro, fa impressione: 16
missili Hellfire a guida laser; 76 razzi da 70 millimetri e un cannone automatico M230 da
30 millimetri con 1200 proiettili esplosivi. Durante la Guerra del Golfo gli è stata
attribuita la distruzione di oltre 500 carri armati, e qualche centinaio fra camion e
mezzi corazzati vari. La Boeing ne ha prodotti 937, di cui 821 destinati all'Us Army e il
resto venduti all'estero.
Due i
piloti a bordo: il navigatore davanti e dietro, in posizione rialzata, il pilota. A fare
la differenza è comunque l'uso dell'elmetto "intelligente", che controlla le
armi, tv e puntamento laser attraverso il movimento della testa. Si tratta dell'IHADSS,
prodotto dalla Honeywell (e montato anche sull'elicottero italiano Agusta A-129): sta per
integrated helmet and display sight system. E' un sistema di vista monoculare video con
sistema a simboli. Sul visore che copre un occhio dei due piloti compaiono tutti i dati di
volo o sul bersaglio, senza bisogno di guardare gli strumenti in cabina. Roba da
fantascienza, insomma. I piloti sono seduti dentro una cabina blindata. Gli scarichi dei
due motori a turbina sono concepiti per creare il meno calore possibile, in modo da
"nascondersi" ai missili terra aria a infrarossi. Vere macchine da guerra
volanti, restano comunque vulnerabili ai lanciamissili portatili (Stinger, Sa-16 e Sa-18)
e alla normale contraerea, visto che attaccano a bassa quota.
|