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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Marzo 1999


Com'è bella la Noia

Ha letto il libro di Moravia e se n'è innamorato. Anche se, dice, è molto distante dalla cultura francese. Ma per il regista Cedrich Kahn che lo ha trasformato in un film la figura del personaggio maschile e la ricerca del compromesso rappresenta alla perfezione le ansie dell'uomo moderno

La noia._p.jpg (10016 byte)Sceneggiatore e regista francese, Cedrich Kahn ha praticamente esordito sul grande schermo con questo libero adattamento del romanzo di Alberto Moravia, La noia, pellicola con protagonisti Charles Berling (Ridicule) e l’esordiente Sophie Guillemin.

Monsieur Kahn, perché ha scelto il testo di Moravia?

Leggere La noia è stato come un colpo di fulmine. Mi è stato consigliato da Laurence Ferreira Barbosa con cui lavoravo per Bar des rails. Per me è stato come avere a che fare con un thriller. Ho assimilato il libro per trarne un film che è stato per me come una psicanalisi. Per capire quanto avessi compreso e fatto mio il testo. Una cosa che mi ha particolarmente affascinato de La noia è il miscuglio di elementi tragici e comici. Qualcosa molto distante dalla cultura francese. A causa dello spirito "cartesiano"che c'è in Francia io non mi sento troppo francese, mentre mi sento vicino alle atmosfere delle opere di Moravia.

Qual è la modernitá di questa storia?

Il personaggio portato sullo schermo da Sophie Guillemin non è affatto moderno, ma è eterno, perché si avvicina a un archetipo. E' una sorta di fantasma che è stato creato dall'autore ed io ho avuto moltissimi problemi a trovare una ragazza adatta a interpretare per questa parte. Le giovani di oggi sono molto attive e coscienti delle loro persone. Ci voleva una ragazza come Sophie per dare vita a un personaggio fuori del tempo. Anche Sophie è moderna, ma la sua grande forza sta proprio nella sua apparente sottomissione e nella sua indifferenza.

Da che cosa nasce - secondo lei - la dipendenza dal sesso del personaggio principale?

Dallo stesso vuoto interiore dal quale nascono le ragioni per la dipendenza dalla droga e dall'alcool. Quando si comincia una storia d'amore si fa un pezzo di strada insieme che ci porta fuori dalla nostra solitudine. Il compromesso nasce laddove non vogliamo abbandonare del tutto le nostre abitudini e le nostre scelte di fondo. Un tema molto presente - quello dell'accettazione del compromesso - nei romanzi di Moravia che secondo l'autore caratterizza l'uomo moderno.

Sempre a proposito di modernità, lei crede che il personaggio dell'intellettuale nevrotico sia una figura moderna?

Assolutamente sí. Martin rappresenta perfettamente l'uomo occidentale di oggi con tutte le sue nevrosi, le sue angosce, la necessità di spiegarsi tutto sempre e comunque. Soffre, perché non riesce a controllare tutto e - soprattutto - non riesce a sottomettere la donna che ama.

Fare un film sulla sessualitá non è cosa facile visti i tanti illustri predecessori da Ultimo tango a Parigi fino al recente Chinese Box. Ha tenuto conto di questi film?

Il sesso è stato per me una grossa sfida. Volevo realizzare, infatti, qualcosa di veramente convincente. Se le scene fossero fallite, tutto il film sarebbe stato un fallimento. Io sono una persona molto pudica e questo non mi ha certo aiutato durante la lavorazione.

Marco Spagnoli

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