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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Febbraio 1999
 

L'uragano Sabrina

L'anno scorso due film, ora il teatro e un altra pellicola. La Ferilli nazionale non sta mai ferma. E anche nell'episodio del "Frutto proibito" inserito nel film I Fobici conferma il suo ruolo di donna travolgente. Il contrario, dice, di come si comporta nella vita privata

fer1.jpg (16419 byte)Sabrina Ferilli, "l’attrice più amata dagli italiani" è una delle interpreti più impegnate. Dopo due film nella scorsa stagione cinematografica - Il signor Quindicipalle di Francesco Nuti e Tu ridi dei fratelli Taviani – e il clamoroso successo della riedizione di Rugantino al Teatro Sistina di Roma fino a maggio, la vediamo adesso di nuovo al cinema al fianco di Rodolfo Laganà nel divertentissimo Frutto Proibito. Allegro episodio conclusivo de I fobici, la nuova commedia diretta da Giancarlo Scarchilli ed incentrata sulle manie, i tic e le fobie del nostro tempo.

Nel suo ultimo film – I fobici – lei ha ancora il ruolo di una dark lady misteriosa che come entra nella vita delle persone ne sconvolge l’esistenza…

Questa volta è colpa di Rodolfo Laganà che nel suo spettacolo cui era ispirato questo episodio de I fobici aveva immaginato il mio personaggio proprio così. E’ il film che mi sono maggiormente divertita a fare. Con Rodolfo ci siamo fatti un sacco di risate: sul set – alle volte – non riuscivamo a fermarci...

Nella sua vita privata le capita che la gente rimanga così sconvolta quando entra in un ristorante o a una festa?

Veramente no, per adesso non è mai capitato. La mia vita personale è molto meno imprevedibile e più scontata di quello che uno si può immaginare. I miei ruoli sono molto diversi dalla vita di ogni giorno.

fer2.jpg (11418 byte)Ma lei ha una fobia o una mania particolare?

Quella di dover dormire a tutti i costi almeno otto ore al giorno. Ci sono certe sere che dopo avere puntato la sveglia, mi trovo sul letto a fare i calcoli di quanto potrò dormire nel pomeriggio successivo se la mattina mi devo alzare presto.

Il suo è un altro ruolo brillante…

Sì, anche perché a teatro di questi tempi sto affrontando un altro ruolo drammatico, molto intenso e perché – in genere – io preferisco i ruoli comici a quelli più seri.

La commedia è un genere che adoro.

Lei ha fatto molti film, ormai. Qual è il ruolo indissolubilmente legato al suo nome?

Quello de La bella vita di Paolo Virzì.

Una parte non particolarmente leggera…

Era un ruolo che era sia comico che drammatico, così come sono quelli belli delle nostre commedie classiche. Metteva in scena i piccoli e grandi drammi della gente comune senza mai arrivare alle grandi risate, né alle lacrime amare. La commedia all’italiana è proprio questa cosa qui: il racconto della realtà delle persone comuni.

Lei si è sempre definita "un’operaia del cinema"…

E’ una cosa che vale anche oggi. Mi ha fatto molta simpatia qualche giorno fa avere letto che la moglie e la figlia di Marcello Mastroianni considerassero così il padre e il marito. Lo hanno definito "un operaio del cinema", così come – senza che io lo sapessi – da dieci anni mi definisco tale.

Un’operaia che – però – è al vertice del successo…

Il successo non cambia nessuno, se ognuno rimane cosciente di quello che fa. Il successo arriva per il personaggio cinematografico, ma non può alterare me che sono un’altra cosa: una persona.

Quali sono adesso i suoi obiettivi?

Continuare a fare ciò che più mi piace. Ma sono sempre obiettivi di me personaggio e attrice, non di Sabrina, la persona e la donna.

m.s.

 

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