Segnali
di fumo on line
Vicenza ospita una mostra di
oggetti d'arte delle tribù indiane del Nordamerica. Che stanche di aspettare i turisti
nelle piccole zone che ha concesso loro il governo Usa, hanno deciso di girare il mondo.
Anche via Internet. Dove tra poco, racconta Lesley Kabotie dei Crow, si potranno comprare
vestiti, gioielli, ceramiche e dipinti dei figli di Toro Seduto e Nuvola Rossa
Indiani d'America: un insieme di popoli diversi ma con un
comune destino fatto di persecuzioni e lotte per la sopravvivenza. Una lotta che continua
oggi, per non essere soffocati dall'economia statunitense. A Vicenza, una mostra
organizzata dall'Associazione Mitakuye Oyasin in collaborazione con l'assessorato
ai Servizi culturali del Comune, la rivista Hako di Padova e l'associazione Huka
Hey di Pordenone, ha portato un "pezzo d'America" tra noi. Libri, opere di
pittura, scultura, ceramica e oreficeria di artisti di varie tribù nordamericane sono in
esposizione nella Basilica Palladiana, sala Borsa, tutti i giorni (orario: 9.30-12.30,
15.30-19.00) fino al 16 febbraio.
In questa occasione ho potuto parlare con Lesley Kabotie,
della tribù Crow, per cercare di capire un po' meglio chi siano gli Indiani d'America e
come vivano. Per smettere di credere che ci chiamino visi pallidi e che vadano in giro con
le piume in testa.
Gli abiti e gli oggetti indiani sono tutti vivacemente
colorati: immagino che le decorazioni abbiano un significato
Prendiamo come esempio questo portamonete: vedi che il disegno è
costituito dal ripetersi degli stessi colori? Questi colori ci dicono che si tratta di un
lavoro Crow, perché ci sono i colori tipici del mio popolo: giallo, verde, blu, ma
soprattutto rosa, simbolo del sorgere del sole. Oppure puoi vedere qui esposto un
copri-culla totalmente decorato con perline: i disegni rappresentano la nascita del popolo
Lakota secondo la simbologia tradizionale: l'uomo che nasce dalla terra, gli uccelli, gli
animali terrestri, mentre su tutti splende la healing star, la stella della salute.
Infine guarda quella bambola con l'abito tradizionale delle donne. Vedi i denti che sono
cuciti sul vestito. Sono denti di alce ed ogni animale ne possiede solo due. Ogni donna li
indossa orgogliosa di mostrare l'abilità del proprio marito come cacciatore, che
evidentemente è riuscito a procurarli.
Queste, insomma, non sono semplici decorazioni bensì modi
di rappresentare la propria storia.
Questo indossare "parti" delle prede del
proprio marito è un modo di mostrare a tutti il proprio benessere? Un po' come una donna
europea o americana che indossa i lussuosi gioielli che il marito le ha potuto comprare?
È più un modo di esprimere il proprio orgoglio
nell'esserne la sposa
ad esempio quando si prepara un matrimonio, è la famiglia del
marito a vestire la donna. Questo è un modo di farle capire che è la benvenuta ed
onorarla. La vita di coppia è fatta di questi scambi reciproci, questo onorarsi a
vicenda.
Tanto più l'arte sarà quindi ricca di queste
simbologie
In molte lingue indiane non esiste nemmeno una parola che
corrisponda ad "arte". Non c'è differenza tra artista ed artigiano: l'arte è
un mezzo per condividere la propria cultura e le proprie tradizioni sia con gli indiani
che con chi proviene da altre culture. Gli abiti da cerimonia e gli oggetti che ho nel mio
tepee sono modi di comunicare le mie esperienze e la storia del mio popolo.
E le opere degli artisti che sono in mostra qui a
Vicenza seguono questa stessa ispirazione?
In italia ho portato
esclusivamente le opere di artisti riconosciuti per mostrare la qualità del loro lavoro.
Le opere di Jean Bad Mocassin hanno vinto numerosi premi per l'originale unione di
elementi della tradizione Lakota con quella dei pueblos del sud-ovest. Unisce, ad
esempio, il cavallo che corre (Lakota) con il Cocopelly (Hopi): simboli antichi si fondono
in un nuovo insieme armonico. Ogni nuovo oggetto, ogni nuova creazione fa onore alla
tradizione: il simbolismo resta intatto. Così anche i quadri di Michael Kabotie,
espressioni artistiche chiaramente contemporanee, comunicano il suo modo di sentire in
quanto appartenente al popolo Hopi.
Ma come vive la gente nelle riserve? So che ad esempio i
Crow sono cacciatori: possono vivere di caccia?
La riserva Crow si trova nel Montana, dove possiedono terra
e risorse sotterranee (carbone, petrolio, metano), ma questo destino non è condiviso da
altre tribù alle quali sono stati assegnati appezzamenti poverissimi, oltre che
ristretti. Io, ad esempio, vivo a Denver, insieme a mio marito che si occupa di
informatica. Non saprei come mantenermi nella riserva. Da questo, però, è nata l'idea
della Native Art Network.
Di cosa si tratta?
Il problema degli artisti indiani è che non hanno modo di
vendere le loro creazioni. Le riserve indiane attirano un certo numero di turisti, ma non
è sufficiente. Finora sono state le Gallerie d'arte a venire nelle riserve e scegliere le
opere da mettere sul mercato. Ma all'artista danno solo il 50% del valore di mercato. Native
Art Network vorrebbe diventare una galleria on-line, dove clienti di tutto il mondo
possono scegliere ed ordinare le opere. Noi faremo da semplici intermediari tra l'artista
e il cliente, permettendo al cliente di pagare con la carta di credito e all'artista di
ricevere il denaro contante. Abbiamo bisogno di trattenere il 25% per le spese di
"messa in linea" del catalogo e di spedizione, ma almeno così l'artista riesce
ad ottenere il 75% del valore del suo lavoro.
L'idea è affascinante ma, ad esempio in Europa, il
commercio on-line non è molto diffuso. Io non comprerei un'opera d'arte solo per averla
vista su un sito internet.
In effetti quello che ci
interessa maggiormente è creare una certa cultura. La gente è talmente abituata alle
cose prodotte in serie che non è in grado di distinguere un manufatto. E quando vede
quanto costa non capisce perché mai dovrebbe pagare tanto. Guarda questa borsa, ad
esempio. E' in cuoio, interamente decorata con perline: non sono incollate, sono cucite a
mano. La gente non immagina quanto tempo ci vuole per fare una cosa del genere. Per
venderla ad un prezzo che corrisponde al suo valore (1.750$) a un indiano basta che mostri
la borsa; per un non-indiano ho dovuto mettere l'etichetta Calvin Klein. Ora la gente mi
crede se dico che di questa borsa esistono solo due esemplari in tutto il mondo.
Un'ultima domanda: noi parliamo tanto di Indiani,
ma mi sembra di capire dai suoi racconti che questa è solo un'astrazione.
Esistono più di 500 diverse tribù con usi e costumi
totalmente differenti. Mio marito è Hopi e dopo tanti anni ancora non posso dire di
conoscere il suo popolo e le sue tradizioni.
E che tipo di rapporto c'è tra le varie tribù?
Più lontane sono più sono in buoni rapporti
Da un
punto di vista territoriale, quando si è vicini c'è competitività, è inevitabile, ed
è più facile trovare ragioni di discordia. Da un punto di vista politico, però, c'è
una forte coesione nel contrastare il governo americano. Per gli Americani essere bilingui
è un segno di scarsa intelligenza
hanno sempre cercato di ostacolare il
bilinguismo
pensa che per anni le lingue indiane sono state illegali, e non tutte
sono riuscite a sopravvivere.
Un appuntamento per chi volesse seguire gli sviluppi del
vostro progetto?
Il sito, purtroppo ancora in costruzione, si trova
all'indirizzo www.nativeart.net.
Lì troverete anche i nostri recapiti di posta elettronica e potrete tenervi in contatto
con noi.
t.t.
Per l'occasione abbiamo raccolto anche un elenco di siti sugli indiani... |