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redarrowleft.GIF (53 byte) Postint Gennaio 1999
IL RESPONSABILE E' LO STATO: OLTRE A PAGARE DEVE ESSERE ESAUTORATO DA UN COMPITO CHE NON E' IN GRADO DI SVOLGERE. LARGO AI PRIVATI.

Firenze, 16 Gennaio 1999. Speriamo che le denunce presentate non si scontrino con i soliti muri di gomma delle varie Procure, perche' quello che e' in ballo e' cosa molto grossa: la credibilita' dello Stato. E in questi casi non esistono metodi risarcitori, perche' a differenza degli esseri umani, lo Stato non ha una coscienza, qualcosa che gli possa rimordere, farlo sentire in imbarazzo, farlo riflettere, chiedere scusa, auto-processarsi e magari cercare di rimediare con la distribuzione riparatoria al popolo delpane del momento: una giocata al lotto. Questi  sarebbero metodi da Stato autoritario e populista, che non auspichiamo. Cosi' interviene l'Aduc, per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito. La truffa, con molta probabilita', non e' circoscritta, ma riguarda l'amministrazione nel suo complesso e nella sua articolazione territoriale; la responsabilita', quindi, va ben oltre il singolo funzionario. In questi casi, se fosse stato un privato in concessione, il ministro delle Finanze e il capo del Governo, avrebbero gia' tuonato contro di lui e lo avrebbero gia' messo alla porta. Ma, siccome si tratta di loro stessi, cosi' non fanno, anzi, buttano acqua sul fuoco. Per noi c'e' solo una cosa da fare: chiudere!!! Ministro Visco a casa e Stato che rinuncia alla gestione monopolista per fare largo ad aziende private che si propongano per la gestione del piu' diffuso gioco italiano: questo sarebbe l'unico risarcimento che gli italiani capirebbero. Tutte le altre proposte che abbiamo sentito (risarcimenti di massa, bimbi meglio bendati, e altre amenita') ci sembrano solo demagogie che non rimuoverebbero il problema, ma servirebbero solo a confermare chi ha dimostrato di non meritare alcunafiducia. E quando lo Stato perde la  fiducia dei suoi amministrati, devono passare intere generazioni perche' possa riconquistarla, oppure puo' dimostrare la sua disponibilita' a prendere un indirizzo diverso dichiarando la sua incapacita'.

 

CHIESTO L'INTERVENTO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA.

Firenze, 18 Gennaio 1999. Questa mattina, al Palazzetto dello sport di Firenze, con proseguio anche nel pomeriggio, s'e' tenuto un concorso della Sovrintendenza ai Beni Culturali per personale di quinto livello. Circa 2 mila persone, controllate, nello svolgimento del concorso, da alcuni custodi dell'Opificio delle Pietre dure, da due fotografi dello stesso Opificio in funzione di controllori (?), e da 5 giovani obiettori di coscienza in servizio civile sempre presso l'opificio, che, per l'occasione hanno svolto opera di vigilantes.  Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

C'e'  qualcosa che non ci torna, specialmente nell'uso che viene fatto degliobiettori di coscienza. Gia' e' discutibile tutta l'organizzazione del  servizio civile, che in quasi tutti i casi e' un vero e proprio lavoro non pagato(a meno che non si voglia considerare paga le 177 mila lire al mese che un obiettore prende) a vantaggio di enti pubblici e privati, ma in questo caso ci sembra che si sia proprio strabordato. Quale potere ispettivo e di controllo ha un giovane che sta assolvendo ad un obbligo per cui non e' richiesta alcuna qualificazione? Gli obiettori in servizio all'Opificio sono impiegati tuttofare per qualunque stagione? E, soprattutto, quale garanzia di correttezza della sorveglianza hanno avuto i cittadini che partecipavano al concorso? A quale codice di comportamento rispondevano gli obiettori? Quale utilita' sociale o umanitaria (che dovrebbe essere caratteristica del servizio civile sostitutivo di quello militare) aveva la loro sorveglianza? Abbiamo l'impressione che oggi la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Firenze abbia collezionato una buona dose di reati e abusi, e per questo domani mattina lo chiederemo anche alla Procura della Repubblica.  

 

GIOCO D'AZZARDO CLANDESTINO: NON SI PAGA L'IVA.

Roma, 18.1.99. Nei casino' dove si svolge il gioco d'azzardo non si paga l'iva, pertanto chi organizza giochi d'azzardo clandestini non deve pagare l'iva. Cosi' si e' espressa la Corte di giustizia europea, investita del problema, che, in base al principio della neutralita' fiscale, si e' espressa su un ricorso presentato da un cittadino europeo. Il gioco d'azzardo clandestino e' punibile penalmente ma non dal punto di vista fiscale, in base alla omologazione con il gioco d'azzardo legale. La norma e' prevista dalla direttiva europea n.77/388 e confermata appunto dal Corte di giustizia europea.

 

STANNO PER VARARE NORME PER SOLUZIONI OPPOSTE ALLE INTENZIONI: DANNEGGERANNO CONSUMATORI E AMBIENTE, A VANTAGGIO DI AZIENDE MORIBONDE.

Firenze, 21 Gennaio 1999. Circa la meta' dei 300 miliardi del gettito della carbon tax per la salvaguardia ambientale, dovrebbe andare agli eco-sconti per la rottamazione dei frigoriferi. L'iter procedurale e' partito, e si prevede ad aprile il provvedimento esecutivo. Per l'Aduc -per voce del presidente nazionale Vincenzo Donvito- se l'approvazione seguira' la logica di queste norme, avremo solo un provvedimento demagogico, che danneggera' consumatori e ambiente, con l'unico risultato di incentivare -rimandando l'agonia- le aziende che non riescono a trasformarsi per competere nei nuovi mercati non-assistiti e senza confini.

Una conferma di quanto avevamo gia' denunciato: la carbon-tax non serve per aiutare l'ambiente, e inoltre il suo piccolissimo gettito per l'ambiente, viene usato per incentivare assistenzialismo industriale contro consumatori e ambiente.  Vediamo perche'.

1) la quasi totalita' delle serpentine refrigeranti e degli involucri isolanti contengono il clorofluorocarburo (cfc),un  gas che disperso nell'aria e' la principale causa del buco nell'ozono, che, a sua volta' e' la principale causa di quei cambiamenti climatici che stanno provocando calamita' fino ad oggi impensabili. Nel '97 solo il 5% di elettrodomestici bianchi e' stato ecologicamente recuperato (riutilizzato, nel caso del cfc); il 50% dei 2,4 milioni di elettrodomestici dismessi sempre nel '97 e' finito in discariche (piu' o meno controllate), e il restante 45%? Sparito. Se in condizioni di non-rottamazione i numeri sono questi, e' prevedibile il peggio grazie agli incentivi: sempre piu' discariche e sempre piu' cfc che disperdendosi nell'aria, andra' ad erodere la calotta di ozono che protegge la Terra dagli effetti disastrosi dei raggi solari diretti.

2) Per far credere di apportare chissa' quali vantaggi all'ambiente, si premiera' con piu' incentivi chi acquistera' frigoriferi con maggiore efficienza energetica, cioe' che consumano meno elettricita': un metodo per buttare fumo negli occhi e nascondere il problema centrale: l'aumento del cfc in circolazione, e soprattutto di quello non usato e abbandonato in condizioni di piu' facile dispersione nell'aria; consumare meno elettricita', che gia' per questi impianti e' a consumi minimi, non darebbe vantaggi alle centrali elettriche (che hanno il problema di sovraproduzione), ma solo invisibili vantaggi per la tasca del consumatore.

3) L'incentivo minimo e' 60.000 lire, e cosi' verra' propagandato, salvo poi accorgersi che per liberarsi del vecchio frigo consegnandolo al rivenditore (condizione senza la quale non scatta l'incentivo) bisognera' versare un "contributo" di 35.000 lire. Ma non era piu' semplice, e logico, dire che l'incentivo sarebbe di 25.000 lire? Ma -ad essere maligni non si sbaglia- forse per 25.000 lire sarebbero proprio in pochi a sobbarcarsi il fastidio di una modifica in cucina. Stante queste condizioni, e' evidente che faremo una campagna per non rottamare, e tenersi il vecchio frigo finche' non schianta: si risparmiano soldi e si reca meno danni all'ambiente, in attesa, magari, che la scienza abbia trovato un metodo per neutralizzare il micidiale gas cfc. 

 

AEROPORTO DI FIUMICINO: L'ALBERGO E' OPERA DI INTERESSE NAZIONALE? PER L'ADUC, NO

Roma, 21.1.99. Un albergo puo' essere considerato opera di interesse nazionale?  Non ci pare proprio -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc.

Eppure cosi' e' stato, infatti l'autorizzazione alla costruzione di un albergo, da 500 posti letto, e affidato in gestione a privati, ha seguito un iter particolare, quello previsto da un decreto del Presidente della Repubblica (n.616/77, art.81), il quale prevede che, in caso di opere di interesse nazionale e realizzate su aree pubbliche, si superi la normativa urbanistica. Una procedura che tra l'altro, secondo i nostri calcoli, fa perdere al Comune di Fiumicino qualcosa come 7-8 miliardi di oneri per la concessione urbanistica. Infatti l'opera si poteva costruire seguendo il normale iter concessorio e il Comune poteva incassare gli oneri della concessione stessa.

Che ne dice il Comune di Fiumicino? E cosa ne dicono il Ministero dei Lavori Pubblici e dei Trasporti?

 

IL CANONE TV E' DI 420 LIRE! E LA RAI CI FA PAGARE ANCHE LE SUE TASSE.

Roma, 22.1.99. Sembra assurdo ma e' cosi': il canone TV non e' mai aumentato dal 1944 ed e' rimasto a 420 lire. Si tratta del canone base che non aumenta per non far salire l'inflazione (e questo la dice lunga sui livelli inflattivi tanto propagandati).
Il canone di abbonamento alla Tv per uso privato, e' cosi' ripartito:
canone: 420
sovrapprezzo: 157.310
tassa concessione: 8.000
Iva: 5.870
Totale: 171.600

Quello che e' aumentato -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- e' il sovrapprezzo. Il mistero e' l'applicazione dell'IVA, che e' di lire 5.870 e che non corrisponde al 4% della somma delle tre voci (canone + sovrapprezzo + tassa di concessione), ne' al 4% della somma parziale delle voci; come si arrivi a pagare 171.600 lire e' un'incognita di cui chiediamo spiegazione al Ministro delle Finanze -visto che il canone non e' tale ma una tassa- e al Ministro delle Comunicazioni che ha emesso il decreto. Il vero e proprio scandalo e' la tassa di concessione governativa per trasmettere via etere: 8.000 lire. La Rai, per trasmettere, dovrebbe pagare allo Stato, come qualunque altra emittente televisiva, una tassa di concessione, ma il suo pagamento grava sugli utenti, che non conoscono le singole voci del canone, e che, quindi, non sanno che non pagano solo il servizio pubblico, ma anche le tasse del concessionario di questo servizio. Non sarebbe strano se anche le altre emittenti potessero fare altrettanto, ma non e' cosi': pagano la loro tassa di concessione allo Stato, e zitte. Questo privilegio della Rai rafforza le motivazioni della procedura d'infrazione aperta dalla Ue contro la Rai stessa: accusata di usare i proventi del canone per fare piu' concorrenza sul mercato, e non per meglio svolgere il servizio pubblico. E per questo giriamo questa segnalazione anche al Commissario europeo Van Miert. Intanto i nostri avvocati stanno approntando una denuncia per concorrenza sleale e abuso di posizione dominante.  

 

IL GOVERNO NON RISPONDE AD UN'INTERROGAZIONE CHE CHIEDE RAGIONE DELLE 13 MILA LIRE PAGATE DALLE FS PER I BISCOTTINI REGALATI SULL'EUROSTAR.

Firenze, 22 Gennaio 1999. Lo scorso 10 marzo 1998 l'Aduc denunciava il costo esorbitante che l'Azienda Fs pagava ad un'azienda appaltatrice per il regalino ai passeggeri Eurostar: 13 mila lire a tesra, calcolati non sul servizio effettuato, ma sul numero di biglietti emessi. La denuncia dell'Aduc, il 13 maggio sempre dello scorso anno, divento' oggetto di un'interrogazione parlamentare. E solo due giorni fa, nella seduta dello scorso 20 gennaio, a quasi un anno di distanza, il sottosegretario ai Trasporti Giordano Angelini, ha risposto: l'importo non e' 13 mila lire, ma 14 mila lire per la prima classe, comprensivo di una bevanda, una salvietta rinfrescante, auricolare e snack, e un quotidiano per chi parte entro le ore 13; e di 4.600 lire per la seconda classe, comprensivo di una bevanda o di uno snack. Il sottosegretario ha ricordato che l'appalto non fu oggetto di una gara, ma fu riaffidato a chi gia' lo aveva; la scadenza del contratto e' il 28 maggio 1999, e per quella data -ha concluso l'on. Angelini- l'azienda Ferrovie spa ha assicurato che riesaminera' contenuti e costi del cosiddetto "welcom drink".

"Una non risposta" -dice l'Aduc per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito. "Che prende atto di essere stati scoperti con le mani dentro il barattolo di marmellata, e che dice di non voler prendere alcuna iniziativa nei confronti del vero e proprio ladrocinio che questo appalto e' nei confronti di chi paga biglietti salatissimi per prendere il treno Eurostar. Il Governo ha declamato una sorta di mea culpa -come ha ben sottolineato l'on.Paolo Armaroli replicando al sottosegretario Angelini in Parlamento- perche' ha annunciato la gara per il prossimo maggio, ma -aggiungiamo noi- non sarebbe il caso di riesaminare a ritroso i costi del servizio dato con quell'appalto? Oppure per il latte versato non c'e' rimedio? Non stiamo parlando di costi che cambiano in un periodo rispetto ad un altro seguendo il mercato, ma di costi incredibilmente alti, che potrebbero essere a quei livelli solo se si trattasse di servire una bibita in un tavolino in piazza Signoria a Firenze o piazza Navona a Roma, ma non in un treno, con in piu' la garanzia che si tratta non di una fornitura a rischio, ma garantita dal momento stesso dell'emissione del biglietto. Vuol dire che chiederemo ragioni alla magistratura.

 

SAREBBE DANNOSO E PERICOLOSO: IL DIVIETO ALL'ACQUISTO PER QUALCUNO PENALIZZEREBBE LA LIBERTA' DI TUTTI I CONSUMATORI.
A QUANDO IL DIVIETO DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI VIDEOCASSETTE? ANCHE QUI MINORI DI 14 E 18 ANNI POTREBBERO ACQUISTARE O NOLEGGIARE FILM A LORO VIETATI ....

Firenze, 25 Gennaio 1998. "Ci auguriamo che il Consiglio di Stato respinga la richiesta di vietare i distributori automatici di sigarette, cosi' come chiede il ministero della Sanita', e per questo invieremo una memoria con le nostr  valutazioni".
Cosi' interviene l'Aduc attraverso il suo presidente Vincenzo Donvito. "Appresa la notizia ci e' venuto un brivido alla schiena, perche' dal fatto specifico abbiamo fatto proiezioni sulla concezione della norma e su situazioni simili: qui la responsabilita' del singolo va a ramengo, perche' lo Stato per far rispettare una norma fa pagare un prezzo molto alto, impedendo la liberta' di tutti, e non invece sanzionando il singolo che non rispetta la norma. Se un ragazzo con meno di sedici anni viene pizzicato mentre acquista un pacchetto di sigarette, non importa se alla tabaccheri  o alla macchinetta, stante la legge, e' giusto che sia sanzionato, ma questo che c'entra con la liberta' degli altri di acquistare lo stesso prodotto? Per quanto ci riguarda, gia' il divieto di vendita ai minori di 16 anni e' un incentivo al mercato del contrabbando che e' tutt'altro che assente e combattuto (Napoli, e non solo, docet) ma tollerato perche' da' occupazione a tanti disoccupati ufficiali ... con il divieto delle macchinette automatiche dall'incentivo si passerebbe all'invito, anche se non ci pare di vedere orde di ragazzi sotto i sedici anni che bramino l'acquisto di sigarette. Non solo ma ci sembra che, proprio a quell'eta', piu' una cosa si vieta, piu' e' desiderata e si e' disposti a molto per ottenerla. Inoltre crediamo che, nel coprifuoco che incombe nelle nostre citta' per l'imposizione degli orari dei negozi, i distributori automatici rappresentino un'isola felice di transizione verso situazioni piu' adeguate agli orari della nostra vita.

Per concludere, a coloro che pensano di affermare i diritti al consumo in questo modo, suggeriamo di mobilitarsi contro i distributori automatici di videocassette: anche qui ragazzi con meno di 14 o 18 anni potrebbero acquistare o noleggiare film a loro vietati. Poi potrebbero continuare, per garantirsi che gli automobilisti si fermino al segnale rosso di un semaforo, che agli stessi semafori fossero aggiunti dei passaggi a livello .... Ci fermiamo qui, perche' pensiamo di aver fatto capire il nostro pensiero.

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