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MUSICA - Novembre 1998

 

Colonne sonore in tournée

A distanza di tre giorni Roma ha ospitato, per caso, due mostri sacri della musica minimalista, autori di numerosi motivi per il cinema. Da Kundun di Scorsese a Lezioni di piano della Campbell. Un'occasione per ascoltare quelle sonorità tra il poetico e il fantastico che sono il marchio di Philip Glass e Michael Nyman

Glass.jpg (11922 byte)Il mese scorso due tournée hanno attraversato l’Italia in lungo e in largo. Quella di Philip Glass che portava in giro lo spettacolo scritto e diretto insieme a Bob Wilson e quella di Michael Nyman compositore delle colonne sonore di Peter Greenaway, con il concerto intitolato semplicemente The best of Michael Nyman.

Il caso ha voluto che a Roma, il passaggio a distanza ravvicinata di questi due mostri sacri della musica minimalista sia stato ancora più evidente visto che tra l’ultima performance di Philip Glass nell’ambito del Roma Europa Festival al Teatro Olimpico e il concerto della Michael Nyman Band all’auditorio di Santa Cecilia siano trascorsi solo tre giorni. Una vera fortuna per la città e non solo per l’intera nazione quella di potere ospitare i concerti di due musicisti Michael Nyman.jpg (11443 byte)tanto prestigiosi. Mentre Philip Glass, già autore di colonne sonore come quella del recente film di Martin Scorsese Kundun e di pellicole sperimentali come Koyanisquattsi, Anima Mundi e Powaqquattasi era accompagnato dal suo Ensemble per lo spettacolo Monsters of grace in cui immagini tridimensionali dal sapore onirico venivano proiettate sopra la band che suonava musiche originali scritte per commentare i sogni e le visioni di Bob Wilson, nella scarna eleganza di Santa Cecilia, Michael Nyman ripercorreva la sua ventennale carriera di compositore proponendo le famosissime musiche di film come Lezioni di piano, I misteri del giardino di Compton House, Lo zoo di Venere. Giocando con il pubblico nel proporre ironicamente Michael Nyman1.jpg (11484 byte)anche composizioni come quella per la sua squadra del calcio del cuore After extra time dedicata al Queen Park’s Rangers e Enemy Zero composta per un videogioco giapponese.

Nessun bis nel primo spettacolo, forse eccessivamente legato alle immagini tridimensionali non sempre riuscite, uno solo nel secondo con i musicisti stremati dalla composizione forsennata e intensa di Nyman, non sempre esaltata dall’amplificazione elettronica con tanto di mixer audio. Due ottimi concerti che oltre a divertire il pubblico lo hanno ammaliato con musiche piene di fascino e poesia, seducenti e profonde proprio come i due compositori-esecutori. Entrambi seduti alle tastiere: elettroniche per Glass, un pianoforte tradizionale per Nyman. Due "mostri di grazia" - per giocare con il titolo dei due spettacoli - in cui tutte e due le band hanno mostrato il loro meglio.

m.s.