Index - Ottobre 1998


COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC Associazione per i diritti degli utenti e consumatori URL: http://www.aduc.it mailto aduc.it{Sostituisci con chiocciola}aduc.it Tel.055290606 - 0552302266

A FIRENZE UN GIOVANE MUORE PERCHE' LE CATENE CHE CHIUDONO IL CENTRO STORICO IMPEDISCONO L'ACCESSO DELL'AMBULANZA CHE POTEVA SALVARLO. L'ADUC DENUNCIA IL SINDACO PER OMICIDIO COLPOSO.

Firenze, 16 Settembre 1998. Questa mattina il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Firenze. Questo il testo: Alcuni giorni fa un giovane e' deceduto in una palestra di Borgo Pinti, a Firenze, e l'ambulanza chiamata per soccorrerlo ha trovato sul suo cammino l'ostacolo di una catena: i volontari non sono riusciti ad aprirla. Sull'episodio hanno parlato molto diffusamente le cronache locali dei giornali. Credo, signor Procuratore, che quando c'e' una morte sia giusto interrogarsi sul responsabile, e mi domando se sia responsabile il cittadino che viola le regole e costringe l'amministrazione a mettere le catene per impedirgli di violarle. Ma, se il cittadino viola le regole, non spetta certamente a lui decidere sui metodi per impedirglielo. L'amministrazione detiene il potere di applicare le leggi, prendendo provvedimenti che gli facilitino questo compito. Ed e' per questo che mi domando se il Sindaco sia reponsabile. Sul muretto delle ville private -e non solo- per impedire l'accesso agli indesiderati vengono messi dei vetri, non dei mitragliatori. Le catene del centro storico sono proporzionate all'effetto deterrente che si vorrebbe ottenere, o non rappresentano, piuttosto, il mitragliatore? Credo che le reazioni isteriche alle emergenze (e in questo caso sarebbe opportuno parlare di isteria del provvedimento), non fanno mai guardare il rovescio della medaglia. C'e' sempre una proporzione da rispettare, a maggior ragione se si ha la responsabilita' dell'amministrazione di una comunita' civica. Se la polizia cerca un colpevole, non perquisira' mai le case di tutti i cittadini, ma solo quelle di chi sospetta, e in questo modo rispettera' la liberta' di ognuno di abitare dove e come desidera, anche se sarebbe piu' facile perquisendo tutte le case. Ma se il Sindaco, per impedire che alcuni violino la legge, limita la liberta' di movimento di tutti, e in particolare dei piu' deboli, di coloro che sono portatori di handicap, non commette violazione di legge e abuso delle sue funzioni? Nei giorni scorsi questo impedimento puo' aver provocato la morte del giovane della palestra di Borgo Pinti, ma quanti presunti delinquenti l'hanno fatta franca perche' le forze dell'ordine potevano rincorrerli solo a piedi? Molte domande senza risposta e altrettanti dubbi. Per queste ragioni Le chiedo di verificare se nel comportamento del Sindaco non ravveda gli estremi del reato di omicidio colposo.

 

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AUMENTI ESOSI ASSICURAZIONI VEICOLI E' POSSIBILE OPPORSI E OTTENRE GIUSTIZIA.

Firenze, 16 Settembre 1998. Sono numerose le proteste di automobilisti e

motociclisti che in questi giorni giungono nei nostri uffici: stanno arrivando i rinnovi delle polizze assicurative con aumenti anche superiori al 40%, e senza che l'assicurato abbia avuto un minimo di preavviso. "Sono gli effetti di un mercato impazzito e impaurito: frutto della mancanza di sicurezza delle compagnie assicurative, abituate ad obblighi che gli garantivano rendite di nicchia". Interviene cosi' Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "E' la paura del concorrente "straniero", piu' aduso a fare business in un mercato aperto: una tipica reazione da nani economici, che si sono resi conto di essere tali dopo una vita vissuta da giganti. E sempre con un pagatore che gli garantiva successo e gloria: il consumatore. Ma da oggi, la musica e' un po' cambiata, anche se c'e' ancora molto da fare nel settore. L'Isvap -Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo- grazie alle numerose segnalazioni che gli sono giunte, ha fatto sapere che le imprese assicurative, quando il contratto lo prevede, devono comunicare l'aumento della tariffa del premio al domicilio dell'utente, e non solo appenderla nella bacheca degli avvisi -come molti continuano esclusivamente a fare. Quindi, se cio' non avviene il contratto puo' essere sciolto, al di la' dei tempi e dei modi contrattuali previsti, per inadempienza di una delle parti. E' evidente che, per coloro che non hanno nel contratto la clausola che prevede la comunicazione a domicilio, e si sono visti arrivare aumenti irragionevoli, non possono che accettarla, ma sviluppando una considerazione: se la compagnia e' stata cosi' vorace e affatto delicata, e' giusto che, rispettando i termini contrattuali, si invii la disdetta, indirizzando la propria scelta verso chi, invece, ha una simile clausola. L'importante e' non accettare passivamente le angherie di chi, solo perche' e' incapace di competere su qualita' e servizio, usa il proprio potere contro la piu' elementare logica. E il mezzo piu' grosso che il consumatore ha in mano, e' quello di indirizzare altrove i propri consumi e le proprie scelte."

 

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MALPENSA: GETTATI ALL'ARIA 934 MILIARDI.

Roma, 16 Settembre 1998. "Burlando, Burlando rendici i 934 miliardi".

Parafrasando la frase dell'imperatore Ottaviano - dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc - i contribuenti italiani dovrebbero chiedere, al ministro dei trasporti Claudio Burlando, la restituzione del finanziamento statale speso per l'aeroporto di Malpensa, che rischia ora il naufragio. Dovremo chiedere inoltre al ministro Burlando, dove ha vissuto tutti questi anni, visto che se la prende con "gli interessi forti" che stanno impedendo il decollo dell'aeroporto milanese: quando si sottraggono agli altri hub europei qualcosa come quattromila miliardi l'anno, e' prevedibile una fortissima reazione. E non si offre il fianco alla lancia dell'avversario facendosi trovare impreparato sulle infrastrutture di comunicazione; se gli enti locali sono farraginosi, il ministro Burlando conosce l'articolo 81 del DPR 616/76, che consente l'avocazione allo Stato delle opere di interesse nazionale? Quanto ai Sindaci di Roma e Milano, ricordano i famosi capponi di Renzo (Promessi Sposi), che, mentre venivano portati al macello continuavano a beccarsi tra loro!

 

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PRENOTAZIONI FACOLTATIVE SUI TRENI EUROSTAR DEMAGOGIA PER DISTRARRE DALLA GRAVITA' DEI PROBLEMI L'ADUC DENUNCIA LA COMPLICAZIONE DEL NUOVO SISTEMA DI VIAGGIO SUI TRENI

EUROSTAR: UN ROMPICAPO PEGGIORE DI QUELLO ATTUALE.

Firenze, 18 Settembre 1998. L'azienda Fs fa sapere, spendendo la solita vagonata di miliardi per inutili campagne pubblicitarie, che le prenotazioni sui treni Eurostar non saranno piu' obbligatorie per il 44% dei posti delle carrozze, e quindi non si paghera' il supplemento. "Demagogia da quattro soldi, degna di quest'azienda che continua a prendersi beffe degli utenti, trasformandoli in forzati di viaggi allucinanti". E' il commento di Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Queste nuove norme ci porteranno ad una situazione peggiore della precedente, quando era obbligatoria la prenotazione, perche' il caos aumentera'. Prima si sapeva che erano treni che andavano prenotati, oppure da prendere a volo, senza biglietto, con la gabella di 10 mila lire. Ora bisognera' fornirsi di calendario e stare attenti al giorno e al periodo in cui si parte. Non solo, ma se prima allo sportello ci si vedeva rifiutare la prenotazione perche' le vetture erano ufficialmente piene, oggi succedera' direttamente sul marciapiede della stazione, quando le alternative di trasporto saranno sempre meno Il problema Eurostar, infatti, non e' quello della prenotazione, ma e' che sono utilizzati in modo totalmente improprio e sproporzionato rispetto ai vantaggi, con l'unico scopo di far pagare molti piu' soldi agli utenti per tragitti molto frequentati, in cui non vengono offerte alternative a questo tipo di treno. Se il loro uso fosse limitato a percorsi lunghi, i problemi sarebbero meno, ma cosi' non e', perche' sono treni spesso obbligatori su percorsi con tempi inferiori di un'ora (come Firenze/Bologna). La beffa Eurostar continua, quindi. La penalizzazione del traffico pendolare e l'insicurezza di questi treni dovranno entrare nel nostro vivere quotidiano? No, noi non ci rassegniamo, e denunciamo con forza questa ennesima beffa, invitando il ministro dei Trasporti a fermarli finche' e' in tempo. Nuove sciagure sono all'orizzonte, nuovi caos, nuovi disagi. La rete ferroviaria non e' pronta per questi treni; per farli marciare occorrono binari come quelli della direttissima Firenze/Roma. Nel resto dei percorsi non danno alcun vantaggio agli utenti, rallentano tutto l'altro traffico e costano troppi soldi rispetto a tempi di percorrenza identici a quelli precedenti, e spesso peggiori.

 

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PER L'ADUC OCCORRE PREPARARSI AL PEGGIO, PERCHE' ALL'ARROGANZA NON C'E'LIMITE.

Firenze, 19 Settembre 1998. Il direttore generale della Rai ha sollecitato un aumento di quello che chiamano canone d'abbonamento Rai, al fine di dare ossigeno alle casse aziendali e meglio competere per l'acquisizione dei diritti di trasmissione delle partite di calcio. "Occorre prepararsi al peggio, perche' all'arroganza non c'e' limite". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Per tutta la scorsa estate il presidente del cda, Roberto Zaccaria, ha saltellato da una festa di partito all'altra sostenendo la necessita' di rivedere gli introiti Rai del canone per acquisire i diritti di trasmissione di un fenomeno cosi' popolare come il calcio, e rivendicando il diritto/dovere di farlo per il perseguimento della funzione istituzionale della Rai. Ed ecco che il direttore Celli da' forma concreta ai desideri di Zaccaria e, con l'avvicinarsi della scadenza annuale del cosiddetto canone, ci stanno preannunciando il tormentone che primeggiera' sui teleschermi fra qualche settimana, con relativi concorsi che dovrebbero invogliarci a rinnovare cio' che siamo costretti a fare, pena la violazione della legge. Chi paghera' per questa politica? Gli utenti e le aziende concorrenti, che dovranno competere con chi, per trovare i denari e soffiar loro l'affare, obblighera' i sudditi di uno Stato a dargli questi soldi. Una volta, tra l'altro, questi sudditi erano stati anche chiamati a dire la loro sull'assetto societario dell'informazione di Stato, e, con un referendum avevano fatto sapere che avrebbero preferito che l'erogatore d'informazioni pubbliche fosse un privato. Ma, si sa, i sudditi non contano, se non quando gli si chiede di "alzare la voce" per meglio favorire il potere del re. Ma a cosa serve l'Autorita' sulle telecomunicazioni? A cosa servono gli impegni in sede comunitaria e le continue tirate d'orecchi del Commissario europeo alla concorrenza (perche', in assenza di potere coercitivo, sono tali, e non di piu')? A poco o nulla, visto anche il comportamento arrogante e monopolista che si sta sviluppando sulla piattaforma digitale, dove le nuove ipotesi, seguendo le indicazioni comunitarie, sono ..... identiche alle precedenti! Il prossimo inverno sara' molto duro per i sudditi/utenti del servizio pubblico radiotelevisivo. Intanto, per scaldare i muscoli del cervello, cominciano a non sintonizzarci piu' su quel disservizio pubblico che ci obbligano a pagare: l'astinenza non potra' che farci bene, perche' incrementera' il nostro desiderio di non fargliela passare liscia.

 

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PARTENZE DALL'AEROPORTO DI PERETOLA/FIRENZE NON PRENDETE L'AEREO PER NIZZA, PERCHE' E' MOLTO PROBABILE NON PARTIRE

Firenze, 21 settembre 1998. Dall'aeroporto di Peretola/Firenze ci sono due

voli al giorno che dovrebbero portare a Nizza, ma la realta' e' un'altra, perche' si tratta di "due ipotesi di volo, che soggiacciono esclusivamente alla necessita' della compagnia -gia' calcolata e prevista- di poter riempire gli aerei quando va bene, perche' quando va male i passeggeri restano a terra". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, e continua: "E' successo ieri alla responsabile del nostro ufficio stampa che doveva recarsi a Nizza per lavoro, e, i passeggeri che hanno condiviso con lei la vicenda, hanno fatto sapere che e' un episodio che si ripete spesso. La compagnia Air Littoral, che espleta il servizio con gli ATR42, meglio noti come aerei a molla, in presenza di un po' di vento, per problemi di peso, non fa decollare il velivolo. E ieri pomeriggio, "quando a Firenze -come tutti ricorderanno ...- era in corso una bufera di vento", l'aereo delle 15,30 non e' stato fatto partire, mentre su quello delle 19 -quando c'era altrettanta bufera...- hanno imbarcato solo chi a Nizza aveva una coincidenza per altre destinazioni. Niente da eccepire, ovviamente, sul fatto che il capitano dell'aereo abbia preso questa decisione per la sicurezza del volo. Ma moltissimo da eccepire sul fatto che l'Air Littoral svolga il servizio con questi aerei e che, senza avvisare i passeggeri della calcolata eventualita' di non partire in presenza di vere e proprie brezze di vento, accetti serenamente tutte le prenotazioni. Il fatto e' molto grave, perche' su percorsi cosi' brevi, chi prende l'aereo lo fa per estrema necessita' e con risicati margini di orario rispetto agli impegni, e sapere di non partire solo al momento dell'imbarco, crea non solo fastidio, ma essenzialmente danno. E, siccome non ci sembra che l'episodio di ieri sia un fatto eccezionale, ma rientri nella routine dell'Air Littoral grazie agli "aerei a molla" che usa, vi ravvediamo non solo danni, ma anche truffa, e lo chiederemo al magistrato, perche' i passeggeri non sono pacchetti postali da usare solo per riempire il ventre di un uccello di metallo, ma sono coloro che acquistano un servizio e che hanno diritto di sapere cosa acquistano , e tutte le possibili varianti sulla qualita' dell'acquisto, a maggior ragione se le varianti, piu' che tali -come nel nostro caso- sono costanti.