Index POLITICA - Ottobre 1998



Serenissimo, con possibilità di temporali

Con il congresso della neonata Liga Veneta Repubblica si è consumata la rottura tra Bossi e l'ex segretario della Liga Comencini. Ma nonostante gli scambi di insulti e i proclami ("Siete dei nessuno"; "Basta dittatura lumbard") a decidere la guerra sarà lo zoccolo duro dei leghisti veneti. Che dovranno decidere tra la fedeltà alla Padania o al
Leone di San Marco

Adesso pare di capire che della Padania, dei vessilli verdi e dei riti celtici non poteva fregargliene di meno. Anche quando era al fianco di Bossi durante i raduni veneziani, davanti alle guardie padane schierate. Il problema però non è tanto la posizione di Fabrizio Comencini, ex segretario della Liga Veneta che ha guidato la ribellione anti-Bossi del Nordest. Ma la scelta che faranno gli elettori leghisti veneti. Scelta che potrebbe rivoluzionare il panorama politico della regione dove la Lega Nord-Liga Veneta era in molte zone il partito numero uno. E dove potrebbe bastare poco per cambiare gli equilibri in campo.

Al di là dello scambio di insulti e parolacce fra i due gruppi, tutti sanno che a decidere la guerra saranno i voti. Le prime prove sono il rinnovo delle amministrazioni comunali di Treviso e Vicenza. A dire il vero per la nuova Liga Veneta Repubblica nata domenica 4 ottobre durante il congresso della rottura a San Martino di Lupari, nel Padovano, non c'è molto tempo per preparare liste e candidati. Ma dalle urne un primo segnale potrebbe arrivare: dove metterà la croce lo zoccolo duro dei leghisti veneti? Sul simbolo pro-padania di Alberto da Giussano-Liga Veneta (Bossi ha già dichiarato che il nome è suo) o sull'altro Leone di San Marco "tutto-Veneto" formato Comencini?

"Sono quattro gatti, Comencini e i suoi sono nessuno" spara Bossi dal palco del teatro comunale di Treviso. "Basta con la dittatura lombarda, il popolo veneto è con noi" rilancia Comencini. Bella sfida. Ma nessuno dei due sa realmente quanto rischia di perdere o guadagnare, il leghista veneto è personaggio difficile da interpretare. Resta da capire quanto resterà del verde Padania. Comencini lo ha già eliminato dalla sua scatola di colori, Bossi ha tolto, almeno per ora, gli altri. In politica, però, si usano spesso anche le sfumature.