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MUSICA - Ottobre 1998

Ottorino Respighi? Un buon chitarrista

Qualche anno fa per puro caso il direttore artistico della Fondazione spagnola Segovia scopre nella Biblioteca civica di Cento una partitura sconosciuta del compositore bolognese. Dedicata, eccezionalmente, alla chitarra. Ora la casa editrice Ricordi ha pubblicato lo spartito. E a novembre un concerto riproporrà il brano dimenticato

La Biblioteca Civica Patrimonio Studi di Cento (FE) si conferma un prezioso contenitore di "tesori" culturali: infatti Angelo Gilardino (compositore, chitarrista, saggista nonché direttore artistico della prestigiosa Fondazione spagnola Segovia) vi ha ritrovato una brano, autografo, del musicista bolognese Ottorino Respighi (1879 - 1936). Non risultava, come spiega lo stesso Gilardino, che Respighi avesse mai composto per chitarra. Ed invece Cento celava una straordinaria eccezione: insomma una vera chicca per gli addetti ai lavori. L'esclusivo pezzo per chitarra, risalente ai primi anni del '900, fu scoperto per una fortunata concatenazione di fatti, nel 1993. La "trama" di questa riscoperta è raccontata dallo stesso Gilardino con ampi servizi negli ultimi numeri di prestigiose riviste musicali nazionali da "Guitart" a "Seicorde".

Si tratta di una bella soddisfazione per la Biblioteca centese che si è trovata, di conseguenza, balzata alla ribalta per un interessantissimo ritrovamento musicale che apre nuove prospettive sull'attività di compositore, anche per chitarra, di Respighi,. "La scoperta del manoscritto e la sua pubblicazione - commenta Giancarlo Mandrioli, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione - ci riempiono d'orgoglio perché è la dimostrazione tangibile di quanti 'gioielli' possa custodire un contenitore culturale come il nostro che possiede un prezioso Fondo Antico con circa 10mila volumi (dal XIII al XIX secolo). Un patrimonio inestimabile che merita di essere studiato ed approfondito dagli studiosi e che riserverà, mi auguro, piacevoli sorprese. La nuova sede, più ampia e funzionale nel palazzo Scarselli permetterà anche un più agevole accesso ai ricercatori ed agli studiosi".

Ma ritorniamo al ritrovamento della partitura musicale: nel '93 Gilardino fu invitato a Cento per commemorare, in una pubblica conferenza, il cinquantesimo della morte di Luigi Mozzani (1869 - 1943) noto chitarrista, compositore, fondatore dell'omonima scuola di liuteria, nativo di Faenza ma trasferitosi definitivamente a Cento. Il ricercatore - esaminando i materiali d'archivio donati dagli eredi del Mozzani alla Biblioteca di Cento - notò una partitura intitolata "Tema con variazioni per chitarra", che portava l'inequivocabile firma di Ottorino Respighi. Immediata saltò all'occhio esperto di Gilardino l'autenticità del pezzo addirittura siglato da Respighi e composto forse su richiesta di Mozzani. Una scoperta accennata nella prefazione di un suo volume su Mozzani, una segnalazione che passò però inosservata.

Così arriviamo al 1997 quando Angelo Gilardino, dopo la necessaria autorizzazione della nostra Biblioteca, propone quel pezzo ritrovato alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, erede legale dell'opera di Respighi: il Comitato scientifico della prestigiosa Fondazione valutò attentamente il documento e ne certificò ancora una volta l'autenticità. Il resto è storia recente: per quel manoscritto, rimasto per quasi un secolo gelosamente conservato e sconosciuto presso la Biblioteca centese, si apre la strada della notorietà. La "Ricordi" ha già pubblicato, nel luglio scorso, lo spartito in oggetto. Nel prossimo novembre verrà presentato a Cento con un apposito concerto (ed una conferenza) questo brano dimenticato. Così si libreranno nell'aria quelle note preziose e ritrovate delle "Variazioni" composte da Respighi, circa novant'anni fa e poi "dimenticate".

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