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LETTURE&SCRITTURE Ottobre 1998


New Age, gli eretici del 2000

Il Papa l'ha bollata in un enciclica come falsa religione che nega Dio. Adesso Dan Millman, ex olimpionico di atletica, professore universitario e uno dei padri fondatori della cosiddetta filosofia del Terzo Millennio, è venuto in Italia a presentare il suo ultimo libro. E a spiegare che, seguendo i suoi insegnamenti "un cristiano può diventare un miglior cristiano e un buddhista un miglior buddhista"

millman.jpg Se lo chiami Maestro si mette a ridere, eppure è di certo uno dei "profeti" della Nuova Era. Dan Millman, ex campione mondiale di atletica, olimpionico nella nazionale statunitense, oggi professore universitario e nonno affettuoso è uno dei padri fondatori della New Age che ha raggiunto la notorietà con un libro intitolato La strada del guerriero pacifico ancora - nonostante siano passati quattordici anni - nella lista dei libri più venduti degli Stati Uniti.
In Italia per presentare il suo ultimo lavoro Le dodici porte - luminazioni quotidiane per la crescita spirituale (Sonzogno, pagg.376 - lire 27.000) Millman spiega quali sono le prospettive della spiritualità del nuovo millennio.

Mr. Millman, quando ha sentito il bisogno di dover scrivere questo libro e perché ?

Quando ero ancora un giovane atleta capii che mi piaceva più insegnare che imparare. Quando studiavo, infatti, ero io solo a poterne trarre beneficio, mentre io adoravo condividere le mie conoscenze con altri. Come sportivo mi accorsi, però, che non mi bastavano la forza, gli allenamenti, il coordinamento per vivere una vita migliore fuori dalle pareti della palestra. Sentivo la necessità di fare e di apprendere altro, perché volevo conoscere i "fondamentali" per vivere bene la vita di tutti i giorni. Scoprii allora di avere un grande talento per affrontare il quotidiano e così decisi di iniziare a scrivere a proposito delle mie esperienze per comunicare con gli altri. Così è arrivato questo mio nono libro riguardo un sentiero di confronto continuo con la realtà circostante.

In che cosa differisce questo testo dagli altri ?

Soprattutto nel fatto di avere organizzato un libro articolato in vari capitoli o "porte dell’illuminazione" per rispondere al quesito : "Di che cosa abbiamo bisogno per la nostra crescita personale e spirituale?" . Molti risponderebbero che basta meditare, altri direbbero che bisogna rivolgersi all’esercizio fisico, mentre io sono del parere che è una partita da condurre con dodici pezzi diversi che fanno capo a aspetti diversi della nostra esistenza. La vita quotidiana è come una scuola con dodici semestri di valutazione che abbiamo bisogno di superare per raggiungere il diploma. Non ne basta uno solo.

In un momento in cui la filosofia occidentale è tutta compresa nella polemica tra Analisti e Continentali in cui si perde di vista la vita comune, non le sembra strano che le risposte ai quesiti legati all’esistenza di tutti i giorni siano fornite principalmente dai pensatori legati alla New Age ?

Ognuno ha la sua funzione. Un idraulico non è un dottore. I filosofi esplorano le grandi questioni insolute del pensiero. Solo che la maggior parte di noi non ci pensa proprio a queste problematiche perché siamo più legati a questioni materiali. Come ex atleta preferisco pensare a qualcosa di pratico, piuttosto che formulare ipotesi complesse... abbiamo già troppo a cui pensare. È come quando uno compra una bicicletta: funziona solo se la usi, non se pensi sempre e soltanto a come usarla.

Lei dà molta importanza all’autostima, perché ?

Questo non significa diventare tutti "pazzi di sé". L’apprezzamento di se stessi serve a livello inconscio per farci stare meglio e affrontare correttamente i nostri problemi. Noi non siamo troppo coscienti di quello che meritiamo, tendendo magari a valutarci troppo o ad apprezzarci troppo poco. Viviamo in un’epoca basata sulle valutazioni, ma quando uno prende in braccio un bambino appena nato non dice : "Sei carino otto e mezzo, sei simpatico sette meno meno!" Noi dobbiamo apprezzare noi stessi per riconoscere il valore innato della nostra natura umana e su questo costruire una grande fiducia per vivere la nostra vita. Tutti noi abbiamo avuto le nostre difficoltà nella vita, tutto sta nel sapere come affrontarle. Un giorno forse ci diremo: "Ti ricordi la vita sulla Terra?", ma oggi - nel nostro quotidiano - la nostra strada sta nel capire noi stessi per affrontare il mondo che ci circonda. Tutti abbiamo ricevuto qualcosa di prezioso dalla Grazia, solo che tendiamo a sabotarci. Se diamo un regalo a qualcuno e questo non l’accetta, noi ci restiamo male. È come se noi rifiutassimo i doni di Dio. Non possiamo permettercelo.

Un altro aspetto che lei ritiene fondamentale è quello legato al senso di responsabilità che tutti dovremmo avere...

Molti si sentono delle vittime e la vita sembra solo "capitare loro". Lo facevo anche io ed è come la storia dell’operaio che si lamentava ogni giorno per il suo panino del pranzo fino a quando i colleghi gli dissero : "Ma perché non chiedi a tua moglie di prepararti qualcosa di meglio..." E lui rispose : "Ma io non sono sposato, sono io stesso a farmi da solo il pranzo..." . La verità è che tutti noi ci prepariamo il nostro panino e non lo vogliamo capire. Non vogliamo renderci conto di quello che facciamo.

Molti scrittori New Age dicono di "pensare positivo", ma la realtà è che non possiamo controllare i nostri pensieri e le nostre emozioni. Quello che, invece, possiamo fare è scegliere come comportarci. Noi siamo responsabili per le nostre azioni. Non possiamo controllare quello che ci capita intorno e quello che capita a noi, ma possiamo decidere cosa fare e come reagire.

Il matematico napoletano Renato Caccioppoli era solito dire "Quando hai un problema, prendine la misura : non ti sembrerà - poi - così grande...". C’è - forse - qualche analogia con il suo pensiero quando propone di prendere di petto i problemi? Non è forse una citazione incoscia dal generale Ulisse Grant che disse "Chi attacca per primo colpisce due volte..." ?

Qualcuno ha anche detto che "La paura è un servitore magnifico, ma anche un terribile padrone...". È naturale avere timore di qualcosa, ma voglio anche ricordare quello che disse Mark Twain: "Ho avuto dei guai terribili nella mia vita, la maggior parte dei quali non sono mai accaduti". La maggior parte dei nostri timori e dei nostri problemi sono solo nella nostra testa e in nessuna altro posto. La vita è una forma di elevazione spirituale, le difficoltà che affrontiamo ci mettono alla prova e ci insegnano sempre qualcosa. Dobbiamo diventare più forti. È questo lo scopo del nostro vivere.

È interessante notare quanto spazio nel suo libro lei abbia dedicato al rapporto con il denaro. Perché ha pensato di dovere includere dei consigli riguardo al rapporto con i soldi ?

Perché tutti abbiamo a che fare con il denaro. È una questione di ipocrisia non includere un capitolo che riguardasse questo problema. Il denaro non è il mio Dio, né tantomeno il mio demone. Tutti noi dobbiamo però fare i conti con questo problema e fronteggiare le nostre spese. La nostra mente è spesso incapace di seguire una strada spirituale a causa dei soldi, del sesso e del potere. I soldi non hanno una funzione spirituale, ma avere un buon rapporto con essi ci libera dal continuo pensiero di come guadagnare di più. James Baldwin una volta ha detto : "Il denaro è come il sesso: quando non ce l’ho penso solo a quello. Quando ce l’ho sono libero di pensare ad altre cose". Come liberare la mente, aggiungo io, e seguire la propria spiritualità.

Perché propone il Carpe punctum , anziché il Carpe diem?

La vita è fatta di momenti. Non ho mai conosciuto qualcuno che fosse sempre la stessa in tutta la vita. Ci sono momenti e momenti. Dobbiamo sapere seguire la vita soltanto nei momenti che ci piacciono e che ci servono. Alle volte mi dicono: "Mr.Millman, lei è una persona meravigliosa..." e io rispondo : "Alle volte...". È un’idea romantica quella di pensare che tutto sia sempre lo stesso come lo pensiamo noi, ma non è reale. Dobbiamo goderci i momenti migliori e non dimenticarci - realisticamente - quelli che ci dispiacciono, per imparare.

In America ci sono sperequazioni sociali fortissime con problemi legati alla formazione dei giovani molto forti. Spesso i punti di appoggio vanno perdendosi e la stessa famiglia sembra andare a rotoli. In Europa le cose non sono esattamente le stesse. La classe media è quella dominante e c’è ancora una forte tradizione. Lei pensa che il suo libro avrà un’accoglienza diversa ?

Nessuno potrebbe scrivere un libro che vada bene per tutti, ma non era nemmeno nelle mie intenzioni. Il problema è che l’essere umano - a tutte le latitudini - ha dei bisogni fondamentali. È per risolvere i problemi legati a queste necessità che ho scritto questo libro. Vanno bene per tutti: per gli Americani, gli Europei e gli Australiani. L’uomo è ovunque sempre lo stesso, in una maniera o nell’altra.

In Italia, però, c’è il Papa che ha scritto un’enciclica contro la New Age...

Devo dire una cosa riguardo alla New Age. Innanzitutto non è New, cioè nuova. E poi non so nemmeno io che cosa sia veramente. Ci sono troppe cose riunite in un calderone e alle volte mi sembra di assistere a un episodio di X files o di Millennium e i miei libri finiscono sempre in scaffali diversissimi da libreria a libreria. Quello che è importante è pensare che una volta il cristianesimo era una piccola religione nata dal pensiero di un "pazzo" di nome Gesù e poi si è espansa fino a diventare quello che è diventata. Tutte le maggiori religione sono nate come piccoli culti. Come facciamo a sapere che nelle piccole religioni di adesso non vi sia un seme di verità?

È vero, molto spesso le religioni nate adesso sono solo piccole follie, ma questo non ci autorizza a guardare a questi culti necessariamente con sospetto. La verità è dappertutto. Provo un grande rispetto per la religione cattolica. Molta gente dice che è sbagliata, mentre io la trovo solo un po’ troppo idealistica. Ed è giusto che lo sia perché è rivolta verso alti e nobili ideali. Molta gente fa del volontariato e segue il cattolicesimo di Cristo, ma c’è anche tanta gente che vive una vita diversa e totalmente reale, senza alcun ideale. Viene detto ai giovani di non praticare il sesso fino a dopo il matrimonio e questo è giusto ed è forse anche la cosa migliore per un giovane, ma i ragazzi questo - purtroppo - non lo faranno di certo. Per essere realistici bisognerebbe dire : "Non fate sesso prima del matrimonio, ma se lo fate usate il preservativo e cercate di non rimanere incinte". Ignorare il fatto che qualcuno trasgredisca i nostri divieti è qualcosa di veramente sbagliato. La gente fa quello che vuole e io non insegno un’alternativa alla loro fede. Leggendo il mio libro - se sono cattolici - diventeranno dei cattolici migliori. Se sono buddisti saranno dei migliori buddisti.

Crede che la New Age possa essere considerata come una sorta di "moderno epicureismo", una contaminazione del sapere degli ultimi tre millenni ?

Bisogna essere realistici: c’è una sola luce, ma molte lampade. Ogni autore deve fare i conti con quelli che l’hanno preceduto e confrontarsi con essi.

Una volta, un paragone per l’esercizio spirituale era quello dello sportivo e del suo continuo allenamento e sacrificio. Come sportivo e come maestro di spiritualità, cosa pensa degli scandali legati al doping ?

Quando accompagno i miei nipotini alle loro partite di baseball rimango sempre stupito dai genitori dei loro compagni che li incitano fino all’assurdo e magari se la prendono con l’allenatore. Lo sport è corrotto come lo è gran parte della nostra vita, annegato nelle sponsorizzazioni e nella pubblicità. La Bibbia dice che il denaro è la causa di tutti i mali, ma io credo che - in realtà - si volesse dire che il vivere per fare soldi sia la radice di tutti i mali. La ricerca smodata del sesso, del potere, del denaro costituiscono una deviazione rispetto al cammino di ognuno di noi. Fare sport per vincere una coppa o una partita o una medaglia, anziché per stare bene è qualcosa di vergognoso. Si perde il punto di vista principale ed anche qui è tutta una questione di prospettiva. Lo sport è una scuola di vita come la nostra stessa esistenza. Drogarsi per vincere, annullando gli ostacoli è assolutamente inaccettabile. La paura del dolore e del sacrificio unite alla smania di successo fanno fare cose pazzesche. Noi non possiamo accettarlo. Lo sport e la vita sono frutto di una conquista e un esercizio continui. La vera spiritualità sta solo nella scoperta quotidiana della strada del guerriero pacifico. Superare gli ostacoli senza sacrificio non serve a nulla. E anche la vittoria che si ottiene è solo una bugia inutile. La Verità non nasce mai dalla Menzogna.

Marco Spagnoli