
Grandi mostre al Buonconsiglio
Lo storico castello trentino ospita
Giuseppe Maria Crespi e altri maestri bolognesi nelle collezioni di Castel Thun e Rame
darte
Lo storico castello trentino del
Buonconsiglio si è prestato assai bene allallestimento due suggestive mostre che
per tutta lestate hanno attirato visitatori italiani e stranieri in gran numero e
che chiuderanno ambedue l8 novembre. Si tratta di sei preziosi dipinti, più un
disegno del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, che costituiscono un ciclo tematico
unitario ispirato al mito di Eracle. Esso venne commissionato, nellultimo decennio
del XVII secolo, dal mecenate bolognese Francesco Ghisilieri a sei diversi pittori
operanti in Bologna ma già affermati in Europa con lo scopo di promuovere una
competizione artistica. Partecoparo allorigina agone Lorenzo Pasinelli, Giovan
Gioseffo Dal Sole, Marcantonio Franceschini, Giovan Antonio Burrini, Aureliano Milani e
lallora poco più che esordiente Giuseppe Maria Crespi. Fu proprio questultimo
(Bologna 1665-1747), promettente pittore che in seguito divenne uno dei più famosi
caposcuola della pittura bolognese e tra i più grandi artisti italiani del Settecento,
erede dei Carracci e di Guido Reni, a vincere, per acclamazione, il concorso del quale
parlarono a lungo le cronache e gli storiografi dellepoca.
Successivamente la collezione andò dispersa ed il merito
di averla ricomposta spetta allappassionato collezionista trentino Matteo Thun il
quale, alla metà dellOttocento, acquistò i dipinti per la già ricca quadreria del
suo castello.
Ed è proprio
a Castel Thun che i quadri sono stati recentemente identificati dallo storico
dellarte dellUfficio Beni Storico-Artistici, dott Elvio Mich che ne ha anche
curato la pubblicazione in un ricco e documentato catalogo (edito nella collana dei
"quaderni" del Beni Artistici e Storici del Trentino) nel quale, assieme a saggi
relativi ai dipinti, al Palazzo Ghisilieri, a Matteo Thun, è inserita anche una scheda
sul restauro, curato, nel 1997, da C. Emer, L. Ferrai e R. Perini e finanziato dalla
Provincia Autonoma di Trento. La rivalutazione critica delle tele riveste un tale
interesse storico-artsistico che il ciclo verrà riproposto a Bologna, patria di Crespi e
degli altri cinque maestri, nella sede delle Collezioni Comunali dArte.
Laltra mostra che si snoda
nelle sale del Castello del Buonconsiglio, è uninedita rassegna dedicata ai
manufatti in rame di prevalente uso culinario e conviviale. Lucenti rinfrescatoi,
acquamanili, bacili, secchi, coppe, forme per dolci e quantaltro, testimoniano le
straordinarie capacità tecnico-artistiche dei maestri ramai operanti nellarco
alpino centro orientale e nelle zone limitrofe in un lungo arco di tempo che va da
produzioni del 1300 1200 a.C. fino a quelle del secolo scorso.
Lampia retrospettiva, inoltre, mette in relazione gli
oggetti di rame con trenta opere pittoriche di vari e famosi autori, raffiguranti nature
morte o interni di antiche dimore in cui le suppellettili trovano ampio spazio
rappresentativo e ne costituiscono il leit-motiv. Si tratta di quadri provenienti
da importanti collezioni pubbliche e private che appartengono ad un arco cronologico che
spazia dalla seconda metà del Quattrocento alla metà del secolo scorso ed includono una Decapitazione
di S.Giovanni di Jacopo Bassano (1515-1592), Cristo e la samaritana di Guercino
(1591-1666), Interno di cucina di Joseph Heintz il Giovane (1600-1678), Banco del pesce di Felice Boselli (1650-1732), Banchetto
di frati di Alessandro Magnasco (1667-1749), Psiche mostra le sue ricchezze alle
sorelle di Angelika
Kauffmann (1741-1807), Polenta di Pietro Longhi (1702-1785) ed altri, inclusi
famosi pittori di natura morta quali Baschenis, Ceruti, Antonio Crespi, Giovanni Battista
Recco.
Una piccola ma significativa sezione della mostra è,
inoltre, dedicata alla pittura su rame con pregiati pezzi del XVI, XVII e XVIII secolo.
La mostra, curata da Umberto Raffaelli, vuole evidenziare
il ruolo assunto dal rame nella produzione artistica artigianale dal XVI al XX secolo ed
è accompagnata da un ricco catalogo dal titolo "Rame darte. Dalla preistoria
al XX secolo nelle Alpi centro-orientali", Le specifiche schede sono curate da uno
staff di specialisti dei vari generi ed epoche ed è, anchesso, curato da Umberto
Raffaelli.
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