indice ARTE - a cura di Giovanna Grossato - Ottobre 1998

Grandi mostre al Buonconsiglio

Lo storico castello trentino ospita Giuseppe Maria Crespi e altri maestri bolognesi nelle collezioni di Castel Thun e Rame d’arte

ingrandimentoLo storico castello trentino del Buonconsiglio si è prestato assai bene all’allestimento due suggestive mostre che per tutta l’estate hanno attirato visitatori italiani e stranieri in gran numero e che chiuderanno ambedue l’8 novembre. Si tratta di sei preziosi dipinti, più un disegno del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, che costituiscono un ciclo tematico unitario ispirato al mito di Eracle. Esso venne commissionato, nell’ultimo decennio del XVII secolo, dal mecenate bolognese Francesco Ghisilieri a sei diversi pittori operanti in Bologna ma già affermati in Europa con lo scopo di promuovere una competizione artistica. Partecoparo all’origina agone Lorenzo Pasinelli, Giovan Gioseffo Dal Sole, Marcantonio Franceschini, Giovan Antonio Burrini, Aureliano Milani e l’allora poco più che esordiente Giuseppe Maria Crespi. Fu proprio quest’ultimo (Bologna 1665-1747), promettente pittore che in seguito divenne uno dei più famosi caposcuola della pittura bolognese e tra i più grandi artisti italiani del Settecento, erede dei Carracci e di Guido Reni, a vincere, per acclamazione, il concorso del quale parlarono a lungo le cronache e gli storiografi dell’epoca.

Successivamente la collezione andò dispersa ed il merito di averla ricomposta spetta all’appassionato collezionista trentino Matteo Thun il quale, alla metà dell’Ottocento, acquistò i dipinti per la già ricca quadreria del suo castello.

ingrandimentoEd è proprio a Castel Thun che i quadri sono stati recentemente identificati dallo storico dell’arte dell’Ufficio Beni Storico-Artistici, dott Elvio Mich che ne ha anche curato la pubblicazione in un ricco e documentato catalogo (edito nella collana dei "quaderni" del Beni Artistici e Storici del Trentino) nel quale, assieme a saggi relativi ai dipinti, al Palazzo Ghisilieri, a Matteo Thun, è inserita anche una scheda sul restauro, curato, nel 1997, da C. Emer, L. Ferrai e R. Perini e finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento. La rivalutazione critica delle tele riveste un tale interesse storico-artsistico che il ciclo verrà riproposto a Bologna, patria di Crespi e degli altri cinque maestri, nella sede delle Collezioni Comunali d’Arte.

ingrandimentoL’altra mostra che si snoda nelle sale del Castello del Buonconsiglio, è un’inedita rassegna dedicata ai manufatti in rame di prevalente uso culinario e conviviale. Lucenti rinfrescatoi, acquamanili, bacili, secchi, coppe, forme per dolci e quant’altro, testimoniano le straordinarie capacità tecnico-artistiche dei maestri ramai operanti nell’arco alpino centro orientale e nelle zone limitrofe in un lungo arco di tempo che va da produzioni del 1300 1200 a.C. fino a quelle del secolo scorso.

L’ampia retrospettiva, inoltre, mette in relazione gli oggetti di rame con trenta opere pittoriche di vari e famosi autori, raffiguranti nature morte o interni di antiche dimore in cui le suppellettili trovano ampio spazio rappresentativo e ne costituiscono il leit-motiv. Si tratta di quadri provenienti da importanti collezioni pubbliche e private che appartengono ad un arco cronologico che spazia dalla seconda metà del Quattrocento alla metà del secolo scorso ed includono una Decapitazione di S.Giovanni di Jacopo Bassano (1515-1592), Cristo e la samaritana di Guercino (1591-1666), Interno di cucina di Joseph Heintz il Giovane (1600-1678), ingrandimentoBanco del pesce di Felice Boselli (1650-1732), Banchetto di frati di Alessandro Magnasco (1667-1749), Psiche mostra le sue ricchezze alle sorelle di Angelika Kauffmann (1741-1807), Polenta di Pietro Longhi (1702-1785) ed altri, inclusi famosi pittori di natura morta quali Baschenis, Ceruti, Antonio Crespi, Giovanni Battista Recco.

Una piccola ma significativa sezione della mostra è, inoltre, dedicata alla pittura su rame con pregiati pezzi del XVI, XVII e XVIII secolo.

La mostra, curata da Umberto Raffaelli, vuole evidenziare il ruolo assunto dal rame nella produzione artistica artigianale dal XVI al XX secolo ed è accompagnata da un ricco catalogo dal titolo "Rame d’arte. Dalla preistoria al XX secolo nelle Alpi centro-orientali", Le specifiche schede sono curate da uno staff di specialisti dei vari generi ed epoche ed è, anch’esso, curato da Umberto Raffaelli.