Index - Settembre 1998


 

postvuoto.jpg (3123 byte) Presentazione stagione teatrale '98/'99 - teatro comunale "Giuseppe Borgatti" a Cento (Ferrara)

"Un teatro per il territorio, un teatro per tutti": questo il senso dell'intervento di Davide Masarati, direttore artistico del teatro comunale centese nel corso dell'affollata conferenza stampa che, nei giorni scorsi, ha visto salire il "sipario" sulla prossima stagione teatrale del "Borgatti". Un teatro che dunque vuole raggiungere tutte le fasce della popolazione (di qui un rinnovato impegno ad effettuare un crescente numero di repliche) ed interessare la città in un articolato progetto culturale, valorizzando e coinvolgendo le forze vive della società: associazioni, appassionati...

Un teatro che non sarà solo fruitore ma anche produttore originale e questo rappresenta un elemento di significativa importanza per il "Borgatti" che con i suoi 430 posti rappresenta un piccolo teatro.La stagione prenderà il via il 30 ottobre 1998 con lo spettacolo lirico, interamente prodotto a Cento, "Il signor Bruschino" opera di Gioacchino Rossini diretta da Claudio Desderi.

Sette i cartelloni - Lirica, Prosa, Danza, Musica Classica, Operetta, l'Altra Musica, Teatro Giovanissimi - che l'ente teatrale, presieduto dall'energica Anna Poppi, proporrà al pubblico per la stagione '98/'99. Due le novità assolute: "Il Teatro Giovanissimi" e "L'Altra Musica". Per il teatro centese poi un gradito ritorno: la Lirica con due appuntamenti per rinverdire i fasti anteguerra quando Cento, che dette i natali al tenorissimo wagneriano Giuseppe Borgatti, era un un vero tempio del "bel canto".

La stagione di Prosa inaugura l' 8 novembre con la goldoniana "Bottega del Caffè" con Paolo Bonacelli. Il 15 novembre il teatro si apre ai ragazzi con

il primo appuntamento del cartellone "Teatro Giovanissimi": si tratta di "Regina Luce" opera musicale per ragazzi di P. Michele Bertina diretta Fulvio Creux. Il 19 novembre sarà invece la volta del primo appuntamento con la Danza: sul palco "Il lupo della steppa" con coreografie di Luciano Cannito su musiche di Mozart e Battista. Poi il 24 dello stesso mese al via il cartellone "L'Altra Musica" che apre con l'intressante concerto di dodici sassofoni "Hallo, Mr.Sax" diretti da Mario Marzi. Il 6 dicembre il cartellone di Musica Classica parte con un omaggio alla memoria del flautista centese Arrigo Tassinari nel decimo anniversario della sua morte: in programma dunque un concerto su musiche di Vivaldi e Marcello eseguite da Angelo Persichilli con l'accompagnamento dell'orchestra da camera "Bartolomeo Campagnoli". Infine l'8 gennaio 1999 inaugura l'Operetta con "Can Can" di Abe Burrows, musiche di Cole Porter con Benedetta Boccoli. La regia e la coreografia sono del mitico Gino Landi.

Per visionare l'elenco completo degli spettacoli di ogni singolo cartellone ed i prezzi dei relativi abbonamenti è possibile collegarsi al seguente indirizzo internet: www.comune.cento.fe.it/artecultura/teatro (a breve saranno allestite delle specifiche pagine web in forma grafica definitiva). Dunque torniamo alla conferenza stampa: accanto a Masarati, dunque erano il presidente Poppi, il direttore amministrativo Stefano Capuzzo e Giancarlo Mandrioli, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione. "E' importante la sinergia - ha commentato proprio quest'ultimo - organizzativa e creativa tra il mio Assessorato e l'Istituzione Teatro. Quest'unione di forze permetterà il rilancio di alcuni nostri grandi musicisti della storia centese come Bartolomeo Campagnoli od Antonio Coma solo per citarne un paio". Mandrioli ha poi sottolineato l'integrazione, realizzata nella filosofia di questa stagione, tra le diverse proposte culturali (arte, cultura, musica, spettacolo). Di particolare importanza il progetto didattico che coinvolgerà anche il mondo della scuola e che prende appunto il nome di "Teatro Giovanissimi".

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti numeri telefonici: 051.683.18.69 (direzione amministrativa ed artistica) oppure allo 051.683.02.64 (biglietteria). 
Ufficio Stampa  Tel.051.90.12.01 (centralino Comune) fax.051.90.30.79
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http://www.comune.cento.fe.it

postvuoto.jpg (3123 byte)Inaugurazione mostra "Restauri e Scoperte tra Bologna e Ferrara: dipinti sacri dal XV al XVIII secolo"

Pinacoteca Civica, a Cento (Ferrara) - dal 17 ottobre al 29 novembre 1998

Restaurate e scoperte: sono le pale d'altare, inedite, in mostra nel prossimo autunno nella Pinacoteca Civica di Cento. Aprirà i battenti il prossimo 17 ottobre (alle ore 11 nel salone di rappresentanza della Cassa di Risparmio di Cento alla presenza di S.E il card. Giacomo Biffi) la mostra di pale d'altare per lo più sconosciute al grande pubblico così come agli addetti ai lavori: un impegno a valorizzare un patrimonio artistico devozionale, rimasto ingiustamente nell'ombra e riportato al decoro originario e recuperato attraverso il restauro con il conseguente risultato di importanti scoperte. Un'azione di ripristino resa possibile grazie al contributo di associazioni, privati, imprenditori, comunità parrocchiali, banche.

L'evento, organizzato dal museo centese "Parmeggiani" (il "contenitore" culturale nato dall'impegno congiunto del Comune di Cento, dalla Cassa di Risparmio di Cento, dalla Fondazione Ca.Ri.Cento), sarà situato fino al 29 novembre all'interno della Pinacoteca di Cento. 

Si tratta per l'esattezza di ventinove pale d'altare provenienti dalle chiese del territorio compreso tra la Bassa Bolognese e l'Alto Ferrarese. Un omaggio dunque all'arte sacra emiliana tra Quattrocento e Settecento con opere inedite quanto prestigiose di maestri di queste terre: Giovanni Francesco Barbieri (detto il Guercino), artisti della Bottega del Gennari, e poi ancora Bartolomeo Cesi, Ercole Graziani, Mattia Preti, Giuseppe Marchesi detto il Sansone, Vincenzo Spisanelli, Ercole Procaccini, Matteo Loves ed altri.

La mostra è affiancata da un interessante catalogo, entrambi curati da Maria Censi coordinatrice del "Museo Parmeggiani", edito dalla casa editrice Skira, con saggi di Daniele Benati, Maria Censi, mons. Salvatore Baviera, e schede di Benati, Censi, Irene Graziani, Giada Damen, Giovanni Sassu, Daniele Danieli.

L'evento espositivo, ad ingresso gratuito, sarà aperto tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19. E' possibile inoltre prenotare visite guidate.

Per eventuali inf. telefonare allo 051.683.61.71.
Ufficio Stampa Tel.051.90.12.01 (centralino Comune) fax.051.90.30.79
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postvuoto.jpg (3123 byte)ETICHETTE BRAILLE DEI FARMACI: MEDAGLIETTE SENZA VALORE
L'ADUC DENUNCIA IL BUONISMO COMMERCIALE DI ALCUNE AZIENDE CHE USANO L'ALFABETO BRAILLE PER IL NOME DEL FARMACO, MA CHE NON DANNO ALTRE INFORMAZIONI PER I CONSUMATORI NONVEDENTI, NEANCHE LA DATA DI SCADENZA. PRESENTATA UN'ISTANZA AL MINISTERO DELLA SANITA'.

Firenze,8 Settembre 1998. Sono in circolazione alcune confezioni di farmaci molto utilizzati che, sotto il nome, riportano anche la dicitura in alfabeto braille per i nonvedenti.  "Un'iniziativa lodevole, perche' non c'e' alcuna legge che li obblighi a farlo -dice Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc- ma che ha un'altra faccia: comprarsi la bonta' con quattro soldi, ingannando il consumatore. Infatti queste confezioni di farmaci, in alfabeto braille hanno solo il nome, ma nessun'altra informazione. Comprendiamo che il foglio allegato (noto come "bugiardino", per "l'alto valore d'informazione" che abitualmente gli si attribuisce) sarebbe un po' ingrombrante se tradotto in alfabeto braille, ma non ci sembrano ingombranti alcuni dati per far si' che il farmaco possa realmente essere utilizzato da un consumatore nonvedente: la data di scadenza. Lo scopo di aggiungere una traduzione in braille sarebbe quello di rendere autosufficiente un portatore di handicap come un nonvedente, in un gesto di quotidiana abitudine, l'ingestione di un farmaco. Ma la traduzione del solo nome, oltre all'inutilita' aggiunge anche la beffa, perche' il consumatore nonvedente percepisce che gli si e' dato solo una sorta di contentino, e lo mortifica nella sua condizione. E non stiamo parlando di farmaci secondari: tra quelli che ci sono stati sottoposti ci sono anche alcuni salvavita, come il Mysoline della Sit di Mede/Pavia, o farmaci di larghissimo consumo come l'antibiotico Amplital della Pharmacia&Upjohn, o l'antidolorifico Aulin della Boerhringer Mannheim.

A queste aziende non sarebbe costato una lira in piu' l'inserimento anche della data di scadenza, ma e' evidente che lo scopo della traduzione in braille non era l'ampliamento dell'informazione, ma solo la ricerca di una medaglietta buonista sulla pelle del consumatore, e in questo caso anche del consumatore piu' debole perche' handicappato non autosufficiente.

Vista la situazione squallida, abbiamo deciso di investire il ministero della Sanita' della questione, perche' valuti al piu' presto l'opportunita' di rendere obbligatorie le scritte in alfabeto braille, COMPLETE DI DATA DI SCADENZA, per l'identificazione di un farmaco.

postvuoto.jpg (3123 byte)TABACCAI: COLPI DI CODA E DI NICCHIE IN ESTINZIONE NON SOLO SFRUTTANO PUBBLICITARIAMENTE LE ASSURDE LEGGI CHE VIETANO LE VENDITE DI SIGARETTE AI MINORI DI 16 ANNI, MA VOGLIONO ANCHE CONTINUARE A RENDERE DIFFICILE LA VITA AI CONSUMATORI CON LE TORTURE DEI VALORI BOLLATI.

Firenze, 9 Settembre 1998. E' dei giorni scorsi la notizia -neanche nuova, tra l'altro- che i tabaccai si riproporranno come difensori della salute dei giovani con meno di sedici anni, non vendendo loro le sigarette (ma fino ad oggi gliele avevano vendute, indisturbati?) e dicendolo a destra e a manca. "Un buon metodo per diffondere la vendita clandestina di tabacchi presso i minorenni, favorendo contrabbandieri e cultura dell'illegalita'".

Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, e prosegue: "Ma, non contenti di questo loro venire in soccorso per le sorti dei giovani italiani, hanno sentito la necessita' di dare un sostanzioso contributo al blocco conservatore dell'economia e del commercio, in nome di una loro posizione di rendita che, per i consumatori, e' sempre stata una complicazione della vita: sono insorti contro l'ipotesi che i valori bollati possano essere venduti fuori delle tabaccherie, cosi' come contenuto nel collegato alla Finanziaria, che estende questa possibilita' anche agli Uffici Postali.

Il consumatore e l'utente e' sempre stato strumento di guadagno per chi aveva trasformato un dovere civico -il pagamento delle imposte tramite un bollo- in strumento di tortura. Quanti di noi, in fila in qualunque ufficio pubblico, giunti alla meta si sono sentiti dire che mancava il bollo, e che occorreva andare a comprarlo al piu' vicino tabaccaio, che magari era chiuso o con altrettanta fila? Il legislatore ha capito leggermente questa esigenza e, con una timidezza che rasenta l'inutilita', ha pensato di vendere i bolli anche presso gli uffici postali. Noi vorremmo -senza sembrare neanche tanto marziani- che i bolli non esistessero e che la riscossione di questi tributi potesse avvenire direttamente dove si consegna la pratica che necessita del pagamento del tributo, ma ci rendiamo conto che "l'U.C.A.S" (ufficio complicazioni affari semplici) e' il piu' importante di qualunque ministero, e per questo difendiamo anche la piccola estensione delle vendite agli uffici postali.

Per l'ennesima volta, pero', una corporazione cerca di spacciare i suoi vantaggi di nicchia per interessi della comunita', per continuare a penalizzare chi e' costretto a comprare i bolli presso di loro. Poteri forti? Certamente si', se si aggiunge anche il fatto che sempre i tabaccai continuano a detenere il monopolio delle vendite dei tabacchi, con un processo di de-monopolizzazione in corso dell'Ente di Stato dei tabacchi (che solo di nome e' una spa) che fa pensare piu' che altro ad un boss mafioso che rimette a nuovo i kapo' della zona che controlla.

postvuoto.jpg (3123 byte)ADDIZIONALE IRPEF COMUNALE E' SEMPRE MEGLIO NON FIDARSI E PREPARARSI A TUTTO L'ADUC DENUNCIA IL CHIACCHERICCIO DI AMMINISTRATORI CHE FANNO FINTA DI ESSERE DALLA PARTE DEL CITTADINO, PERCHE' IN TUTTE LE OCCASIONI SI COMPORTANO DA VAMPIRI. COSA NON SAREBBE, ALTRIMENTI, LA MULTA SULLA MULTA DEL CONDONO EDILIZIO?

Firenze, 10 Settembre 1998. Fervono le dichiarazioni e prese di posizione dopo che il ministro delle Finanze ha fatto sapere che l'addizionale Irpef dello 0,5% per i Comuni la devono pagare in piu' i contribuenti. Tutte le cronache locali e nazionali sono piene di assicurazioni dell'assessore Tizio e del Sindaco Caio, del tono "stiamo lavorando per voi". L'Anci di Enzo Bianco ha inviato anche una memoria al ministro per chiedere che questo 0,5% sia solo uno storno di quanto gia' viene incassato.

"No, proprio non ci fidiamo". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Chiediamo una sola ragione per cui dovremmo fidarci dell'attivismo degli amministratori comunali in materia, ma non la troviamo. Il vampirismo di questo caos che qualche azzardoso chiama "federalismo fiscale", e' caratteristica dominante, e non c'e' alcun elemento che ci faccia sperare il contrario. Altrimenti, perche' Comuni come quello di Firenze, nonostante i forti dubbi da piu' parti sollevati, si sarebbero buttati nell'avventura della riscossione della multa per danni ambientali su quei cittadini che, proprio sulla materia, avevano gia' avuto il condono edilizio? E il ministero delle Finanze -che si difende dicendo che sono proprio i Comuni che hanno chiesto quest'addizionale- non e' da meno: perche' fidarsi di chi, in agosto, con lettera semplice (che non si sa quando arriva, e che puo' anche non arrivare) chiede ai contribuenti del modello 730 di inviare documenti che il Fisco gia' possiede, e minaccia di iscrivere a ruolo la pratica se non rispettano venti giorni di tempo per ottemperarvi?

No, proprio non ci fidiamo, e per questo ci stiamo attrezzando. La fiducia dei contribuenti verso il Fisco e' sotto lo zero, ed ogni contribuente che ha cercato di mettersi in regola, o che in regola ha creduto di esserlo sempre, sta maledendo il momento in cui ha dato fiducia ad amministratori e governanti.

L'Aduc si attrezza, pero', non come un patronato o un sindacato (che forniscono, il primo, assistenza per il galleggiamento nella burocrazia, il secondo, rivendicazione di parte) ma per ricorsi e proposte che dalla denuncia dello specifico divengano punti di costruzione per Diritto e Norme non vessatorie, credibili e comprensibili.

Questo Fisco e questi amministratori trattano i contribuenti come sudditi e non come utenti, e non si rendono piu' conto degli enormi danni che stanno facendo, distruggendo quel rapporto di fiducia senza il quale la voglia di legalita' viene completamente assorbita dalla necessita' di sopravvivenza.