indice ARTE - a cura di Giovanna Grossato - Settembre 1998


Le mani intelligenti

Armando Martini resta uno dei pochi artigiani incisori capaci di plasmare qualsiasi materiale, come l'uomo preistorico faceva quando scopriva qualcosa di nuovo e cercava di carpirne i segreti. Un modo per conservare la magia dell'ignoto e della natura in un mondo asservito al profitto e alle logiche di mercato

mart1_p.jpg (9535 byte)Ho conosciuto Armando Martini verso la metà degli anni '70, e con lui ho mosso i primi passi fondamentali della mia esperienza incisoria, quando, a Thiene, conduceva da poco tempo, in via Zanella, la stamperia d'arte del Torchio Thiene. Un luogo d'incontri e di liberazione delle energie creative, che divenne in breve, nonostante l'angustia degli spazi e la carenza di mezzi, uno dei centri più attivi nel campo della ricerca calcografica contemporanea.

Sotto la guida e i consigli di Armando, stimolati dalle sue invenzioni al torchio, numerosi giovani artisti avevano la possibilità di conoscere e praticare, oltre alle tecniche tradizionali, la sperimentazione di nuove metodologie incisorie comprendenti l'uso di materiali inusuali quali le vernici industriali o i supporti plastici come il plexiglas. Assieme a questo gruppo di artisti (italiani e stranieri) che privilegiavano quale mezzo espressivo l'incisione, Martini promosse numerose e importanti mostre, alcune oltre confine; molte delle quali a carattere didattico.

Da allora, l'attività del Torchio Thiene è proseguita, pur tra mille difficoltà, con la pubblicazione di cartelle, con il lavoro di nuovi artisti, e con l'istituzione di corsi di tecniche incisorie, tenuti, prima a Schio, ed ora nelle nuove sedi di Bassano (scuola Remondini) e Calvene. Ma Armando Martini non è solo uno straordinario e sopraffino stampatore e incisore. mart2_p.jpg (10741 byte)Egli è soprattutto un artista contemporaneo che pensa "formando"; le sue mani plasmano materiali d’ogni tipo rivelandone insospettate possibilità, sperimentano metodi che producono linguaggi inediti. Carte, legni, marmi, acidi, vetri sabbiati, metalli, stucchi, e mille altre materie dialogano tra loro e con il mondo delle forme, un mondo che stimola la mente e fa vivere l'uomo. Un gesto creativo che esercita una azione continua, non solo sulla vita interiore, ma nel mondo, ne sia egli consapevole o meno. Un genere d'artista che, come scrive H.Focillon nel suo "Elogio della mano", si può definire un continuatore dell'uomo preistorico, per il quale "il mondo è nuovo ed intonso, ed egli lo esamina e ne gode con sensi più acuti di quelli dell'uomo civilizzato poiché ha conservato la percezione magica dell’ignoto, ma soprattutto la poetica e la tecnica della mano". 

Nel lavoro costruttivo e inventivo di Martini, si fondono le moderne poetiche del "caso" o quelle dell'Objet trouvé, con manualità antiche, testimoni di una tradizione fatta di pazienti e operose ricerche di secoli che attraversano la memoria dell'esperienza umana. Egli raccoglie ciò che trova, e con umiltà ne interpreta i segni, i messaggi delle forme nascoste. Un lavoro "formante" che si carica continuamente di nuovi significati, che esplora nuove direzioni ricche di suggestioni e ritmi cromatici, e che diventa anche, in un mondo asservito al profitto e alle logiche di mercato, lotta per la dignità del proprio lavoro e di non accettazione della perdita di una ricchezza e di una sensibilità millenarie.  

mart3_p.jpg (13338 byte)Vorrei concludere questa breve testimonianza sul lavoro di Armando Martini, con un testo di Dino Formaggio, tratto dalla relazione per il convegno sulle Arti applicate tenuto al Palazzo Reale di Milano nel giugno 1995, che mi sembra particolarmente significativo a proposito. Il grande filosofo dell'arte, seguendo le linee fondamentali che costituiscono l'idea di artigianato, ossia metaforicamente, della mano artigiana, scrive: "L'artigianato ha mille forme, ma una è la sua essenza ideale di intelligenza costruttiva e di prassi comunicativa. Le "mani intelligenti" conoscono il fine dell'oggettivazione e della comunicazione. Imparano strumentazioni e tecniche costruttive che vengono possedendo ed affinando nel tempo. Prolungano il corpo e il pensiero nel suo penetrare la plastica materialità del mondo, ne portano avanti la vita passando attraverso tutti i segreti della natura, per far sì che la vita diventi più che vita, si moltiplichi su se stessa in una continua nascita di corpi viventi oggettuali e ideali che sorpassano la semplice stasi delle materie pigre e insensate. (...)

Non era questa, forse, la straordinaria essenza ideale che muoveva le mani dell'antico vasaio greco o cinese? E quelle che erigevano nelle cattedrali gotiche immense vetrate multicolori, giganteschi spartiti musicali che trasformavano la luce in musica e ne modulavano un silenzioso canto interiore di simboliche spirituali ? E ancora modellavano opere che, insieme ai maestri vetrai, ornavano di pietre e marmi lavorati, di ferri battuti, di figurazioni decorative soffitti, finestre, pareti murarie, nei secoli chiese, abitazioni pubbliche e private. E i miracoli di trasfigurazione stilistica dei mobili, delle ceramiche, dei gioielli, dei copricapi e dei vestiti, e di tutte le mille mutevoli invenzioni che allietano l'oggettistica d'uso comune e l'onda variopinta di una vera e propria artisticità diffusa? Ed é propriamente l'anima di questa artisticità diffusa che, quanto più si allontana dalla naturalità vivente dell'uomo e sembra spegnersi intorno fino a far buio sulla cultura del vivere, tanto più va energicamente difesa, fino ad innalzarla alle sue forme più elevate".

Vladimiro Elvieri

(Armando Martini vive e lavora a Calvene (VI), via Prà lunghi 16, tel. 0445-861737)