index SCIENZA - Agosto 1998

Three, two, one: ciak, si gira

L'idea è folle: girare un film di fantascienza direttamente nello spazio. Con attori addestrati da astronauti e spediti sulla Mir o sulla futura Stazione orbitale internazionale. A inseguire l'incredibile progetto sono un partito politico russo e la stessa Agenzia spaziale dell'ex unione sovietica. In cerca di fondi per le sue casse vuote

Difficile dire se inserirlo fra le curiosità da Terzo Millennio, le idee originali o i casi clinici. Comunque è vero: il partito russo Liberal-democratico insiste nel suo progetto di girare un film direttamente nello spazio, mandando gli attori sulla stazione orbitante Mir o, male che vada, nella prossima Stazione spaziale internazionale (Iss).

Alexander Mitrofanov, coordinatore del progetto, presidente della comitato di geopolitica della Duma e membro del partito Liberal-democratico non ha dubbi: "Trovare i soldi non sarà un problema. Ci sono già organizzazioni pronte a pagare. Basta che si decida cosa fare". Le opzioni sono quattro, dice Mitrofanov: visto che la Mir non dovrebbe essere abbandonata prima del 1999, si potrebbe organizzare un lancio su un razzo russo per l'ottobre del prossimo anno. Costo previsto: la bazzeccola di 180 miliardi, "ma si tratta di fare un film sull'inizio di una nuova epoca". Contento lui.

La seconda possibilità? Sfruttare un passaggio sullo Shuttle americano. Che però costa ancora di più. Terza: aspettare la costruzione della Iss, che dovrebbe però iniziare nel 2000 e già si parla di nuovi ritardi viste le cifre spaventose in gioco. C'è infine la possibilità più rapida, economica e fattibile: portare le cineprese sulla Mir e far girare il film agli astronauti nella doppia veste di registi-interpreti. Ma questo abbasserebbe la portata artistica della pellicola: vuoi mettere spedire nello spazio Robert De Niro, piuttosto che chiedere all'attuale comandante della stazione russa Talgat Musabayev o all'ingegnere di volo Nikolai Budarin di fare gli attori fra una manovra di aggancio e l'altra?

Comunque sia "il progetto va avanti e non intendiamo abbandonare l'idea del film nello spazio, anche se dovremo cambiare qualcosa". Insomma Mitrofanov e compari sembrano fare sul serio. Hanno già scelto gli attori: Natalia Gromushkina, 22 anni e Vladimir Steklov, 49 anni (quindi niente Robert De Niro, ma se si fanno sentire le major americane tutto può succedere...). I due dovrebbero iniziare la preparazione nel Centro addestramento astronauti russo già da settembre. Ci vorrà un anno di lavoro, poco meno di quanto non debba fare un astronauta professionista. Ma pare che basti.

Quanto al regista, il nome è quello di Yuri Kara che per la tramam ha preso lo spunto da un libro di fantascienza di Chingiz Aitmatov, "Il marchio di Cassandra". Intanto già venti candidati si sono sottoposti nel dicembre scorso ai test medici. Attori, tecnici, ma anche il cantante Valery Leontyev e lo psicoterapeuta Anatoly Kashpirovsky. Comunque solo tre sono stati "promossi": la Gromushkina, Steklov e Olga Kabo, 29 anni. Che si è poi ritirata per "motivi familiari".

Dietro alla strampalata idea di girare un film tra le stelle vere e non tra quelle in studio non c'è comunque solo il partito Liberal-democratico (cosa c'entra poi un partito?). Il sostegno al progetto infatti arriva anche dalla stessa Agenzia spaziale russa. Motivo: la realizzazione di un film così complicato, pensano, porterebbe sicuramente denaro fresco nelle sue casse sconsolatamente vuote. Che poi da qui a trasformare la gloriosa storia spaziale russa in una Disneyworld per turisti in vena di viaggi stellari manchi poco, è lo stesso. In fondo la Nasa non sta per rispedire fra le stelle l'ultrasettantenne veterano (e senatore) John Glenn, fra le critiche di chi parla di "mossa politica"? Anche non fossero questioni di politica o di soldi, a mancare sarebbe comunque il buon gusto.

a.m.