Index - Agosto 1998


Aduc, COMMISSIONE EUROPEA: LA GOLDEN SHARE LIMITA LA LIBERTA' DI MERCATO

Firenze, 29 Luglio 1998. La Commissione europea ha messo in guardia l'Italia: la golden share e' un potere dello Stato che, cosi' com'e' gia' stato per le privatizzazioni di Eni, Stet e Telecom Italia, costituisce un'ingiustificata restrizione alla libera circolazione dei capitali ed alla liberta' di stabilimento delle imprese nell'Ue. L'Italia ha due mesi di tempo per giustificarsi, dopodiche' la Commissione potra' aprire un procedimento presso la Corte europea di Giustizia. "Una conferma di quanto stiamo denunciando da anni: le privatizzazioni italiane sono finte, e rappresentano un semplice passaggio di competenze da un indistinta gestione dello Stato ad una piu' specifica e consolidata, dove il potere della golden share rappresenta la beffa: potere di decisione senza rischio economico. Il mercato e' drogato, e lo dimostra la scarsezza di investimenti stranieri che, giustamente, non desiderano essere obbligati alle decisioni di chi in passato ha gia' dimostrato poche capacita', se non vere e proprie tendenze alla bancarotta, puntualmente salvate in extremis da massicci apporti di capitale pubblico: e' quanto successo con i versamenti previdenziali delle Fs nella prima meta' degli anni 90 (dilazionati senza regola), e con la stessa Commissione europea che ha aperto una procedura d'infrazione per finanziamento statale illecito delle Poste.".

A parlare cosi' e' il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che continua: "Un sistema economico che invece di fare gli interessi dei consumatori e degli investitori, sta solo cercando migliori strade di consolidamento monopolistico. E purtroppo siamo confortati dai fatti. Diciamo purtroppo, perche' in questo processo di privatizzazione all'italiana, con ampia   responsabilita' della golden-share, i prodotti e i servizi forniti sono peggiorati, e i consumatori e utenti finali sono sempre costretti, senza possibilita' di scelta, a pagare prezzi sempre piu' salati senza possibilita' di alternativa.

La nostra e' un'economia schizofrenica, perche' dice di voler fare qualcosa, ma puntualmente mette in essere il perfetto contrario. Una schizofrenia in cui il dolo e' motore. Saremmo curiosi di conoscere le argomentazioni che il Governo portera' a sua difesa, ma siamo sicuri che saranno ne' piu' ne' meno simili a quelle che hanno portato per giustificare i regali alle Poste, tanto credibili che hanno provocato l'avvio della procedura d'infrazione.

Questa Europa senza istituzioni democratiche e con l'imposizione monetaria non ci piace, ma in questo caso ci sentiamo di tifare per lei. 

Aduc, RIDUZIONE DEL PREZZO DELLA BENZINA, LA BEFFA DELLA RIDUZIONE

L'ADUC DENUNCIA LA RIDUZIONE DI 5 LIRE AL LITRO COME L'ENNESIMA BEFFA AGOSTANA, PERCHE' IL PREZZO DEL BARILE E' LA META' DELL'ANNO SCORSO, MA NON E' COSI' PER QUELLO DELLA BENZINA.

Firenze, 31 Luglio 1998. L'AgipPetroli e la Ip hanno deciso di ridurre il prezzo di vendita della benzina di 5 lire. Un ribasso, dicono, grazie alle mutate condizioni dei mercati petroliferi internazionali. "La consueta beffa agostana", dicono all'Aduc, per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito, che cosi' continua: "Il prezzo del barile di petrolio e' 10 Usd, rispetto ai 19 di un anno fa, e i monopolisti del mercato riducono di 5 lire. Sarebbe stato piu' decente non fare alcunche': almeno non avrebbero attirato l'attenzione, ma forse e' un ragionamento troppo "raffinato", per cui hanno ceduto alla demagogia che contraddistingue la politica dei prezzi alla pompa della benzina.

I petrolieri nostrani sono sempre in prima fila ad aumentare i prezzi alla minima variazione dell'Usd verso l'alto, non fanno altrettanto sia quando cala il dollaro che quando cala il prezzo della materia prima.

In un mercato chiuso come quello italiano, per il consumatore e' difficile trovare alternative? E' difficile ma non impossibile, basta semplicemente modificare le proprie abitudini. E' consuetudine fare il pieno di benzina dove capita, e solo quando si sta per raggiungere il segnale di rosso del serbatoio, perche' comunque ci sara' un distributore aperto: una consuetudine che e' nata dal fatto che fino a poco tempo fa il prezzo della benzina non era libero, e quindi un benzinaio era uguale ad un altro. Ma oggi non e' piu' cosi', e c'e' molta differenza tra benzinaio e benzinaio, non solo di servizio, ma anche ed essenzialmente di prezzo della benzina.

Quindi conviene informarsi e farsi una mappa, rispetto ai propri spostamenti, dei punti vendita non gestiti dai giganti delle beffe tipo AgipPetroli e Ip, e penalizzarli acquistando il carburante altrove, dove costa meno e dove non ci si sente presi in giro. Il consumatore disattento e non-informato e' sempre fonte di guadagno per gli speculatori. 

Aduc,  VIA LIBERA DELL'ANTITRUST ALLE POSTE CHE ACQUISTANO IL CORRIERE SDA.

L'ADUC CHIEDE: PERCHE' FIDARSI DEGLI IMPEGNI DI CHI E' ACCUSATO DALL'UE DI AVER RICEVUTO FINANZIAMENTI ILLEGALI?

Firenze, 3 Agosto 1998. L'Antitrust ha dato il via libera all'acquisto del corriere Sda da parte delle Poste Italiane. Queste ultime si sono "impegnate" ad una serie di accorgimenti che dovrebbero garantire l'indipendenza delle due strutture, sia da un punto di vista tecnico che economico e commerciale.

"Un'operazione costata ai contribuenti ben 220 miliardi di lire e che, sotto il profilo del miglioramento del servizio, non da' alcuna prospettiva, se non quella della continuita' dell'esistente". A parlare cosi' e' il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che cosi' continua: "Non si capisce, infatti, perche' gli impegni presi dalle Poste non dovrebbero essere con lingua biforcuta. E' di meta' luglio l'apertura di una procedura d'infrazione da parte del commissario Ue alla Concorrenza: sotto accusa i finanziamenti che le Poste hanno ricevuto dallo Stato con sospensione dei crediti vantati dal Tesoro per erogazione di pensioni e anticipazioni di tesoreria. Un finanziamento che, per renderlo piu' raffinato, il Consiglio dei Ministri, con un decreto legge, ha trasformato in patrimonio azionario delle stesse Poste spa. Un'operazione che il ministro Bassanini ha definito "a carattere prettamente contabile", proprio mentre stava per partire la procedura d'infrazione della Ue (il coraggio, certe volte, proprio non manca).

Siamo estremisti nel chiedere all'Antitrust quali elementi lo inducono a fidarsi degli impegni delle Poste spa? Perche' alimentare la fiamma sotto un pentolino che sa solo buttar latte al di fuori? Perche', inoltre, l'acquisto del corriere Sda non dovrebbe essere un'operazione di concentrazione monopolistica del servizio di distribuzione postale? Forse in Italia ci sono gia' diversi operatori, per cui le Poste vanno solo controllate perche' non concentrino troppo mercato? No, in Italia ci sono solo le Poste. Non si e' mai visto, nella storia dell'economia dei Paesi ad economia di mercato, che la concentrazione, da parte di chi da' un pessimo servizio, abbia giovato alla qualita' di questo servizio: il risultato non potra' che essere l'estensione dell'incapacita', mantenuta in vita con finanziamenti dello Stato, anche se erogati sotto forma di artifizi contabili. E se aggiungiamo che queste "operazioni contabili" vengono fatte nonostante che gli impegni presi in sede comunitaria siano altri, ci domandiamo ancora: a chi giova? Sicuramente non agli utenti del servizio postale, e men che mai ai contribuenti.

  Aduc, INTERESSI SUI CONTI CORRENTI BANCARI. SIAMO IN AGOSTO: IL MESE DELLE FREGATURE.

COMINCIANO LE BANCHE! L'ADUC DENUNCIA I METODI AFFATTO TRASPARENTI DELLE BANCHE NEI RAPPORTI CON GLI UTENTI: LA DIMINUZIONE DEI TASSI D'INTERESSE PASSIVI SU CONTI CORRENTI E' SOLO LO SPIONCINO DI UN SISTEMA DI IMPOSIZIONI VESSATORIE

Firenze, 4 Agosto 1998. Molte banche hanno ridotto i tassi attivi d'interesse passivi sui conti correnti, senza, ovviamente, comunicarlo agli utenti, ma facendolo sapere attraverso la Gazzetta Ufficiale (noto giornale da ombrellone ....). Le riduzioni vanno dallo 0,250 all'1%. "Agosto e' il mese delle fregature, per eccellenza: quest'anno l'esordio spetta ad alcune importanti banche, che non fanno altro che confermare un metodo molto diffuso e costante: la non informazione nei rapporti con gli utenti.". A parlare cosi' e' Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Infatti, nonostante codici di comportamento dell'Abi, promesse pubbliche e private, tutti gli istituti bancari hanno l'abitudine di mutare le condizioni del conto corrente senza avvisare l'utente. Spesso sono cambiamenti che sfuggono anche alle singole agenzie, perche' avvengono a livello di sede centrale. Il correntista non ha alcun arma per difendersi da questo vero e proprio arbitrio delle condizioni contrattuali: l'unilateralita' della decisione e dell'applicazione di questa decisione, e' scritto su tutti quei fogli dove, in fila come delle cacatine di mosche giapponesi, sono riportate in modo illegibile e incomprensibile, le clausole a cui sottomettersi.

 Nell'era del denaro di plastica, dei conti correnti e delle transazioni azionarie gestite via Internet, l'azzeccagarbuglismo del Belpaese non poteva trovare migliore espressione; e nel mese di agosto, dove tutti sono piu' disattenti ai ritmi e ai riti della quotidianita' lavorativa. Qualcuno, al ritorno delle vacanze, se ne accorgera' e andra' a rinegoziare i tassi con la propria agenzia, ma intanto, un paio di mesi, come minimo, saranno trascorsi con il tasso piu' basso.

Come nella telenovela dei tassi sui muti prima casa (dove hanno fatto finta di abbassare i tassi, si sono rifatti il trucco, e poi hanno continuato a spadroneggiare), anche qui le principali banche si stanno distinguendo per essere furbe invece che efficienti, oscure invece che trasparenti, di cabotaggio finanziario da provincia dell'impero di Mediobanca invece che scaltre e avventurose operatrici di un libero mercato. Che fare? Vigilare e denunciare. Creare quella mobilita' che puo' scombussolare i piani di investimenti statici quanto inesistenti, come quelli delle banche italiane. Mettere in crisi la propria agenzia, trasferendosi altrove, ricordandosi che noi utenti/risparmiatori abbiamo cio' che a loro serve, il denaro, e non viceversa. Le banche hanno capito una cosa importante: l'informazione non paga la loro attivita'; un utente disinformato e' piu' facile da fregare. Percio' ricordiamo che la rassegnazione, registrando solo l'esistente, fa solo il gioco di un sistema finanziario e creditizio che spinge solo verso l'usura.

  Cyberfest a Bondeno di Ferrara

 Il primo weekend di ottobre, a Bondeno di Ferrara, si terrā il primo Cyberfest Nazionale. La manifestazione - dedicata alle nuove tecnologie e al loro influsso sulla vita di tutti i giorni - č assolutamente gratuita e nasce dallo sforzo di tre associazioni locali: Ass.ne Culturale "Araba Fenice", Ludoteca "I Signori della Nebbia", Circolo Cinematografico "Fuori Quadro".

L'evento verterā principalmente su un ampio convegno dedicato alla fantascienza, sulla presentazione di giochi sul tema del Cyber e su una rassegna cinematografica dedicata al cybermovie. Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito:

www.cyberfest.org