Index - Agosto 1998


Estate Molisana

L'aneddoto più raccontato è quello che riguarda Benedetto Croce. Lo
scrittore abruzzese, rimproverando un barbiere londinese per l'uso di
rasoi scadenti, si sentì rispondere: "Ma qui non si trovano lame del
Molise". Ogni tradizione artigiana che si rispetti ha la propria
letteratura di supporto. E così anche nel cuore del Molise, dove si
producono lame da quasi sette secoli, la recente riscoperta e
valorizzazione di quella che a lungo è stata solo un'attività di
sopravvivenza ha assunto risvolti perfino culturali.

A Frosolone, centro di 3500 abitanti nella giovane e antica provincia di
Isernia, da tre anni le rituali e troppo provinciali sagre del formaggio
di turno hanno ceduto il posto ad una mostra mercato nazionale - con
ambizioni internazionali - dedicata all'arte di produrre forbici e
coltelli.

Anche quest'anno si svolgerà dall'8 all'11 agosto nel centro storico di
questo caratteristico borgo a metà strada tra Isernia e Campobasso, con
un corollario di convegni, workshop, esibizioni in piazza di
artigiani-forgiatori e concorsi internazionali di design per la migliore
realizzazione in ferro tagliente (scadenza per la partecipazione: 31
luglio). Tra le novità anche l'affidamento dell'ufficio stampa e
promozione ad una qualificata struttura esterna, lo Studio Castellotti
di Roma, struttura giornalistica che cura da anni le pagine di
orientamento lavorativo dei maggiori periodici nazionali (dal
settimanale "Donna Moderna" ai mensili nazionali "Millionaire" e
"Trovalavoro"). Compie inoltre il suo primo anno di vita il locale museo
dedicato alle lame, una raccolta destinata a coagulare le testimonianze
di un'antichissima produzione artigiana esportata anche oltreoceano.

A Frosolone, infatti, l'arte di produrre lame ha origini molto remote.
Qualcuno fa risalire la tradizione al Trecento, quando nel borgo si
cominciarono a lavorare i metalli per produrre le armi dei Monforte, la
dinastia dominante nella regione. Con il tempo la forgia dei metalli si
è affinata e alla produzione militare si è affiancata quella di arnesi
per l'agricoltura e, appunto, le prime forbici e coltelli d'uso
domestico. Le cronache dell'Ottocento esaltano la qualità della
produzione molisana e citano gli artigiani frosolonesi Giustino e Luigi
Fazioli, premiati con medaglia d'argento all'esposizione di Napoli del
1828. I prodotti spesso prendono la denominazione degli stessi
artigiani: in Germania furoreggia a tal punto il "Giordano" che gli
industriali teutonici ne producono delle copie a basso costo
(l'originale si vendeva a 12 lire mentre una dozzina di tedeschi costava
18 lire).

Per quanto tecnico, il racconto di Felice Puniello, uno degli artigiani
che hanno contribuito a scrivere la storia dell'arte frosolonese, è
significativo: "Nell'originale del coltello molisano, per la copertura
del manico veniva usato corno di bue bianco, che, dopo le diverse fasi
di lavorazione, come la segatura, il riscaldamento, la fiamma, la
schiacciatura e il raffreddamento, veniva appiattito e ripulito dalle
incrostazioni e ridotto allo spessore giusto. Con una seconda fase si
operava una migliore pulitura e con una pennellata di acido nitrico, da
bianco si faceva diventare giallo. Dopo un'ora, tenendo conto
dell'ambiente e della stagione, si passava all'operazione
macchiettatura, che consiste in una pomata di polvere di calce vergine e
un pizzico di minio diluito con lisciva ricavata da bollitura di cenere
vegetale. Con tale composto si macchiava la parte superiore del manico
per farlo risultare macchiatteta di nero. Ecco, questa è la differenza
tra artigianato e industria".

Alla fine dell'Ottocento, a Frosolone erano un centinaio le botteghe
artigiane che assicuravano perlomeno la sussistenza ad altrettante
famiglie. Anzi, nel 1907 si registrò la nascita - straordinaria per il
nostro Mezzogiorno - di una cooperativa dell'acciaio lavorato con 31
azionisti. Attività che ha in parte salvaguardato il paese
dall'emorragia migratoria a cavallo tra i due secoli, triste primato
detenuto dal Molise (anche se Frosolone nell'Ottocento ha raggiunto gli
8 mila abitanti, secondo centro della regione per popolazione). Ma la
legge Giolitti del 1911, che impedì la produzione e la vendita di
coltelli con lame superiori a quattro centimetri, determinò la crisi del
settore, aprendo le porte all'emigrazione oltreoceano. In questi anni,
ad esempio, la famiglia Miranda, originaria di Frosolone, creò negli
Stati Uniti la Imperial Knife, una delle principali multinazionali del
settore. E non mancano risvolti da "indotto". Il limitrofo paese di
Sant'Elena Sannita, a tre chilometri da Frosolone, dai 2 mila residenti
di inizio secolo, è oggi completamente svuotato da un'emigrazione fatta
perloppiù di arrotini (grazie alla produzione frosolonese), oggi - per
una naturale crescita professionale determinata anche dalle richieste
dei barbieri - trasformati in profumieri di successo con 230 negozi solo
nella Capitale ed altrettanti nell'Italia centro-meridionale.

La mostra mercato di agosto, quindi, contribuirà ulteriormente a
consacrare l'antico borgo quale capitale meridionale del settore,
richiamando gli espositori degli altri centri-simbolo dell'artigianato
settoriale (ad esempio i toscani di Scarperia, gli umbri di Foligno, i
lombardi di Premana, fino a sardi di Olbia e Arzachena). Quali siti
ideali e fedeli alla tradizione saranno riutilizzate le vecchie botteghe
del centro storico, che costituiranno un percorso espositivo snodato
attraverso i caratteristici vicoli del paese. "Sarà possibile
riascoltare il rumore delle incudini, un ricordo non ancora del tutto
tramontato - osserva orgoglioso il sindaco Cristofaro Carrino,
cardiologo all'ospedale di Isernia e promotore dell'iniziativa.

Gli amanti del genere potranno ammirare e acquistare non solo l'ampia
gamma di coltelli e forbici "impiegabili per una cinquantina di scopi
diversi" - come assicurano gli artigiani - ma imbattersi anche nelle
altre attrattive del piccolo centro. Ad iniziare dalla montagna, dove, a
testimonianza della civilità pastorale fatta di transumanze e di
un'ottima produzione casearia, è possibile visitare i casali degli
ultimi pastori.

••• Vie di collegamento. Per raggiungere Frosolone: autostrada
Milano-Napoli: uscita San Vittore (da nord) e Caianello (da sud);
autostrada Pescara-Bari: uscita Montenero di Bisaccia. In entrambi i
casi proseguire in direzione Isernia e sulla Fondovalle del Trigno
uscire al bivio per Civitanova del Sannio-Frosolone.
••• Escursioni in zona. Isernia (a 34 km.), dove si può visitare la
Fontana Fraterna del XIV secolo, la Cattedrale ricostruita nel 1837 in
forme neoclassiche, il museo civico con testimonianze sannite e romane e
la Chiesa di Santa Maria delle Monache, che ospita reperti di un habitat
paleolitico di 730 mila anni fa.
••• Dove mangiare. Il ristorante "La tana dell'orso" è a 1300 metri di
altitudine, in località Colle dell'Orso. Prezzo medio: 30 mila. Tel.
0874-890785.
••• Dove dormire. Hotel "Colombina", via Dante, Frosolone (Isernia),
tel. 0874-890456.

Per ulteriori informazioni: • Studio Castellotti, tel.06-70.29.692

SALVIAMO DEREK ROCCO BARNABEI


Il giovane italo americano di origine senese è stato condannato a morte
in Virginia e potrebbe essere giustiziato entro l'anno. Ci sono molti
dubbi
sulla sua colpevolezza. Il quotidiano on line "Siena News" e il
quotidiano
tradizionale "Il Corriere di Siena", lanciano un appello per aiutare
Rocco. Raccogliamo dichiarazioni e firme che saranno consegnate al
console statunitense dell'ambasciata di Firenze. Del caso si sta
occupando anche la Rai che ieri ed oggi ha riservato lunghi servizi nei
suoi notiziari. I primi firmatari dell'appello sono il sindaco di Siena
Pierluigi Piccini, l'europarlmentare Roberto Barzanti e il parlamentare
senese Fabrizio Vigni. Quest'ultimo si è
fatto promotore di un appello del Parlamento Italiano al Governatore
della Virginia ed alle autorità degli Stati Uniti. Vi chiediamo di dare
notizia del nostro appello, segnalando che è possibile aderire inviando
una mail all'indirizzo di posta elettronica sienanews{Sostituisci con chiocciola}iol.it Solo
attraverso una continua opera di informazione ed una incessante
manifestazione non violenta del dissenso è possibile combattere la pena
di morte.

Astifest

Dal 28 settembre al 3 ottobre 1998 la provincia di Asti ospiterà Astifest, il 1° festival cinematografico dedicato al vino e al suo territorio.
Un festival di cinema dedicato a tutto quanto è vigneto-vino-cibo, e non soltanto cinema, ma anche televisione e pubblicità in video.
L'appuntamento è in uno dei piu' grandi paesaggi del vino del mondo, sulle colline di qualità, che circondano Asti.
L'organizzazione e la gestione del festival è di una associazione culturale che fa capo alla rivista "Barolo & Co." con la collaborazione di vari enti (tra cui in evidenza la Provincia di Asti) e di produttori, operatori turistici, cuochi e intellettuali.
Astifest sarà una novità per l'Italia e insieme un ponte lanciato verso tanti organizzatori culturali del cinema di vari paesi.
Tutte le informazioni, il programma, il regolamento e la scheda di iscrizione all'indirizzo:
http://www.axt.it/astifest

 

GIUSTIZIA SFASCIATA
un comunicato dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori


GIUSTIZIA SFASCIATA: SIAMO AL TRACOLLO? DUE SONDAGGI CHE IN UNA SETTIMANA DANNO GLI ITALIANI TOTALMENTE SFIDUCIATI, FORSE SONO PIU' DI UNA SEMPLICE PREOCCUPAZIONE. LEGISLATORI E SOCIETA' CIVILE, INTANTO, SI ORGANIZZANO OGNUNO PER PROPRIO CONTO, DIVERGENDO INVECE  DI CONVERGERE. CHI PAGA, ECONOMICAMENTE E CIVILMENTE? IL SOLITO UTENTE  DELLA GIUSTIZIA. E L'UNIONE EUROPEA DOV'E'? SEMPLICEMENTE NON C'E'. UN INVITO A BONINO, MONTI E SANTER.

Firenze, 24 Luglio 1998. Renato Mannheimer, direttore dell'Ispo, lo scorso
lunedi', sul Corsera, ci ha fatto sapere che il 52% degli italiani non ha
fiducia nei giudici. Oggi sono stati diffusi i dati di un sondaggio di
Rclog. Alla domanda sull'imparzialita' dei giudici, il 74,1% degli
interpellati pensa che non esista, a fronte del 12,7% che la pensa al
contrario e il 13,2% che non risponde.
"Solo 13 italiani su cento credono che la giustizia italiana sia tale, e
gli altri 87?" Questa la domanda che pone l'Aduc, per voce del presidente
nazionale Vincenzo Donvito, che cosi' continua: "Gli altri 87, legislatori
compresi, fanno da se', secondo i loro interessi che, necessariamente, non
collimano con quelli della collettivita'. L'utente dei servizi della
Giustizia e' sempre piu' in balia di cose che non puo' controllare
attraverso la legge e la democrazia, come dovrebbe essere in uno Stato
moderno a vocazione occidentale.
La situazione e' molto grave. Il legislatore, dopo il fallimento della
Bicamerale, sembra che si stia organizzando per nuove norme che
istituiscano concetti e pratiche di giustizia politica piu' che civile e
giusta. La societa' civile ed economica, per sua vece, moltiplica a iosa le
forme di arbitrato, dove, approfittando della confusione generale, ognuno
si erge a portatore della giusta norma: il caso piu' eclatante e' quello
dell'accordo tra alcune associazioni di consumatori e alcune banche per la
rinegoziazione dei mutui ipotecari, col il solo effetto di una reciproca
pubblicita' a danno dei consumatori e del Diritto.
E' una situazione in cui la mitica Europa potrebbe svolgere un'importante
funzione, ma non lo fa perche' non c'e': e' concentrata solo
sull'imposizione economica e monetaria.
Certamente l'Aduc non e' la prima a denunciare questa situazione, ma siamo
allarmati perche' si stanno creando condizioni di emergenza che
porterebbero a giustificare qualunque atto e provvedimento. E siccome
sappiamo che sono gli utenti dei servizi giudiziari che pagheranno per
questo, poniamo ora il problema con forza e decisione, chiedendo ai nostri
due commissari europei, Emma Bonino e Mario Monti, di farsi portavoce di
questa preoccupazione.
Per questo, oggi stesso invieremo questi dati ai due commissari e al
presidente di turno Jacques Santer, perche' valutino le possibilita' di
intervento immediato.

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it
mailto aduc.it{Sostituisci con chiocciola}aduc.it
Tel.055290606 - 0552302266