SPETTACOLO&MODA - Maggio 1998


Una Femmina primordiale

Monica Guerritore parla del suo ultimo film, storia di una donna travolta da una passione istintiva e senza freni. Ma parla anche di sé, della sua sensualità, della sincerità ritrovata, degli uomini e della sua incrollabile scelta: la monogamia

Monica Guerritore non è certo un’attrice che ha bisogno di presentazioni. Grande interprete di teatro e di cinema, arriva sul grande schermo con un nuovo film intitolato Femmina e diretto da Giuseppe Ferlitto. Pellicola di torrida sensualità, ispirata da alcuni recenti fatti di cronaca, vede protagonista la Guerritore nel ruolo di una donna abbandonata alla passione più estrema e violenta.

Monica Guerritore, ma allora dalle donne bisogna aspettarsi veramente di tutto?

Ci vorrebbe un Dottor Jekyll e Mr. Hide dal punto di vista femminile per spiegare bene quello che succede a una donna. Quando le donne presentano una doppia identità è davvero difficile dire quello che succede dentro di esse. Emotività, violenza, intuito e passionalità sono le caratteristiche che contraddistinguono le donne. Ci sono dei casi in cui la corazza che le femmine si sono messe per proteggersi e dare un’immagine ben definita di sé, viene meno e così esse cedono al loro istinto femminile primordiale. E’ per questo che io e Rita Cecchi Gori abbiamo voluto realizzare una pellicola abbastanza scomoda e originale che indagasse su come sono le donne stimolate dal punto di vista della loro sensualità. Abbiamo voluto raccontare cosa sono le donne veramente, lontano dalle iconcine cui siamo abituate e in quattro settimane è venuto fuori un film appassionato, grazie alla sceneggiatura di Giuseppe Patroni Griffi. Il percorso che porta all’omicidio, al fatto di sangue sarà però più comprensibile alle spettatrici che agli spettatori.

Lei è imbarazzata a mostrarsi nuda sul grande schermo?

Il nudo come tutte le cose scoperte non è morboso, né evocativo, mentre il cinema deve essere evocativo. Gli spettatori devono sentire come loro quelle immagini, ed è per questo che bisogna realizzare queste scene con un po’ di mistero.

Perché definisce il suo personaggio come fondamentalmente "sincero"?

Perché le donne sono sempre e comunque molto più sincere degli uomini. Ad esse si insegna a essere docili, miti, affabili, mentre agli uomini viene insegnato a essere violenti e forti. Questo è un guasto e una violenza che bisognerebbe evitare. Io stessa sono diventata più sincera con me stessa da poco tempo. Personalmente mi sono scoperta anche come attrice solo negli ultimi anni. Non amo definirmi molto, perché come attrice devo tentare di assomigliare un po’ ai miei personaggi, però mi rendo conto di essere entrata in un’età più sincera e piena. E’ così che riesco a capire anche il personaggio che interpreto in Femmina e perdonarla.

La sua natura è romantica?

Io amo un uomo alla volta ed ogni volta è per sempre. Le donne sono veramente monogame perché riescono ad amare una sola persona per volta, mentre questo – agli uomini – non accade davvero. Quando amo un uomo, lo faccio per tutta la vita. Se poi finisce, ne amo un altro per tutta la vita ancora.

Marco Spagnoli