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LETTURE&SCRITTURE Maggio 1998



Menorah, ovvero i predatori del candelabro perduto

Ecco la recensione del suo ultimo libro, scritta dall'autore stesso
di suo pugno, anzi  mouse

MENORAH
di Marco Buticchi - Longanesi & C. - pagg. 377

"Non è certo facile recensire una propria creatura, quasi mi dicessero di parlare delle mie figlie... Comunque mi appresto a farlo, forte di tutta l'imparzialità che può derivare da quanto espresso sopra. Provate a pensare al simbolo di un popolo, scomparso nella notte dei tempi, provate a pensare al suo valore, intrinseco, storico e religioso. Provate a pensare a venti secoli di infruttuose ricerche, di indicazioni criptiche, di notizie frammentarie. Parlo della Menorah, il candelabro ebraico a sette bracci, razziato dal Tempio di Gerusalemme dalle armate di Tito nel lontano 70 D.C. E vi assicuro che, nel corso delle ricerche che hanno accompagnato la stesura del mio romanzo, non ho trovato grandi disponibilità da parte del popolo d'Israele: quasi che il loro segreto non debba essere svelato, quasi che una sorta di diffidenza si presentasse ogni volta che qualche curioso volesse saperne di più, quasi che le enigmatiche parole bibliche che descrivono il Sacro candelabro, risuonassero ancor oggi tra le volte delle sinagoghe o di ogni biblioteca nella quale mi sono recato.

E fino a questo punto è storia: la Menorah, tradotta a Roma, precede il corteo trionfale dei legionari, sorretta a braccia da otto soldati. Si stima che pesi una settantina di chilogrammi in oro massiccio, lavorato a martello, con i sette calici a forma di fiore di mandorlo. Il candelabro viene spesso esposto assieme al tesoro del Popolo di Roma, poi, alle prime luci delle invasioni barbare, scompare senza lasciare traccia, o meglio, lasciando dietro di sé una ridda di voci mai confermate, malgrado le ricerche continuino ancor oggi. Un abile decoratore del XVIII secolo di origini veneziane, viene chiamato presso un grande di Francia per terminare alcuni lavori nell'hotel particulier di quest'ultimo. Come assistente, Antonio Fedeli - questo il nome dell'artista veneziano -, sceglie un esperto Lama Tibetano, in Europa per terminare il suo cammino verso la conoscenza. Assieme i due, a cui si aggiungerà un nobile disinvolto e amante del rischio, vivranno i giorni turbolenti della Rivoluzione Francese e, seguendo misteriosi messaggi, giungeranno fino al tesoro.

Antonio Fedeli, però, amava custodire ogni sua impressione in un diario personale, diario che, passando di mano in mano, attraverso i secoli, arriva fino in quelle di Oswald Breil, capo del Mossad che, aiutato da due splendide e temerarie eroine si metterà sulle tracce della Menorah. Ma vi immaginate che cosa può significare entrarne in possesso, soprattutto per uno dei tanti nemici di Israele? Potrebbe essere un'arma estremamente pericolosa: il simbolo di un popolo nelle mani di chi vuole annientare quello stesso popolo. E il cammino di Oswald Breil e dei suoi collaboratori si intreccia con quello di Hytham Fasatne, uomo d'affari libanese con potenti amicizie, enormi ricchezze e ben pochi scrupoli. Sarà così che, tra tramonti rosso fuoco negli altopiani tibetani, accarezzati dal vento caraibico che spazza Miami, avventure mozzafiato nelle caotiche giornate della Rivoluzione Francese, si arriverà, attraverso continui colpi di scena e passaggi in luoghi ammantati di leggenda, alla verità. Ma il mistero e la sorpresa saranno sempre in agguato, pronti a risvegliare l'interesse del lettore anche quando ogni tassello del puzzle sembrerà aver trovato una sua precisa collocazione".

Marco Buticchi