indice ARTE - a cura di Giovanna Grossato - Marzo 1998



Semeghini, il poeta della luce

Palazzo Forti ospita, fino al 29 marzo, una rassegna di un centinaio di dipinti del pittore mantovano Pio Semeghini, morto a Verona nel 1964. Tali opere, che provengono da numerose collezioni pubbliche e private italiane, costituiscono un percorso ragionato sull’attività pittorica di Semeghini, dai suoi esordi alla fase matura, guidate come sono, nel loro itinerario espositivo, da una precisa analisi storico-critica.

Ne emerge una figura d’artista molto poetica e, pur estremamente consapevole del retroterra della cultura figurativa rinascimentale italiana, anche attentissima ai fenomeni Impressionisti e Postimpressionisti della fine del secolo XIX dei quali egli interpreta liberamente ed intimisticamente, al di fuori da qualsiasi schema scontato, il fenomeno retinico della luce.

Il bel catalogo Electa che accompagna la mostra, curato dal direttore della Galleria d’arte Moderna di Verona Giorgio Cortenova e da Francesco Butturini, oltre alle riproduzioni delle opere, propone anche interessanti apparati ed alcuni saggi di Renato Barilli, Nico Stringa Anna Chiara Tommasi, Roberto Lambarelli e lo stesso Butturini. Saggi che affrontano particolari problematiche dell’attività di Semeghini, chiarendone ulteriormente il significato anche alla luce degli eventi culturali del suo tempo.

 

G.G.