Index Primopiano - Febbraio 1998

Silenzio in classe,
oggi costruiamo il Colosseo

I rappresentanti di oltre cinquanta comuni italiani si sono incontrati a Napoli per discutere un insolito progetto: far riprodurre agli studenti delle scuole piccoli modelli dei maggiori monumenti del Paese. Un "Museo Tattile" per far conoscere l’arte ai ciechi con una strizzata d’occhio al turismo. Ma anche un modo per avvicinarsi al patrimonio storico nazionale e inventare un nuovo linguaggio

L’adesione del Comune di Napoli al progetto "adotta un monumento" ha dato visibilità istituzionale al lavoro di coordinamento nazionale svolto dalla Fondazione "Napoli ‘99". Questa è stata la prima novità presentata da Mirella Baracco, responsabile nazionale, agli oltre 50 assessori all’istruzione dei comuni italiani convenuti per l’annuale assemblea di verifica della rete nazionale. Iniziato quattro anni fa il progetto "la scuola adotta un monumento", ora coinvolge oltre 1.500 scuole dal Nord al Sud d’Italia unite dallo stesso entusiasmo e impegno per valorizzare, conoscere e difendere i beni culturali attraverso la partecipazione diretta dei giovani delle scuole dell’obbligo e delle superiori, guidati da insegnanti appositamente formati e sostenuti da associazioni ed enti locali.

L’intervento del sindaco di Napoli Bassolino, che ha partecipato ai lavori, si è incentrato sul raccordo e il coordinamento fra i comuni e le scuole impegnate su questa iniziativa. Poiché il problema delle risorse è sempre quello più discusso, Bassolino si è impegnato a chiedere all’ Anci nazionale di inserire fra le priorità e gli indirizzi previsti dalla Legge 285/97 per la promozione dei diritti e delle opportunità dell’infanzia e dell’adolescenza – che prevede un investimento per i prossimi due anni di 750 miliardi – il progetto "la scuola adotta un monumento". Così "evitiamo di disperdere in mille rivoli i finanziamenti – ha sottolineato Bassolino – facendo leva sui comuni che hanno già significative esperienze, mettendo a disposizione delibere e proposte che possono essere utili per ampliare e valorizzare i progetti più interessanti":

L’obiettivo comune da parte dei comuni aderenti alla rete è di allestire entro il 1999 un Museo Tattile che avrà il nome di "Atlante arte - L’Italia a portata di mano". Si tratta di costruire "oggetti plastici" ispirati ai monumenti adottati che avrà come primi fruitori i non vedenti, ma che a partire dall’handicap sarà aperto a studenti e turisti che visteranno Napoli nel 2000. Il Museo troverà sede presso la Galleria Principe di Napoli, vicino al Museo Nazionale Archeologico. Con questa realizzazione si permetterà ai non vedenti di confrontarsi con il mondo dell’arte sulla base di modelli costruiti da giovani che interpretano il monumento e ne definiscono la storia e i significati. Così attraverso il tatto avranno modo di verificare ed evitare che il mondo fantastico possa prevalere sulla realtà.

Il messaggio positivo dell’iniziativa sta nell’obiettivo di offrire un servizio non ghettizzato, ma che parta dallo svantaggio per offrire a tutti un messaggio culturale e artistico. La scuola, che quotidianamente sperimenta nuove forme di inserimento e recupero dei ragazzi "svantaggiati" "farà proprio – ha detto Virginia Zamparelli, animatrice di questo programma – un progetto nel quale è richiesta verso alcuni una attenzione "speciale": Il ruolo educativo della scuola ricaverà benefici perché è costretto a indagare i bisogni di altri soggetti pensati come "diversi" e a studiare i diversi linguaggi comunicativi".

I modelli costruiti dalle classi che hanno adottato un monumento forniranno così sensazioni e informazioni con tutte le percezioni attraverso i sensi, non solo quello visivo. Essi verranno raccolti in un'unica sede, dopo eventuali mostre e selezioni locali, e avremo così un’Italia a portata di mano per tutti, compresi i portatori di handicap. Si raccoglieranno le testimonianze delle presenze artistiche dei luoghi adottati in tutto il Paese e il museo sarà anche un laboratorio in permanente sviluppo.

Nell’assemblea annuale dei comuni della rete è stato confermato l’alto valore civico che possiede l’adozione di un monumento da parte delle scuole. Se è preoccupante il deterioramento della moralità pubblica e l’incertezza dei valori condivisi, allora la formazione deve assumere l’impegno di dare ai giovani il gusto di partecipare attivamente e con forme originali e creative alla difesa del nostro patrimonio artistico, che rappresenta la memoria e la ricchezza dell’Italia. La scoperta dei significati e della storia di un’opera artistica, l’acquisizione del senso di responsabilità nel difenderla e fare conoscere il monumento diviene valore civile. Del resto gli assessori all’istruzione hanno sostenuto che dall’esperienza avuta e dalle manifestazioni esterne organizzate dagli studenti (rappresentazioni teatrali che comunicano la storia del monumento, le viste guidate dei giovani, gli scambi di classi, l’apertura dei monumenti spesso abbandonati o poco valorizzati ecc.) sono stati accolti come utili strumenti per accrescere il senso civico e contrastare i fenomeni della dispersione scolastica.

A questo proposito un’osservazione critica è rivolta ai provveditori e al ministero della Pubblica istruzione per lo scarso impegno e attenzione finora dimostrati verso questa iniziativa che, a differenza di quelle "burocratiche", sorge dal basso e proprio per questo si sviluppa sempre più. A testimonianza di questa espansione della rete vanno segnalate le nuove città che solo da pochi mesi si aggiunte e che erano presenti a Napoli per la prima volta: Modena e Palermo.

Infine si è detto che le proposte educative risultate originali e innovative per qualità e per i contenuti volti a valorizzare i beni culturali, potranno trovare anche nella multimedialità e nel collegamento telematico una ulteriore obiettivo. Su questo campo si dovrà al più presto attivare un servizio per la rete.

Forse anche a partire da questa iniziativa in cui sono coinvolti così tante amministrazioni civiche, si inizia a sperimentare il nuovo ruolo degli enti locali nei confronti della formazione permanente e dell’educazione dei giovani, ma anche per il collegamento a livello nazionale delle esperienze e delle proposte istiutizionali. Superata la fase sperimentale la rete nazionale "la scuola adotta un monumento" ha trovato una strada comune con mete condivise. Così l’iniziativa si consolida attraverso le azioni e le proposte che gli enti locali hanno saputo elaborare e che metteranno a disposizione di quelle che si aggiungeranno.

Marco Appoggi

Elenco dei comuni che aderiscono alla rete nazionale:

NAPOLI (coordinamento nazionale e rete europea)
ANCONA (compresa la Provincia)
CERIGNOLA
COSENZA
GENOVA (compresa la Provincia)
GRAVINA DI PUGLIA
LUCERA
MARCHE
MACERATA
MODENA
MONOPOLI
OSTUNI
PALERMO
PISA
RECANATI
REGGIO CALABRIA
BASILICATA (Regione)
ROMA
SALERNO
SIRACUSA
TARANTO
TORINO
VENEZIA
VICENZA