SPETTACOLO&MODA - Febbraio 1998


Brass, vietato ai maggiori di 18 anni

Questa volta il regista del soft-core all’italiana lancia la sua "Monella", storie erotiche di una ragazzina negli anni ’50. Un film su un’adolescente destinato, dice il cineasta veneziano, agli adolescenti nonostante la censura. Già venduto, tra l’altro, ad almeno 40 nazioni

Tinto Brass torna al cinema con un nuovo film dal titolo Monella, interpretato dalla diciannovenne napoletana Anna Ammirati. La storia per la sceneggiatura - secondo il regista veneziano - sarebbe nata dalle chiacchiere che Brass ha fatto con la sua nipote sedicenne Lulù. Quest’ultima gli avrebbe comunicato "la voglia e la gioia di vivere degli adolescenti". Ambientato a Cà del Mosto al centro di quel "triangolo della gnocca" che il regista dice essere presente tra Parma-Mantova-Modena, il film racconta le avventure e le marachelle erotiche di un’adolescente nell’Italia della fine degli anni Cinquanta. Il film è stato già venduto in quaranta nazioni di tutto il mondo, un segno che il Made in Italy di Tinto Brass tira ancora... è proprio il caso di dirlo.

Brass, un altro film vietato ai minori di diciotto anni...

Ai censori basta sentire il mio nome per arrivare a questo tipo di divieto. In realtà sarebbe bastato vietarlo ai minori di sedici anni. Mi dispiace perché la storia è dedicata ai ragazzi visto che si parla di temi come masturbazione, verginità e gelosia.

Lei - in questo film - ha doppiato Patrick Mower che sembra assomigliarle anche fisicamente. Insomma, si sarebbe creato un alter-ego...

Avevo offerto la parte a Gigi Proietti, ma era occupato.

Monella segna il ritorno al suo fianco anche di Serena Grandi...

Sì è vero. È dai tempi di Miranda ovvero dodici anni che non lavoravo con Serena. È sempre bello vedere le sue grazie "opulente" sullo schermo.

Cosa pensa della protagonista del suo film ?

Ho tradito le aspettative di tutti coloro i quali si aspettavano da me un’altra pin-up assai prorompente. Anna è dotata di un viso mercuriale, oserei dire, da "ragazza della porta accanto". Lavorare con lei è stata una continua gioia dei sensi perché rappresenta davvero "la gioia di vivere" della gioventù. Le sono grato perché tramite il suo corpo ho condotto lo spettatore alla volta di un viaggio - spero non banale - all’interno dell’anima di una donna. Nel momento in cui un uomo crede di avere conosciuto una donna si perde completamente. L’animo femminile si perde in un pozzo senza fondo.

Oltre alle confidenze di sua nipote, a chi si è ispirato per questo film ?

A Clara Bow, detta anche "la ragazza del jazz". Un’attrice dall’esistenza a dir poco movimentata che i francesi chiamavano gamine ovvero Monella.

La protagonista del film si chiama Lola e c’è un patrigno un po’ambiguo. I riferimenti a Lolita non sono casuali...

Ho letto Nabokov e ho visto il film di Kubrick, insomma la storia è molto differente. Entrambe le figure fanno appello a una sorgente comune di ispirazione.

A proposito di Lolita di Adrian Lyne, cosa pensa dei picchettaggi di fronte ai cinema in Germania ?

Non ho visto il film di Lyne, ma credo che tutto possa essere ricondotto alla mancanza di giocosità che i tedeschi hanno nei confronti del sesso. In Germania, gli abitanti sono privi della gioiosità latina e anglosassone con cui si vive la sessualità. Non c’entra niente il fatto che il film potrebbe ispirare alla pedofilia, sarebbe stato così nei confronti di qualsiasi altra pellicola con un vago sfondo sessuale.

Eppure anche in Inghilterra il nuovo film di Stanley Kubrick Open eyes wide shut è nel mirino della censura senza nemmeno essere uscito, perché accade questo ?

Io penso che spesso queste cose possono essere ricondotte solo a iniziative promozionali da parte delle case di produzione. Esiste ovviamente una certa sessuofobia da parte delle autorità culturali e religiose, mentre la gente normale vorrebbe essere lasciata in pace per vivere tranquillamente la sua vita sessuale. Ad ogni modo credo che il film di Kubrick uscirà e sarà - senz’altro - un capolavoro.

Pare comunque che Kubrick abbia avuto grandi problemi a girare questo film...

Ma certo perché il sesso al cinema non si può ridurre a una toccata di cosce e a una tetta nuda. Per girare delle scene sensuali io metto la stessa perizia con cui Visconti girava il Gattopardo. Non è una cosa per niente facile, anzi...Ci vuole una grande perizia espressiva e formale.

Tornando a Monella quale potrebbe essere uno slogan promozionale del film ?

A chi piace la gnocca, di destra o di sinistra, questo è il film per voi...

m. s.