Index LETTURE&SCRITTURE Gennaio 1998



Il campeggio? Sul campo minato

E’ la prima guida che insegna città e Paesi da evitare. O se proprio ci dovete andare, vi dice come salvare il portafoglio e la pelle. Sono i "Luoghi più pericolosi del mondo", mille pagine di consigli, battute e avventure per turisti in mezzo a guerre civili, integralismi, pirati, delinquenti e imbroglioni di tutte le latitudini

Se invece dei villaggi Mediterranee alle Seychelles, delle gite organizzate in Bretagna o del giro delle isole greche preferite qualcosa di più emozionante, c’è il libro che fa per voi. Si chiama "The World’s Most Dangerous Places" (I luoghi più pericolosi del mondo), l’autore è Robert Young Pelton ed è edito dalla Fielding Worldwide. E’ un manuale di mille pagine per viaggiatori senza paura, scritto "on the road" e che ha due scopi del tutto opposti: guidarvi tra città e Paesi ad alto rischio per il turista o togliervi ogni voglia di uscire di casa, se non per un weekend nella pensioncina di Cesenatico.

Dangerous Place insomma spiega dove le persone ragionevoli non dovrebbero andare. E se proprio insistono è meglio che sappiano che dietro la curva ci sono campi minati, banditi, ladri, pirati, terroristi, sequestratori, guerre civili o integralisti assatanati. Il problema, dice Pelton, è che una volta erano poche le persone che potevano permettersi grandi viaggi. Oggi invece chiunque ha un paio di milioni in tasca può arrivare dove vuole. Anche dove è meglio non arrivare.

Così l’idea della guida a doppia funzione: aiutare il viaggiatore pazzo e comunque divertire chi il libro preferisce leggerselo davanti al caminetto. Visto che come ha scritto il New York Times sulla sua recensione avventure, umorismo e curiosità non mancano: "Uno dei libri più bizzarri e affascinanti degli ultimi anni". Robert Pelton, 42 anni, per scrivere la guida (assieme ad altri due collaboratori) ha girato realmente mezzo mondo. "Pensare che negli anni ’60 – ha detto – Per molti americani il massimo dell’esotico era andare in Europa". Adesso non ci sono più limiti: normali turisti passano dalla Cambogia al Medioriente, dal Congo al Tibet.

Qualche esempio di nazioni poco raccomandabili? Tra i Paesi dove "gli occidentali sono considerati un vero e proprio bersaglio una volta fuori dalla porta degli alberghi o dei campeggi" ci sono Colombia, Sierra Leone, Afghanistan e Algeria. Ma anche andarsi a prendere una birra a Nairobi, in Kenia, per Pelton vuol dire rischiare grosso. Altri consigli: "La probabilità di essere aggrediti o accoltellati da gruppi terroristici è di gran lunga inferiore a quella di essere vittime di semplici delinquenti". Insomma in Algeria, Egitto, Turchia, Cambogia, Burma, Colombia, Filippine e Perù è molto più facile essere truffati e derubati che inseguiti al grido di "morte agli infedeli" o "muerte el gringo".

Ci sono poi i consigli classici, ma mai inutili: non sfoggiare ori e orologi luccicanti, tenere sempre strette macchine fotografiche e videocamere, evitare gli zainetti fantasia sulle spalle perché "è come dipingersi un bel bersaglio sulle spalle". Ma il 1° comandamento che può valere i soldi o la pelle in molti Paesi è quello di farsi degli amici del luogo: "Molti crimini vengono compiuti su turisti soli o che non avevano amicizie locali - spiega Pelton – In genere io mi faccio amico un tassista…".

L’idea di scrivere una guida sui posti più pericolosi del mondo è venuta a Robert Pelton durante una festa a Parigi con alcuni fotografi di guerra che tornavano dalla Liberia: "Mi dicevano che non esisteva nessuna guida per andare nei posti dove in realtà ne serviva veramente una". Così è nato il libro, con le sue 22 zone di guerra e più di 85 itinerari mondiali considerati a rischio, oltre alle quasi 82 guerre civili in corso in base ai dati dell’Onu. Per utilità o diletto, comunque il libro ha avuto successo ed è già alla sua seconda ristampa. Una curiosità: la casa editrice subito dopo la II guerra mondiale scriveva guide per gli agenti dell’Oss all’estero, il servizio segreto militare. Con altri obbiettivi, ma la tradizione in fondo continua.

Per saperne di più

http://www.fieldingtravel.com/BookFinder/DP.html