Index Attualità - Novembre 1997


Per favore, il pieno d’aria...

Dopo la tragedia nella camera iperbarica di Milano non è certo un argomento facile. Almeno in Italia. Eppure l’ultima trovata per affrontare la dura vita delle metropoli arriva da New York e si chiama "Oxygen Station". Cioè un salottino con musica dolce, luce soffusa e soprattutto una mascherina ad ossigeno sulla bocca. Anche, a richiesta, all’aroma limone, arancio, mela. Vero benessere o, come dicono i medici, moda inutile?

Le lattine di "Aria di Parigi", vendute come souvenir ai turisti dei primi anni del Novecento oggi fanno la parte del leone nelle collezioni di grandi e piccoli antiquari e "amatori" che le mostrano a ospiti e acquirenti con spirito divertito. Eppure a oltre ottanta anni dalla creazione di questi piccoli oggetti che oggi ci ispirano una grande tenerezza, "una voglia di aria pulita" si è diffusa in una delle più trafficate metropoli del pianeta: New York. State tutto il giorno nel traffico ? Non riuscite più a camminare per le strade di Manhattan senza sentire un senso di pesantezza? Dormite male la notte? Vi sentite soffocare? Non c’è problema. Basta una telefonata all’ Oxygen Station e tutto andrà meglio di prima. Solo su appuntamento, al costo di pochi dollari, infatti, potrete "prendere una bella boccata d’aria" trascorrendo un’oretta in un comodo salottino con sottofondo musicale e luce soffusa, attaccati a una bombola d’ossigeno.

Certo in questo periodo in Italia, dopo la tragedia della camera iperbarica di Milano, la parola ossigeno mette qualche giustificata inquietudine. Ma a New York sono molti gli "inalatori convinti" (comunque da semplice bombola) che potrete trovarvi a fianco: autisti, studentesse, signore dei quartieri alti accorrono a frotte in questo centro di "riossigenazione" per trovare un "nuovo equlibrio respiratorio" e i risultati sono visibili a tutti: si dorme meglio la notte, ci si sente più vivi e meno compressi all’interno del traffico caotico della "Grande mela". Per non parlare dei deliziosi optionals messi a disposizione dall’Oxygen Station: bombole d’ossigeno all’aroma di limone, arancia e mela sono già utilizzabili, mentre altre con essenze ancora più "esotiche" verranno presto preparate per clienti dalle "narici raffinate".

Ma serve davvero passare un’ora ogni tanto attaccati a un respiratore per risolvere i problemi di respirazione causati dallo smog e dall’anidride carbonica delle nostre città? "Assolutamente no" - risponde convinto il dottor Abe Sander del New York Hospital - "E’ una cosa senza alcun fondamento che è inutile per tutti coloro i quali non abbiano seri problemi connessi alla respirazione. Se queste persone si sentono meglio lo devono solo alla loro immaginazione..." Ma come? Allora possiamo davvero definire tutte le cose proposte dall’Oxygen Station come semplice "aria fritta"?

m.s.