NAUTILUS ospita un
Giornale d'Istituto

E poi, magari, chiedono pure scusa !

Cosa non si farebbe per farsi ascoltare un pò di più …

Cari ragazzi, non spetta a noi criticare chi ci ha criticato, restiamo ad ossevare e ad ascoltare attentamente ciò che ci vogliono far credere. Questo non è un atto penitenziale, anzi, crediamo noi, sia un mezzo di protesta più forte di tanti altri. Con lo sciopero del 20 settembre abbiamo commesso uno sbaglio, una ragazzata, abbiamo fatto ciò che volete, ma non abbiamo fatto nulla da poter essere così diffamati dalla stampa locale e nazionale.

Senza aggiunta di polemiche, vi vogliamo riportare in seguito ciò che hanno fatto e scritto alcune persone su di noi.

"Il Giornale di Vicenza" che tutti amiamo il 22 settembre ha pubblicato un interessante articolo nel quale dichiarava che noi svogliati ragazzi del Rossi pur di fare una sosta post-inizio abbiamo indetto uno sciopero. Ma non solo; in seguito a queste affermazioni riportavano i commenti del Provveditore agli studi Vivona e del nostro Preside: "Ogni giorno di sciopero costa cento milioni e siamo pronti a prendere provvedimenti disciplinari: tagli alle gite e pronti i 7 in condotta".

Sulla stampa nazionale

Se fosse solamente per questa pubblicazione non sarebbero sorte polemiche, il fatto è che nei giorni seguenti sono apparsi anche in testate diverse, perfino nazionali, articoli simili contro la dignità del Rossi.

Il giorno 25 settembre "La Repubblica" fa apparire a pagina 11 un articolo in grassetto che intitola "Marinano in massa la scuola", continuando: ".....gli studenti dell' Istituto Tecnico Rossi al momento di entrare a scuola, si sono visti esposti gli orari definitivi delle lezioni......", "......la metà degli iscritti hanno fatto dietrofront, direzione Corso Palladio: il cuore della città, dello struscio e dello shopping."

Come se non bastasse due giorni dopo il "Gazzettino di Vicenza", con un articolo di Elena Dal Maso espone in prima pagina: "Bruciate ? Poi pagherete..", continuando poi con un commento del Provveditore agli studi riferendosi al probabile sciopero di sabato 27 : "....I genitori questa volta sono stati avvisati. Non andando a scuola gli studenti fanno un danno a sè stessi, buttano via i soldi delle famiglie e di tutti i contribuenti. E poi non imparano, non tentano di costruirsi un futuro nel mondo del lavoro. Se non riescono a frequentare la scuola, l'abbandonino. Le superiori non sono ancora un obbligo, in Italia, ma una scelta fatta non da bambini, ma da persone di quindici anni."

Una delle cose più scioccanti, è apparsa nuovamente ne " La Repubblica" che il giorno 28 settembre (giorno seguente allo sciopero al quale non abbiamo aderito) espone come sottotitolo: "A passeggio in Corso Palladio , fra negozi di moda e gelaterie. Il preside del Rossi: "Questo sciopero è costato cento milioni".

C' ü poi un intervento attribuito a Rolando Lotto, preside del consiglio d' Istituto che afferma: "Se tutti i genitori si comportassero come lui numerosi ragazzi vicentini finirebbero a letto senza TV, mangiando a cena il minimo indispensabile e solo dopo aver imparato a memoria la carta dei diritti e dei doveri degli studenti di buona famiglia."

Tutto ciò poiche Lotto aveva evidenziato l'esigenza di prendere dei provvedimenti disciplinari.

Lo stesso giorno "Il Giornale di Vicenza" scrive: "Hanno manifestato in duemila"...."I GRANDI ASSENTI SONO GLI STUDENTI DELL'ISTITUTO ROSSI , che dopo una settimana di polemiche, prevalso il buon senso, hanno deciso di rimanere in aula.

Questi commenti sul nostro istituto sono stati anche accompagnati da servizi televisivi di reti locali e nazionali. Prima fra tutte la RAI che con un unico servizio per le sue tre reti ha fatto sì che interviste di un quarto d'ora di singole persone si tramutassero in spezzoni di pochi secondi. Ne sanno qualcosa i ragazzi della 5^Sub che visto si piombare in classe giornalisti e telecamere, presi in contropiede, non hanno saputo rispondere facendo così il gioco dei giornalisti che hanno tenuto le opinioni meno appropriate.

Un altro servizio inquietante è stato proposto dalla trasmissione "Studio Aperto" nel telegiornale di sabato 27 settembre. Le immagini inviate proponevano interviste a ragazze, estranee al nostro istituto le quali a domande del tipo :"perchè avete fatto sciopero?" hanno risposto con risate e con commenti improponibili. Le immagini, essendo affiancate al servizio che trattava le vicende accadute al Rossi pochi giorni prima, lasciavano intendere che queste risposte fossero di allievi del nostro Istituto, cosa assolutamente falsa. Quest'ultima affermazione è cosa certa poichè quelle interviste sono state fatte sabato 27 mattina, e noi quel giorno eravamo in classe.

Come ultimo episodio ci sentiamo in dovere di segnalare il continuo via-vai di telecamere e giornalisti all'interno del nostro istituto e di un periodo apparso ne "Il Giornale di Vicenza" nel quale si affermava che il braccio di ferro tra noi studenti e il preside Concetto Privitera era appena cominciato. Insomma, a noi sembra che giornali e tv abbiano troppo calcato la mano nei nostri confronti.

di Fabio Canella, 5^AT e Paolo Todesco, 3^DT