Index ATTUALITA' - Ottobre 1997

La felicità? Una volta al giorno dopo i pasti

Negli Stati Uniti va a ruba, in Italia fa più fatica ma è oramai una realtà. Anche perché sembra oramai assodato che il prozac, antidepressivo dell’ultima generazione definito la "pillola della felicità", ha aiutato e aiuta molte persone con problemi psicologici veri. Compresi quelli della bulimia. Certo non l’antidoto assoluto, ma un passo avanti verso la guarigione forse si

Ma il prozac è davvero la pillola della felicità? Stando alle statistiche dei farmaci più venduti negli Usa è secondo solo all’aspirina, quindi è probabile che l’effetto di questo farmaco sia realmente molto buono. Il fatto è che il prozac è un farmaco in buona misura ben tollerato quindi è verosimile ritenere che questa caratteristica ed il fatto che sia uno psicofarmaco antidepressivo incida positivamente sull’umore di che ne fa uso. Non è un mistero per nessuno che una buona percentuale dell’efficacia di una cura risiede nella buona o cattiva disposizione che si ha nei confronti di un trattamento terapeutico . Nel caso degli psicofarmaci questo è di gran lunga più evidente .

Negli Stati Uniti il prozac è un vero e proprio fenomeno sociale, cosa che ha spaventato molti europei, in particolar modo gli italiani che non sono tradizionalmente dei cultori delle malattie della psiche. Eppure il prozac se usato nelle giuste dosi e sotto strettissimo controllo medico ha avuto degli esiti più che buoni anche nei casi di bulimia nervosa. Anche se questa malattia così diffusa, soprattutto tra le donne di ogni età nelle società industrializzate, non ha certamente trovato nella cosiddetta "pillola della felicità" un antidoto assoluto.

Questo perché malattie come la bulimia nervosa hanno un riscontro fisiologico che ad un certo stadio sfugge al controllo volontario di chi ne è affetto. Ciò significa che appunto perché il vomito indotto, così come determinate pratiche alimentari, provocano assuefazione, ad un certo livello benché il bulimico desideri smettere con i suoi accessi gli risulta fisicamente impossibile riuscire a resistere. La mente umana fa scattare determinati meccanismi da cui la semplice volontà non è in grado di svincolarsi. Ma ciò non significa assolutamente che sia tutto nelle mani di prozac, non esiste in realtà una "pillola della felicità", e l’uso di psicofarmaci per avere un esito positivo deve essere sempre accompagnato da psicoterapia e da controllo medico.

Non è mai consigliabile infatti l’autoprescrizione di uno psicofarmaco, al prezzo poi di credere che la nostra felicità e la forza che prima derivava per esempio dalle pratiche bulimiche ora dipenda da una pillola bianca e verde. Così come non ci si può affidare alle mani di uno psicologo in maniera incondizionata, fermo restando che un buon medico così come un buono psicologo certi atteggiamenti li sanno pilotare in maniera positiva (purtroppo non ci sono sempre buoni medici e buoni psicologi, così come non ci sono sempre buoni elementi per ogni categoria lavorativa). Non tutti quelli che hanno la febbre hanno l’influenza, così come non tutti quelli che sono giù di morale hanno delle turbe psichiche gravi come può essere la bulimia nervosa. Prozac non è dunque utilizzabile da chi si sveglia con la luna storta: ma da chi vuole seriamente provare a guarire dalla bulimia, sì.

Roberta Paolini