Index MUSICA - Luglio 1997



Smog

Red apple falls (Domino)

Un nome strano si è scelto Bill Callahan per il proprio progetto, un nome difficile da associare a grigie città quando si sia ascoltata la musica, ma un nome che ha perso una sua ragione ed "oggi non ha più un significato" come egli stesso afferma. Dimenticate Morrisey, lasciate da parte tutti i dischi dei Joy Division, Callahan è l'erede di una tradizione nascosta richiusa su se stessa: Townes Van Zandt, il Cosby di "If I could only remember my name", i Bird e l'immancabile Neil Young. Ma il loro giovane ed introverso nipotino porta con sè un bagaglio gotico che non può non far pensare a quanta distanza ci sia tra lui e loro, a quanta follia sia nascosta nel quotidiano e si muova parallelamente allo scorrere delle giornate, accanto ai gesti comuni. Per sapere quanto rumore faccia una mela che cade è necessario che tutto sia ridotto all'essenziale: arpeggi di chitarra a volte dissonanti a volte melodici, note di piano, unabatteria minima ed un'attenzione alla propria estraneità. Ma in questa atmosfera creata quasi per sottrazione di suoni non manca davvero nulla. Non manca soprattutto una voce disposta a raccontare quanto sia complessa la semplicità e pronta ad esplodere scomposta fino a non sembrare più la stessa. Un viaggio nelle "terre di mezzo" descritte in Prateria di William Least Heat-Moon. Se non potete ascoltare il disco procuratevi, almeno, questo libro.

Giuseppe Episcopo