guard SCIENZA - Giugno 1997

Gruppo "A"? Lo chef consiglia spaghetti

Due libri negli Usa rilanciano una teoria che collega le diete e il sovrappeso ai gruppi sanguigni. Perché i nostri antenati che cacciavano e mangiavano carne hanno dato origine al tipo "0", gli agricoltori preistorici a quello "A". Così guai sbagliare cibo o ci si ammala. Ma la scienza ufficiale inorridisce: "Tutte storie, questa è dietetica da strapazzo"

L’ultima in tema di diete arriva appena sfornata dagli Stati Uniti ed è a dir poco sorprendente. Perché non bastavano i mille consigli dietetici su cosa non mangiare e cosa si deve mangiare, e quando e in che proporzioni e in che ore e sentendo che musica, ecc. Dopo averci raccontato che il sovrappeso e l’obesità sono 1) un’eredità genetica; 2) un problema ormonale; 3) un atteggiamento psicologico; 4) tutte queste cose insieme (verrebbe da dire anche un "la seconda che hai detto" di guzzantiano brevetto), arriva la scoperta: i problemi di peso (e alcune malattie) possono essere risolti con una dieta che si basa sul gruppo sanguigno di ognuno. Insomma se sei gruppo "0" mangia così, se sei "A" mangia quell’altro e la vita ti sorriderà.

Sono due i libri usciti negli Usa che si basano su questa teoria. Uno degli autori, il dottor Peter D’Adamo, spiega che "i gruppi sanguigni decidono se un certo tipo di cibo è accettato dal nostro organismo oppure è considerato estraneo". Ann Louise Gittleman invece lancia dei programmi dietetici personalizzati sulla propria struttura metabolica, discendenza etnica e quindi sul gruppo sanguigno. Non sono pochi comunque i medici scettici sull’argomento. Victor Herbert, studioso di ematologia e nutrizione al Mount Sinai Medical Center di New York non va per il sottile: "Questa è pura immondizia. Il gruppo sanguigno non c’entra nulla con quello che mangiamo". Pronta la replica di D’Adamo: "Tutte le idee rivoluzionarie hanno incontrato grande opposizione. Perché minacciano quelle precedenti…".

Ma cosa dice la teoria della dieta-sangue? Per D’Adamo bisogna rifarsi all’evidenza che il più diffuso gruppo sanguigno, lo "0", risale all’età preistorica dell’uomo cacciatore-allevatore. Di conseguenza alle persone portatrici del tipo "0" oggi fa meglio mangiare cibo ricco di proteine e grassi perché a questo sono abituati da millenni. Il gruppo "A" appare invece più tardi, quando l’uomo è già passato al periodo della coltivazione. Così adesso i portatori del tipo "A" e "AB" sono più in sintonia con cibi a base di cereali e carboidrati. Infine il tipo "B" che si è evoluto dopo lo "0" e l’"A" sarebbe a suo agio nelle via di mezzo tra le due diete.

Insomma secondo questa teoria una persona con sangue "B" non brucia i grassi contenuti nelle carni rosse bene come i tipi "0", così come non consuma i carboidrati in modo efficace come gli "A".

Come sempre c’è anche chi dice che la "dieta alla dracula" funziona davvero. Un paziente del dottor D’Adamo con una patologia cronica epatica è pronto a giurarci: "Continuavo a grattarmi dappertutto" ha raccontato Michael Kirshbaum (gruppo "B"). D’Adamo gli ha prescritto alcune erbe medicinali e gli ha vietato di mangiare patate, derivati del frumento, pollo e arance. Ora Kirshbaum banchetta a pesce, riso, carne, verdure e frutta. E, dice, "chi critica questo tipo di dieta deve provare per vedere quanto meglio ci si sente". E adesso le diete che-non-potete-proprio-dire-di-no sono 1001.