Index ECONOMIA - Giugno 1997

La pubblicità cerca "alternative"

La pubblicità di domani si dovrà rivolgere agli individui uno per uno. A delineare i profilo di questa rivoluzione che coinvolgerà le aziende, i creativi ma soprattutto i consumatori, è stato Alberto Contri, presidente della Fic (Federazione italiana della comunicazioni). "Se fra tre anni - ha detto - già il 10 per cento del totale della pubblicità utilizzerà canali alternativi, fra 8 anni, nel 2005, i messaggi pubblicitari che viaggeranno su Internet, sui canali tematici e sulla tv interattiva arriveranno ad essere addirittura il 50 per cento del totale"

Finisce l'era dei film interrotti e massacrati dalla pubblicità e scompare la tribù dei consumatori creduloni e della pubblictà di massa. La pubblicità di domani si dovrà rivolgere agli individui uno per uno, e quindi dovrà spettacolarizzarsi sempre più, invogliare a farsi vedere. A delineare i profilo di questa rivoluzione che coinvolgerà le aziende, i creativi ma soprattutto i consumatori, è stato Alberto Contri, presidente della Fic (Federazione italiana della comunicazione). "Se fra tre anni - ha detto - già il 10 per cento del totale della pubblicità utilizzerà canali alternativi, fra 8 anni, nel 2005, i messaggi pubblicitari che viaggeranno su Internet, sui canali tematici e sulla tv interattiva arriveranno ad essere addirittura il 50 per cento del totale. In questo panorama gli spot dovranno diventare sempre più sofisticati e curiosi,
le categorie di riferimento non saranno più vaghe e generiche (casalinghe, giovani, donne in carriera) ma tutto di frantumerà in mille e mille piccole frange di pubblico". Quali i media alternativi? "Al primo posto sicuramente Internet; seconda la televisione tematica, con canali rivolti ad un pubblico preciso di appassionati; terzo la web tv (internet assieme alla tv tradizionale via satellite); quanto la fusione tv-computer". E la tutela dei bambini? "Beh, saranno loro ad insegnare agli adulti...".