Index ECONOMIA - Giugno 1997

Quei "tedeschi" d’Italia puniti dalla politica

Silvio Fortuna, dell’Associazione industriali di Vicenza, ha presentato l’appuntamento della tre giorni in Fiera. Appuntamento che ha un obbiettivo su tutti: scoprire e migliorare la presenza sul mercato delle aziende. A livello locale e nazionale, ma anche mondiale. Una scommessa anche e soprattutto per il Nordest, dice, capace di rivaleggiare economicamente con Paesi forti come la Germania ma penalizzato da una cattiva immagine

La sfida che vuole lanciare la Settimana della Comunicazione è semplice ma non facile. Semplice perché il messaggio è chiaro: far capire il valore della comunicazione e della presentazione dei prodotti sul mercato. Non facile perché si tratta di un terreno spesso tutto da scoprire, con le migliaia di piccole realtà imprenditoriali (soprattutto nel Nordest) che di pubblicità, immagine e marketing non se ne sono mai interessate. O se ne sono interessate poco. Senza contare l’appuntamento dietro l’angolo con Europa unita, la globalizzazione dei mercati mondiali e le nuove tecnologie.

Silvio Fortuna, dell’Associazione industriali di Vicenza, che ha presentato l’appuntamento del 28-29-30 maggio alla stampa, spiega cosa significano per il Nordest i tre giorni della Settimana della Comunicazione: "Sono molte le ricerche aziendali nel Veneto che parlano di grandi risultati nella produzione ma di scarsa attenzione al mercato e all’immagine. Ed è anche di questo che vogliamo parlare qui in Fiera di Vicenza".

Ma fino a che punto le piccole imprese possono essere coinvolte da campagne pubblicitarie, promozioni, strategie di marketing?

"Il problema riguarda anche i piccoli imprenditori: l’impresa deve far conoscere la sua esperienza, il valore del suo prodotto, il lavoro che c’è dietro. E’ qui che si costruisce l’immagine. Anche quella del paese, quella dell’Italia. Un esempio: quando vado in giro sento che esiste "l’immagine Germania", con la sua nomea di puntualità, precisione, serietà, produzione avanzata. La nostra imprenditoria non è da meno, ma in giro l’idea dell’Italia è diversa. E purtroppo è quella che presentano i giornali, quella del teatrino politico fatto di clown. Ma chi tratta con le ditte nostrane poi scopre la verità: in Malesia, per dire, gli italiani sono considerati "puntuali e precisi"…".

Poi Vicenza e (spesso) il Veneto. Fortuna ammette che "qui da noi manca l’analisi e l’approccio di mercato. Ma è ora che le aziende capiscano che non si sta più giocando una partita di campionato, ma una Coppa Uefa…".

Infine la scelta della sede: perché proprio a Vicenza?

"Beh, negli anni scorsi la Settimana della comunicazione, che si è tenuta a Roma e a Cernobbio, riguardava solo il mondo della comunicazione, lasciando fuori l’impresa. Ora abbiamo deciso di mettere insieme le due cose in un’unica sede per unire due "mondi" diversi: allora perché non a Nordest, dove l’impresa è un modello? Quanto a Vicenza, la scelta sembra logica: in fondo è la terza associazione industriale d’Italia per numero di iscritti".